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The Newsroom: Recensione dell’episodio 3.05 – Oh Shenandoah

“Oh, Shenandoah, I long to hear you

Look away. We’re bound away

Across the wide Missouri”

Sono queste le parole che scandiscono gli ultimi tre minuti di questo episodio, così intenso, ingannevole e permeato di Sorkin tanto da farcelo persino odiare, in quella scena che toglie il fiato e ci fa (come il povero Charlie) bloccare il respiro mentre scorrono quei maledetti tre minuti che sembrano non finire più. Tre minuti ritmati da quello che è il mancato inno americano (storicamente parlando) che risuona nelle nostre casse quasi come un saluto a Schermata 2014-12-09 alle 16.41.44Charlie per rendere onore al suo lavoro e alla sua dedizione per le cause perse.

La missione di civilizzazione che ha incarnato ogni protagonista dello studio dell’ACN si è improvvisamente spenta quando il network è stato venduto a Pruitt che ha imposto la sua visione un po’ troppo contemporanea e “alla mano” per fare finto giornalismo. Ci fa tenerezza (e un po’ rabbia) ricordare Charlie così, combattuto nel cercare di far marciare dritti i suoi dipendenti su una nuova scelta aziendale che nemmeno lui condivide, ma che sa bene essere d’obbligo per far sì che l’ACN sopravviva. Charlie viene sopraffatto dalla sua missione di civilizzazione e, impotente nel provare a sistemare le cose, si spegne come il Don Chisciotte di Cervantes, sbeffeggiato dal suo nuovo capo non prima però di aver salvato i suoi dipendenti da un licenziamento sicuro.

Sono passati 52 giorni dall’incarcerazione di Will e la nuova politica di Pruitt sembra non essere condivisa da nessuno dello staff che cerca in tutti i modi di ammutinarsi a queste frivole notizie e informazione sbagliata. Persino la nuova sigla dell’ACN è motivo di scherno da parte di Don che non perde tempo per ironizzare sul nuovo motto un po’ troppo pittoresco. Ancora una volta i personaggi di Sorkin sono permeati dalla sua presenza caratterizzata da una 51735a1fab424714c714e83667479c63denuncia verso la società che in questo episodio si incarna in Don e Sloan che rispettivamente disobbediscono agli ordini di Charlie ribellandosi a quella falsa umanità che il nuovo ACN offre.

Un po’ troppo fantasioso ma retto e fermo è il pensiero di Don quando si presenta alla porta della ragazza stuprata da due compagni del campus e subito “presa di mira” da Pruitt che ne vuole fare un motivo di audience per il programma serale. Don prende le difese della ragazza e la fa ragionare salvandola da quella carneficina che subirà se si dovesse presentare a denunciare il suo stupro di fronte agli spettatori, a volte più cattivi e maliziosi degli stessi stupratori. Il dialogo tra Don e la ragazza è intenso e mette a nudo il pensiero di Sorkin che denuncia in maniera diretta quel modo di strumentalizzare questi abusi trasformandoli in scoop da giornali di gossip e talk show dove le stesse vittime vengono messe a nudo e giudicate mentre sono sulla gogna.

Dall’altra parte Sloan denuncia l’avanzamento tecnologico che sfora nel disprezzo della privacy delle persone, qui incarnato da un nuovo corner all’interno dell’ACN dedicato a un gruppo di nerd che gestiscono un’app che controlla, paparazza e rende pubblici i pensieri di improvvisati reporter che possono condividere con gli altri utenti commenti, segnalazioni, foto o notizie dei vip che incrociano il loro cammino e che vedono per la strada. Entrambi riescono a dare un duro colpo a Pruitt sbeffeggiandolo in diretta e impedendogli di proseguire, almeno per una volta, nella sua missione di falsa civilizzazione. Recluso e Schermata 2014-12-10 alle 17.56.29abbandonato in una cella è invece Will che sembra essersi abituato a questa solitudine colmata da un fantasma incarnato dalla figura di suo padre che diventerà modo per sfogare i suoi sentimenti repressi verso un passato con suo padre che non ha saputo reprimere e mandar giù. Quegli spezzoni di dialoghi intervallati dalle altre trame sono solo un motivo, per Will, di inquisire suo padre, una presenza un po’ violenta e mai presente che ha dato la possibilità a Will di crescere in un mondo diverso, e solo ora, attraverso questa finta presenza, riesce a prendersi la sua vendetta facendo prevalere la sua superiorità e sbeffeggiandolo con un sarcasmo che sembra far vacillare suo padre.

Il grande inganno si scopre solo negli ultimi fatidici tre minuti che concludono il telefilm grazie a una delle foto che Will ha appeso alla testata della branda nella cella che ci rivela la vera identità del compagno di prigionia del nostro amato giornalista. La missione di civilizzazione di Charlie si è conclusa amaramente ma quella di Will è sempre più in salita, dopo aver mantenuto il silenzio sulla morte della fonte di Neal che in questo episodio decide di togliersi la vita. Uscito di prigione, Will dovrà scontrarsi con la nuova ACN e con il nuovo Schermata 2014-12-10 alle 17.54.16modo di fare giornalismo del network. Saprà sconfiggere quel mulino a vento che è Pruitt o deciderà di abbandonare a sua volta la sua missione di civilizzazione cedendo a un sistema che non sa gestire?

Oh Shenandoah è forse la puntata più completa, ben bilanciata e tesa che The Newsroom ha potuto offrirci. La voce di Sorkin è forte più che mai e forse, per una volta, chiara e non enigmatica. Il punto debole della puntata è ovviamente dedicato a Maggie e Jim che concludono finalmente quel “mènage à trois” (o a “quatre”) che è stata un po’ soap opera e sicuramente la parte più odiata della serie. Newsroom ci abbandonerà la settimana prossima in un finale che spero possa essere d’effetto e che potrà farci emozionare come lo sono stati questi ultimi maledetti tre minuti di questa puntata.

Stay tuned

3.05 - Oh Shenandoah

(iper)Teso

Valutazione Generale

User Rating: 4.95 ( 2 votes)

Edoardo Romanato

Aspirante sceneggiatore e accanito lettore vi accompagnerò alla scoperta del mondo dei telefilm recensendo le mie serie preferite

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1 commento

  1. Io invece questo episodio l’ho profondamente detestato e trovato irritante, eccessivo, senza subbio il peggiore della stagione. Un Sorkin al 150% invadente e totalmente disequilibrato: la narrazione, i personaggi, la storia erano totalmente superflui ai suoi sermoni moraleggianti.

    Il peggio del peggio è stato l’incontro tra Don e la ragazza violentata. Al di là del tema delicatissimo, Don-Sorkin riesce ad approcciarlo con il massimo paternalismo possibile, mascherato da quella che vuol far passare per una lucida analisi del trattamento giornalistico di un crimine difficile da provare.

    Non ho trovato proprio nulla di equilibrato nella puntata, da Sloan con la sua tirata on air contro il ciccio malvagio, a Charlie che stramazza al suolo (ucciso dai nemici dell’etica? canaglie!) al tete a tete tra Will e il fantasma del padre. E per fortuna che si è rivelato il padre, perché fosse stato davvero un compagno di cella, sarebbe stato intollerabile.
    Basta lectures Sorkin!!!!! Lascia che sia la storia a parlare, basta eroi vs. ignorantoni! Dacci tregua.

    I primi 4 episodi erano stati un crescendo in equilibrio, ma qui veramente si sfiora il disastro. Che delusione.

    Spero nel finale.

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