
The Leftovers: Recensione dell’episodio 2.08 – International Assassin
L’ultima puntata di The Leftovers ci aveva lasciato in modo scioccante: ognuno di noi, subito dopo il colpo di pistola di Virgil contro sé stesso e dopo aver visto i due corpi privi di vita, aveva chiaramente creduto alla parte “realistica” dello show piuttosto che a quella sovrannaturale. Il vecchio sembrava aver fregato Kevin: tutto ciò che gli aveva raccontato erano balle; persino Laurie aveva avvisato il suo ex marito mettendogli sotto gli occhi la verità scientifica, ben diversa e ben più razionale di quella sovrannaturale di Virgil. Per un attimo (o una settimana) abbiamo dimenticato che il mondo di The Leftovers, però, non è esattamente come il nostro: eravamo troppo sicuri di quello che avevamo visto. Ognuno di noi quindi, appena fatto partire il nuovo episodio, voleva essere rassicurato che quello che avesse visto fosse autentico. L’unica cosa che è stata confermata è che non ci avevamo capito un bel niente. Per l’ennesima volta.
“International Assassin” è un episodio metaforico sin dalla sua prima scena, che simboleggia una rinascita o una transizione. Un episodio nel quale accompagniamo Kevin nell’oltretomba, eppure non ce ne rendiamo conto fino alla scena finale: quello a cui abbiamo assistito è una sorta di viaggio tra purgatorio e inferno (con tanto di Virgilio a fare da guida) e ritorno alla vita. Nel mezzo, una missione da compiere: riuscire a lasciarsi dietro la propria nemesi Patti Levin per poter andare avanti con la propria vita. Quasi come se fosse un gioco di ruolo, Kevin inconsapevolmente tra gli abiti che si ritrova nell’armadio sceglie un completo che lo “trasforma” in un killer di fama internazionale con un solo scopo: uccidere Patti. Probabilmente se avesse scelto il completo da prete, il suo scopo sarebbe stato quello di perdonarla. Ma questo non lo sapremo mai, mentre Kevin si mostra molto più freddo e spietato proprio perchè sa che in questa sorta di realtà parallela, l’unica cosa che sta uccidendo sono dei fantasmi mentali.
In realtà l’episodio è si ambientato, fuor di metafora, in un hotel, ma è anche vero che tutto si svolge dal punto di vista di Kevin, tutto parte dalla sua mente. Non potremo mai stabilire se questo hotel esista davvero su qualche altro piano esistenziale, non avremo una risposta a questo: ma il dubbio che possa essere un non-luogo di passaggio anche per altre anime affiora quando, nella scena finale, sembra che sia anche Patti in viaggio per liberarsi del fardello del suo passato. Già il fatto che si sia presentata a Kevin sotto forma di bambina, piuttosto che nella versione adulta che tormentava l’ex poliziotto, ci fa pensare che anche lei abbia attraversato il suo personale inferno.
Allo stesso tempo il punto di vista di Kevin è importante a livello narrativo: si può dire infatti che Lindelof con The Leftovers abbia trasposto sul piccolo schermo quello che James Joyce aveva reso possibile nei suoi libri, l’Ulisse tra tutti: la trasposizione del flusso di coscienza, sottolineato continuamente dal Va Pensiero di Verdi. È un ritmo narrativo a cui questa serie ci aveva abituato, è vero, ma credo che in nessun’altra puntata lo stile di narrazione sia stato portato così oltre le righe.
Non c’è molto altro da aggiungere: la puntata non lo permette, ma non certo per un limite. Anzi, con un episodio del genere è essenziale immergersi totalmente in esso sospendendo la propria incredulità, magari provando anche a cercare tutte le metafore e il loro relativo scioglimento (ad esempio, l’acqua da non bere sarà l’acqua del fiume Lete?) ma ben sapendo che la risposta non ci verrà mai sbattuta in faccia. Mai come in altri telefilm, in The Leftovers sta a noi spettatori riuscire a cogliere la vera essenza di ciò che stiamo guardando.
