
The Magicians: Recensione dell’episodio 1.10 – Homecoming
C’è qualcosa che non va in questo telefilm, qualcosa che proprio mi impedisce di fare quel passaggio tra il “uh, sembra interessante” al “ah, mi ha proprio preso!“. Siamo al decimo episodio e The Magicians ancora non è riuscito a coinvolgermi come si deve. Continuo a guardarlo perché ha dei chiari elementi di originalità e a volte mi sembra possa spiccare il volo, ma poi arrivano episodi come questo Homecoming ad abbattermi al suolo. In parte lo devo attribuire ai personaggi, che solo in rari casi riescono a sfruttare il loro potenziale, ma in generale è tutto l’insieme che non riesce a convincermi a pieno.
Vi avevo già parlato della mia costante impressione di trovarmi davanti ad un telefilm anacronistico uscito diritto diritto dagli anni ’90, e più guardavo questo episodio più la sensazione si è fatta intensa. Le dinamiche da college, quel mix di comicità forzata, le soluzioni visive e di regia e pure le tematiche. Un déjà-vu totale. Il tutto ben distribuito su quattro storyline che, seppur abbastanza equilibrate, sono risultate davvero un po’ troppe.
Da una parte abbiamo Penny, che, apparentemente diretto finalmente a Fillory, approda invece nelle Neitherlands, una specie di anticamera tra i mondi costellata da fontane, inquadrature storte e colori ancora più desaturi. Gioca a nascondino per un po’ e poi si infila in una biblioteca, che per lo meno ci concede qualche spunto e qualche idea carina, ma senza sbilanciarsi troppo. Il problema è che tutta la sua avventura non si concluderà con il suo riuscire ad arrivare a Fillory, ma bensì con il tornare a casa. Un totale nulla di fatto insomma, che appare solo come lo spunto per una gita forzata di Quentin e Alice a casa dei genitori di lei e per della sesso-magia che sinceramente a me ha fatto cadere le braccia.
Lo stesso può dirsi di Margo e Elliot che anche questa volta portano a casa la loro quota di scenette comiche necessarie a guadagnarsi lo stipendio. Elliot è chiaramente depresso per quanto successo con Mike, ma il problema viene diluito e affrontato con troppa leggerezza, tanto che non ce frega granché.
Richard resta una buona aggiunta alla storia, ma con il suo voler tirare in ballo Dio fa ancora più confusione. Il discorso sulla magia, all’interno del mondo di The Magicians, sembra ampio e complesso ma gli autori non sono ancora riusciti a darcene una chiara immagine ed è un vero peccato.
Ce la faranno a farci arrivare finalmente a Fillory? E ce ne fregherà davvero qualcosa di arrivarci? Dateci più Bestia e meno comicità da bar del circolo, vi prego!
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