
The Originals : Recensione dell’episodio 1.13 – Crescent City
Dire che questi Originali mi hanno conquistata è dire tutto e non dire niente!
In una serie che non sbaglia neppure un colpo, “Crescent City” si afferma con prepotenza aggiudicandosi un posto sul podio!
La guerra tra vampiri e streghe si fa sempre più intesa ed interessante, ma se, per ora, il palco è dedicato interamente a loro, dietro al sipario qualcosa si sta muovendo: i licantropi sono stufi di stare a guardare, sono pronti a conquistare la scena, dando un senso ai loro secoli passati nell’ombra, sotto l’effetto di una terribile maledizione.
Ma andiamo con ordine. L’episodio ci catapulta tutti in chiesa nel bel mezzo di un sermone domenicale. Vedere i vampiri tra le mura di un luogo consacrato è un po’ stonato, ma forse, alcuni di voi, ricorderanno che già “The Vampire Diaries” ci aveva iniziato a questa strana antinomia! Ma sorvolando per un istante sul profondo controsenso che lega esseri malvagi e luogo benedetto, il contesto appare perfetto per presentarci una volta per tutte le streghe che stanno creando tanto scompiglio: Celeste, Bastiana e Genevieve. Le tre consorelle sono pronte a rivendicare la loro libertà, la loro supremazia, ma soprattutto vogliono sconfiggere gli Originali, troppo immondi per meritare un posto sulla terra! L’episodio ruota intorno ad un piano ben congegnato, caratterizzato da astuzia, determinazione, ma anche una evidente malvagità, a tratti stonata nella figura delle streghe. Se in passato, siamo stati abituati a pensare alle streghe come esseri buoni, al servizio della natura, “The Originals” ci sta proiettando verso una nuova concezione di strega. Queste donne sono arrabbiate, frustrate, vendicative. Non si limitano a voler annientare i vampiri, al contrario vogliono farli soffrire, giocando con loro fino ad annientarli. Ne è una prova l’atteggiamento di Celeste nei confronti di Elijah. Il vampiro è costretto a dover decidere chi salvare tra Klaus, Rebekah ed Hyley. Ad onor del vero, devo dire, che non ho proprio la sensazione che il vampiro abbia preso una scelta. È vero che ha preferito salvare un lupo sconosciuto, invece della sorella, ma è anche vero che entrambi i fratelli erano già stati sconfitti e che Hyley era l’unica ad averlo contattato. In più, ora che è rinsavito, Elijah è determinato a salvare Klaus e Rebekah, sconfiggendo chiunque si trovi sul suo cammino. Peccato solo che possa contare solo su Marcel ed il suo esercito di vampiri!
Se ci riflettiamo, infatti, proprio Marcel stipulando il suo accordo con Sophie pur di riportare in vita Davina, ha condannato la strega a morte. Devo, però confessare, che la fine di Sophie è stata particolarmente accurata. In primo luogo mi è piaciuta l’idea di farla morire, scelta astuta e inaspettata; in secondo luogo, ho apprezzato l’originalità della morte; in terzo luogo ho trovato ironico il fatto che fosse Monique, la nipote salvata a fatica, ad ucciderla. Dovrei dire: povera Sophie, ma dato che è stata lei a pugnalare Klaus, mi viene da dirle: ben ti sta!
Fortuna che c’è sempre Rebekah a rendere le bionde intelligenti! Anche se questa settimana la vampira si fa ingannare come una ragazzina, sedotta ed insidiata da un bel fusto nudo! Rebekah, Rebekah… secoli e secoli di vita non ti hanno insegnato ancora nulla sui belli imbusti marpioni!
Nel frattempo la lupacchiotta Hyley comincia ad avere una tela tutta sua da tessere. Ora che ha conosciuto il suo promesso sposo lupetto, le cose si fanno più interessanti. A quanto pare Hyley/Andrea appartiene ad una stirpe reale, il che la rende un membro prezioso della famiglia di lupi. Tutti confidano in lei per spezzare la maledizione. Riuscirà nell’impresa la futura mamma lupo ? Sono molto curiosa di scoprirlo!
Nel complesso l’episodio mi è piaciuto. Ancora una volta vince la trama, la coralità ed i colpi di scena. L’ambientazione dark rende tutto molto misterioso, cupo ma intrigante. La serie funziona alla perfezione…speriamo che continui così!
1.13 - Crescent City
un posto sul podio
Valutazione Globale