Per restare sempre aggiornati su The Leftovers con foto, news, interviste e curiosità, vi consigliamo di passare per The Leftovers Italia e ricordatevi di mettere like alla nostra pagina Facebook per tutte le novità su tv e cinema
Visitor Rating: 4 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
La mia opinione è che con questo episodio Lindelof e Perrotta si siano presi un enorme rischio non solo narrativo, ma anche di “credibilità”. Un rischio che è stato solo presentato, paventato. Mi spiego: The Leftovers, libro e serie tv, ha costruito la sua grandezza, la sua forza, la sua unicità dall’essere un elegantissimo, straziante racconto sulla mancanza, sulla perdita, sul vuoto. Un vuoto che non è solo fisico (quello delle persone scomparse), ma anche e soprattutto un vuoto emozionale-esistenziale, di chi cerca una risposta logica/scientifica/spirituale, ma non la trova. Ad ogni domanda, ad ogni richiesta, ad ogni tentativo posto dai personaggi (e con loro dal pubblico) di costruire una verità rassicurante e stabilizzante, la risposta è sempre e solo una: il silenzio, il nulla. E più ci si fa domande, più questo nulla si ripresenta; più si tenta di colmare quel vuoto con la speranza di una Ragione, di un Motivo, più essa viene crudelmente smentita. A quella speranza si sostituisce un vuoto ancor maggiore e così via col circolo vizioso…si tenta di colmare, si fallisce e quel vuoto aumenta. Il bello di The Leftovers è proprio questa sua capacità di farci salire al Purgatorio, quel tanto che basta a sfiorare il Paradiso per poi farci cadere nuovamente nell’Inferno
della realtà nuda e cruda.
Ora, la puntata 2×08, nonostante le migliaia di pregi già evidenziati, ha il grande difetto di “consolarci”, di darci finalmente una ragione per cui dormire sonni sereni. Patti non è semplicemente una visione data dalla “follia” di Kevin (ereditata da padre), ma è un’apparizione sovrannaturale, con delle ragioni e motivazioni più profonde. L’intera Departure del 14 ottobre ha quindi cause sovrannaturali? Non lo so…sta di fatto che nonostante avessi sospettato, anzi, sperato, che Patti fosse un’entità molto più significativa di
una semplice illusione da demenza (e che quindi Kevin non fosse pazzo) dall’altra contavo di venire contraddetto anche questa volta…l’ennesima speranza negata che potesse scavare ancora più a fondo.
Il ritorno di Kevin dal mondo dei morti crea un precedente non da poco. Banalmente lo spettatore
può dire: se Kevin può tornare dal mondo dei morti, allora vale tutto!
The Leftovers, pur partendo da un fatto di natura fantascientifica, ha sempre (o quasi) giocato solo con la realtà dei fatti. Aprirci le porte del sovrannaturale, del possibile, dell’inconfutabile (proprio perché è sovra-naturale) rischia di snaturare definitivamente la serie.
Insomma, ho davvero il timore che la strada imboccata in questa puntata ci conduca veramente a scoprire la verità sul famoso 14 Ottobre 2012. Sarà allora che ci metteremo finalmente il cuore in pace, che la nostra speranza verrà confermata, che la nostra sofferenza verrà ripagata…ma sarà anche il giorno in cui ci accorgeremo di aver assistito non ad una serie nuova, straziante, unica nel suo genere, ma al solito, bellissimo (ma pur sempre solito!) dramma fantascientifico.
PS: Un saluto grande, grandissimo a te, Mario, e a tutta la redazione di Telefim Central. Sono un vostro fedele e (finora) silenzioso lettore. Scusate la lunghezza del commento, ma questa serie è un capolavoro e volevo condividere questa mia opinione con qualcuno di altrettanto appassionato!
Buon lavoro a tutti!
Visitor Rating: 4 Stars
Francesco, gran bel commento, mi sento di darti ragione e ho avuto le stesse sensazioni, anche se ho visto anche tutta la profondità ch Mario evidenzia nella recensione.
Devo dirti che siamo contenti di avere fedeli lettori così competenti. Grazie di stare qui con noi
Visitor Rating: 4 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 1 Stars
Ciao Francesco, ti ringrazio per le belle parole e, come ha fatto Andrea, ti invito a sentirti libero di commentare come e quando vuoi che è sempre gradito, soprattutto quando si tratta di commenti così costruttivi come il tuo!
