
The Secret Scripture: Recensione del film con Rooney Mara, Eric Bana e Theo James,presentato in anteprima a RFF11
Titolo: The Secret Scripture
Anno: 2016
regia: Jim Sheridan
Sceneggiatura: Johnny Ferguson, Jim Sheridan
Cast: Vanessa Redgrave, Rooney Mara, Eric Bana, Jack Reynor, Theo James, Aidan Turner, Susan Lynch.
The secret Scripture è l’adattamento cinematografico de Il segreto (The Secret Scripture) di Sebastian Barry, libro che arrivò finalista al Man Book Prize qualche anno fa.
Il film, diretto da Jim Sheridan e presentato a Toronto Film Festival e ora alla Festa del Cinema di Roma, racconta nella cornice storica della seconda guerra mondiale, in un periodo di forti tensione per l’Irlanda, la storia di Rose.
Una giovane donna, interpretata da Rooney Mara arriva in un piccolo villaggio dell’Irlanda e in poco tempo attira l’attenzione degli uomini su di se. Tra questi c’è il prete cattolico, interpretato da Theo James e il pilota Michael (Jack Reynor). L’unica colpa di Rose è di essere una donna bella ed emancipata, la comunità chiusa e profondamente religiosa e giudicante, però sarà complice di una delle ingiustizie più devastanti cui la donna sarà sottoposta. Il film si snoda, in due epoche storiche, mentre seguiamo con dei flashback la storia di Rose da giovane: l’innamoramento per Michael e l’ambiguo rapporto con il prete, vediamo anche l’epilogo di questa stessa storia che è poi la narrazione principale, quella ambientata mezzo secolo dopo.

Rose ha vissuto per 50 anni in un ospedale psichiatrico e ora è arrivato il momento che uno psichiatra, interpretato da Eric Bana, valuti la sua condizione.
The Secret Scripture è un film con una sceneggiatura molto lineare, ma con molto potenziale, almeno sulla carta.
L’aspetto più interessante è rappresentato dal rapporto tra Rose e il prete cattolico Stephene, qui si affronta, anche se marginalmente, il momento storico in cui l’ego maschile si trovava a dover gestire una donna cambiata dalla liberalizzazione sessuale. Donne fondamentalmente libere di esprimere la propria femminilità e sessualità che mettevano in crisi uomini frustati dalla società che cambiava.
La pellicola di Jim Sheridan, che ricorda per tematiche e lo stile, Philomena cerca a tutti i costi di commuovere lo spettatore con l’uso estremo della musica per tentare di creare quell’empatia tra spettatore e i personaggi che qui, proprio perché imposta, tarda ad arrivare. La regia come la fotografia è priva di guizzi artistici, mentre il cast nel complesso convince.
Nell’insieme The Secret Scripture non è un film memorabile e non convince a pieno sia per le scelte stilistiche sia per la debolezza della sceneggiatura – il twist narrativo finale è una scorciatoia di trama esagerata – nonostante ciò, questa è una di quelle pellicole di genere romantico/drammatico che ha una sua fetta di pubblico. Al di là dei suoi difetti, la storia di Rose commuove e allo stesso tempo indigna per la profonda ingiustizia, grazie soprattutto alle interpretazioni di Rooney Mara e Vanessa Redgrave.
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