
The Magicians: Recensione dell’episodio 1.12 – Thirty Nine Graves
“Il destino non è questione di fortuna ma è questione di scelte. Non è qualcosa che va aspettato ma piuttosto qualcosa che deve essere raggiunto” – William Jennings Bryan
Confesso che ci sono stati momenti in cui questa serie mi ha fatto seriamente dubitare, invogliandomi ad abbandonarla se non una di sicuro almeno un paio di volte. Come ogni buon vino, tuttavia, la verità è che l’apprezzamento per questa serie matura con il tempo, episodio dopo episodio, in cui vengono lanciati tanti (forse troppi) indizi misteriosi e la loro risoluzione non arriva che all’ultimo momento, quando ormai si è prossimi alla conclusione ed al finale. Sotto molti aspetti, questo episodio non è stato solo bello ma anche essenziale per la trama di The Magicians. Ha portato ordire, ha chiarito quanto ancora non sapevamo spiegarci ed ha saputo posizionare tutti i pezzi sulla scacchiera nel modo più opportuno.
La prima e significativa spiegazione si è concentrata su Quentin e sulle sue trenta nove vite – o forse sarebbe più opportuno dire trentanove morti. Il piano di Jane, infatti, non è mai stato quello di sconfiggere la bestia in un ciclo vitale ordinario ma di creare delle condizioni ideali perché la sua sconfitta potesse naturalmente fare il suo corso. E’ una sorta di tabula rasa, in cui anche se perdi hai la possibilità di tornare e incominciare tutto dall’inizio. Peccato che questo videogame fosse in realtà la vita di Quentin e che la sua morte avesse condizionato le 39 precedenti vittorie della Bestia. Al di là dell’abilità di Jane di dominare lo spazio-temporale in questo modo, sorge qualche domanda circa il professore e la sua estremamente precisa conoscenza di questo piano, nonché la capacità di registrarne l’evoluzione. Se lui e Quentin si sono già incontrati e hanno fatto in passato le stesse conversazioni, perché non provare lui stesso a cambiare qualcosa, ad intervenire? Perché non ne era in grado o perché semplicemente non voleva? Non di meno la rivelazione ci lascia basiti e sconvolti e una nuova consapevolezza si fa largo nella nostra mente: quello che siamo osservando è già accaduto molte e molte volte in precedenza e ogni volta l’esito è sempre stato lo stesso.
Cosa c’è di diverso stavolta? Semplice: Julia. Confesso di aver gioito nel comprendere finalmente l’importanza dell’allontanamento di Julia da Brakebills. La ragazza, che nelle 39 vite precedenti di Quentin è sempre stata nella scuola di magia, doveva trovare da sola la propria strada, doveva imparare un tipo di magia diverso ed è per questo che (probabilmente) la scelta di Julia di non collocarla nuovamente con gli altri potrebbe rivelarsi vincente. Il personaggio di Julia ha continuato ad essere sfuggente, secondario, con uno scopo che non pochi faticavano ad individuare. Ecco perché finalmente il suo ruolo ci risulta chiaro e possiamo incrociare le dita sperando che questa scelta di Jane, la scelta di non permettere a Julia di andare a Brakebills, sia vincente. Inoltre è piacevole rivedere Julia e Quentin di nuovo insieme: a parte quel piccolo e trascurabile tentativo di ucciderlo, i due sono davvero magnifici insieme.
Mai quanto Quentin e Alice, certo, ma Alice ha bisogno di tempo per perdonare Quentin di essere andato a letto con Margo e Elliot (detto anche il menage a troix più imbarazzante di sempre) e per farlo sceglie di dormire a sua volta con Penny, che ben si adegua al detto ‘chiodo scaccia chiodo’ o, come in questo caso, ‘stregone scaccia stregone’. La vendetta di Alice è forse fin troppo crudele, troppo difficile da sopportare, in quanto è un tradimento pianificato, a differenza di quello di Quentin, risultato di quella maledetta fiala dei sentimenti a cui è impossibile sfuggire. Ne è prova la scelta di Alice di indossare la catenina al loro viaggio verso Fillory – e prima la ‘Terra delle Fontane’. Rebecca muore ancora una volta (non conosco il suo nome ma i fan di HTGAWM mi avranno capito) e Penny la uccide senza pietà, rendendosi solo dopo conto che non è in grado di tornare indietro. Per vie traverse tutti sembrano essere sulla strada di Fillory, che per ora assomiglia moltissimo alla Foresta Incantata di Once Upon a Time. Speriamo solo che abbia degli effetti speciali migliori della precedente!
Un episodio che colpisce non per la struttura, per molti versi similare a quelle già presentate nel corso della prima stagione, quanto per le rivelazioni scioccanti, che riescono a dare un significato a molte scelte discutibili e rispondono a domande che ci vorticavano in mente fin dall’inizio. Il destino è il filo che unisce tutti i personaggi e spiega che spesso non possiamo pretendere troppo da noi stessi e semplicemente accettare quello che la vita ci sta offrendo. Julia l’ha fatto e ora potrebbe essere quella che salva la pelle a tutti! Non dispiace la scelta di dare un ruolo così centrale a Julia e non resta che scoprire se riusciranno a sconfiggere la Bestia o meno. Scommesse?
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