
The Musketeers: Recensione dell’episodio 1.09 – Knight Takes Queen
Lo confesso, mi ci sono affezionata a questa serie un po’ caciarona e quindi, ora che siamo agli sgoccioli della prima stagione, accolgo con gioia la notizia che ce ne sarà una seconda.
Quello che senza dubbio funziona è l’affiatamento dei 4 protagonisti che con il procedere degli episodi indossano sempre meglio i loro ruoli e questa era sicuramente la missione principale che la serie doveva porsi. Perché tra spacconate, intrighi di corte, duelli e questioni amorose, l’unione e la lealtà dei moschettieri sono il cuore di questo racconto. Come non sorridere nel vedere Athos e Porthos strapazzare D’Artagnan trascinandolo per i piedi nel fango giusto per consumargli l’uniforme nuova, mentre Aramis, intento a pulire il suo moschetto, scuote la testa divertito? Sono dei teneri bamboccioni grandi e grossi, muniti di fioretti affilati. Certo, gli sceneggiatori gli lanciano addosso missioni totalmente insensate ma loro trovano sempre il modo di uscirne con abbastanza grazia.
In questo episodio ci sono pulzelle in difficoltà, assedi a conventi, suore agguerrite e missioni apparentemente suicide: cosa si può chiedere di più ad un telefilm allegro e scanzonato?
Luigi getta lì un’idea capricciosa: una nuova moglie che ama le attività all’aria aperta porterebbe figli e nuovo oro nelle casse dello stato. Ma come si fa quando c’è già in giro una regina? Il Cardinale scherza e respinge l’idea ma le sue rotelle di perfido calcolatore si mettono in moto e basta fare un colpo di telefono a Milady, che fa un colpo di telefono ad un super sicario, che chiama i suoi amici, per mettere insieme una banda di assassini senza scrupoli.
Anna è a fare i bagni in un pozza che promette fertilità e al posto di essere scortata da un esercito, è sorvegliata dai nostri che si annoiano immensamente lontani dalla città. L’arrivo dei mercenari è quindi quasi benvenuto e quando sforazzano una povera ancella è tempo di mettersi a cavallo e darsela a gambe.
La fuga è un classico. La regina (l’incantevole Alexandra Dowling) si ambienta bene tra uomini rudi e muscolosi che pescano le trote mezzi nudi e si diletta pure in cucina compiendo ovviamente uno scempio. Tutto da copione fino a quando i nostri sono costretti a separarsi, rifugiandosi un paio
I primi 20 minuti scorrono agevolissimi tra scenari incantevoli e conventi arroccati ma si impantano quando compare tra i piedi Isabelle, nella coincidenza più improbabile dell’universo. Qui secondo me gli sceneggiatori fanno l’errore di incastrare troppe cose tutte insieme al puro scopo di farci ingozzare e gettare un po’ di sentimento tra l’azione. Athos e Aramis intenti a proteggere la regina e le suore hanno in verità un sacco di tempo per un sacco di panzanate. Athos magari si impegna pure, ma Aramis ha la fortuna/sfortuna di incrociare proprio la sua ex fattasi suora e quindi hai voglia concentrarti su una question di vita o di morte! Okay, la giovane sposa l’avevano già accennata in un episodio precedente, ma il fatto resta che tra sparatorie e preparativi e dialoghi smozzicati i due montano e smontano il passato, si comprendono tra incomprensioni e poi fanno il piacere di separarsi eternamente. Tutto in una decina di minuti. La storia purtroppo non ha proprio spazio per respirare e la telefonatissima morte di lei lascia quasi del tutto indifferenti. Il tema suggerito poteva essere molto interessante, soprattutto per approfondire il personaggio di Aramis che ha visto tutta la sua vita influenzata da una romantica illusione, ma a peggiorare il tutto ci si mettere la brutta impressione che sia solo un trampolino di lancio per il fatidico abboccamento tra Aramis e Anna che, in mezzo a tutto il trambusto dell’assedio, trovano tempo per passare tutta la notte insieme. Io dico… almeno non farti cogliere sul fatto la mattina dopo da Athos! Ci si aspetta che almeno la regina abbia l’accortezza di chiudere la porta. E’ l’amore che trionfa sulla morte?
Ho trovato molto bella (come già in altri episodi) la luce delle scene e anche la regia ha avuto dei buoni momenti. Capaldi, nel ruolo di perfido cardinale, ha finalmente spazio per risplendere ed è il massimo vederlo perdere le staffe con Milady quando i suoi piani, andando a monte, rischiano di svelare il suo gioco.
Siamo al penultimo episodio e forse si poteva prendere un po’ più di spazio per preparare il finale che si preannuncia bello denso. I Moschettieri hanno scoperto il gioco del Cardinale e anche Milady non si muove più solamente nell’ombra ma dovrà mettersi seriamente in gioco. Ce la faranno i nostri a restare tutti per uno… ognuno per sé?
Menzioni speciali:
– Il bellissimo convento in rovina. La possibilità di girare quasi sempre in luoghi reali è decisamente un valore aggiunto
– Il momento assurdo-trash in cui il super cattivo dell’episodio presenta le sue sopraffine abilità mitragliando i ratti in un fienile
– Gli infalzionatissimi nontiscordardime di Milady. Posso solo immaginarne la scorta nascosta nel corpetto.
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1.09 – Knight Takes Queen
A metà
Valutazione globale
Anche io mi sono affezionata ai quattro rampanti giovini francesi, che parlano un bellissimo british english 🙂 Però dico io, la regina è stata per tutto l’episodio in camicia da notte sempre linda, pulita e mai sudata, ho capito che sei la regina de Francia, ma dopo la notte di passione con il moschettiere almeno un po’ di scarruffamento potevano simularlo… bah… Degne di nota le suore killer che lanciano il rosolio dalle mura, e Portos con bandana e treccina insieme… ah! Le gioie 🙂