
The Originals: Recensione dell’episodio 2.05 – Red door e 2.06 – Wheel inside the wheel
The Originals è uno show che ha abituato i suoi telespettatori a grandi colpi di scena e risvolti improvvisi, ma riesce alla stessa maniera a creare delle puntate riflessive e prive d’azione ugualmente interessanti. È quello che accade con i due episodi in questione recensiti, dove se il primo prosegue le vicende conseguentemente a dove ci eravamo lasciati, il secondo rallenta notevolmente la narrazione e si dipana in lunghi discorsi tra i vari protagonisti. Indubbiamente, ho trovato la quinta puntata molto più interessante e avvincente, mentre la 2.06 a momenti fiacca e poco riuscita. Ma andiamo con ordine e analizziamo nel dettaglio i due episodi trasmessi.
Red door si segnala per la presenza, in veste di guest star, di Nina Dobrev nel ruolo di Tatia, una doppelganger contesa fra Klaus ed Elijah. Dopo il rapimento di quest’ultimo, Esther persegue nel suo obiettivo di purificarlo al fine di convincerlo a tramutarsi in un essere umano e porre fine alle malefatte intraprese da vampiro. Per farlo fa riaffiorare in lui vecchi ricordi repressi e la violenza perpetrata proprio nei confronti della doppelganger, che la spinse alla morte. Affrontiamo quindi un viaggio interessante nella mente di Elijah e comprendiamo in fondo come il suo continuo tentativo di apparire esternamente perfetto, con abito compreso, voglia in realtà celare il marcio delle sue azioni passate con cui è costretto a convivere.
Ma, ecco che a fare da padroni della scena sono nuovamente Klaus e Michael. Il capofamiglia, all’apparenza sconfitto nel precedente episodio riesce a fuggire rapendo Camille e spingendo il figlio nella sua disperata ricerca. Davina, intanto, dopo essersi ripresa cerca di trovare un modo per svincolare Marcel e Josh dall’originale prima che sia troppo tardi, ma non riuscendoci decide di disattivare momentaneamente i poteri del pugnale di quercia bianca di Michael. Kaleb, invece, viene finalmente smascherato ed è costretto dapprima ad affrontare il fratello e poi la stessa Davina. Con l’aiuto di Haley e Marcel, accorsi ad aiutare Klaus, Michael è costretto a battere in ritirata, ma la sua vendetta è dietro l’angolo pronta a colpire chiunque si interponga fra lui e il figlio. Davina e Kol decidono di lasciare momentaneamente la città al fine di trovare un modo per sbarazzarsi di Michael e Klaus. Ora che il problema Michael è, però, all’apparenza accantonato i nostri cercano di risolvere un ulteriore interrogativo: che fine ha fatto Elijah?
Esther cerca di far ragionare Klaus spingendolo a comprendere come le sue azioni siano determinate dal tentativo di restituire ai suoi figli una vita normale da esseri umani, affinché possano creare la famiglia che da sempre hanno desiderato. In realtà, da un flashback mostratoci all’inizio della puntata, sappiamo che Esther nasconde qualcosa poiché, sterile, chiese alla sorella di compiere un incantesimo di fertilità. La morte della loro prima figlia degradò il rapporto fra Michael e sua moglie, che cadde fra le braccia di un licantropo del villaggio, dalla cui unione nacque Klaus.
Insomma una puntate che ci permette di rivalutare il complesso personaggio di Esther, vedendola sotto un’altra luce, magari sempre crudele, ma comunque vittima dei suoi stessi desideri. Interessante notare anche l’evoluzione del personaggio di Camille che puntata dopo puntata diviene sempre più combattiva e desiderosa di integrarsi nelle dinamiche sovrannaturali della città. Colpisce l’addio di Oliver, un personaggio a cui innegabilmente c’eravamo affezionati, ma si sa che a New Orleans la battaglia per la sopravvivenza si fa sempre più dura e nella lotta di quartiere nulla può darsi più per scontato.
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2.05 - Red Door e 2.06 - Wheel inside the wheel
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