Tornando alla serie, in effetti ci avevo pensato anche io al precedente che si è venuto a creare, con il ritorno di Kevin che sbilancia le cose e fa pensare a tutti: “vabbè, in questo mondo non si può morire, la morte non ha valore”. Avrei potuto metterlo anche nella recensione, ma non l’ho fatto sia per non venire meno alla premessa della recensione (metti mai che in realtà è tornato un Kevin fantasma o chissà cos’altro) ma anche perchè, secondo me, lo show ha costruito tutta una serie di dinamiche che lo hanno portato a questo momento senza farci pesare troppo la resurrezione. È un mondo dove il sovrannaturale esiste e dove qualcuno, ma non tutti, possono tornare alla vita (e Kevin non è il primo, in Off Ramp il tg parlava di un tizio risorto in Australia, stesso paese dove dovrebbe trovarsi/esssere in viaggio il padre di Kevin). Per ora, almeno, la penso così: poi se dovessero tornare dal mondo dei morti tante persone e magari davvero alla fine ci sveleranno TUTTI i misteri, allora mi sentirei esattamente come ti senti tu. Il rischio c’è, ma non penso che una serie così in evoluzione come questa degradi fino a quel punto. Staremo a vedere!
Visitor Rating: 5 Stars
Mmmm… è difficile pensare razionalmente a cosa significhi questo episodio dopo che ti ha semplicemente fulminato con la sua bellezza. WOW! Ma allo stesso tempo capisco cosa tu voglia dire. C’è stato un piccolo sbilanciamento… c’è stata una risposta. Cosa che prima non ci era stata data in nessun modo, lasciandoci sempre sulla corda su quello che poteva essere vero e quello che noi avremmo voluto fosse vero. Ma senza mai alcuna certezza. Eppure penso anche che sarà meglio aspettare fino alla prossima puntata per vedere quali saranno le conseguenze. Magari salterà fuori che Kevin non era davvero morto, che Virgil gli aveva dato solo una robaccia finta e che l’averlo seppellito non ha fatto nessuna differenza. E ancora saremo riportati al dubbio. Anche io spero per una soluzione simile in fondo. Io resto nel gruppo di quelli che delle risposte alla fine non se ne fanno un fico secco 😀 (Grazie per il tuo commento! Ci ritroviamo al prossimo episodio 😉
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Io devo dire che questo episodio non l’ho gradito affatto, e non perché non mi piaccia la stagione o perché sia contraria al soprannaturale ma perché l’ho trovato fuori posto. In parte concordo con Francesco qui sotto sull’originalità della serie ma quello che mi preme più sottolineare è che The Leftovers è sempre riuscito a fare a meno dell’elemento “fantascientifico” per raccontare il reale, a dimostrazione che non c’è bisogno di orsi polari ai tropici per parlare del concetto di “assenza”, ed invece qui ci troviamo davanti ad un episodio che ricorre a sciamani, metafore, sogni, doppioni, pozzi dei desideri, profezie indigene, citazioni dell’inconscio per giustificare l’espediente narrativo da cui nasce la serie. Lo ricordiamo l’episodio su nora la stagione scorsa? Quanto abbiamo pianto? Ecco io amo quella serie lì, amo il reale che è la migliore fantascienza possibile. Quindi per l’amor di Dio non trasformiamo in Lost qualcosa che fortunatamente non lo è…
Ciao Francesco,
in effetti avevo pensato anche io a questa eventualità, ma mi sono ricreduto quasi subito. Lo show, come sempre, non ci dice se quello che abbiamo visto sia stato vero o meno. È stato un sogno di Kevin? È finito veramente nell’aldilà dove ha combattuto con Patti? È stata una visione? La verità è che non lo sappiamo. E in questo gli sceneggiatori sono stati molto fedeli a loro stessi. Noi non sappiamo se Kevin sia risuscitato veramente o se si è semplicemente risvegliato dagli effetti dell’intruglio che ha bevuto. Quindi credo che la serie si stia tenendo su sentieri che ha sempre battuto, e di questo ne sono molto felice. Che ne pensi?
Ciao Jacopo.
Anch’io ho tentato di darmi una risposta, o meglio, ho tentato di trovare delle attenuanti a quello che, a prima vista, mi sembrava un grosso errore narrativo. Poi ho pensato che in fondo gli sceneggiatori hanno dimostrato fin qui di essere tutt’altro che degli sprovveduti, degli ingenui o, peggio, dei superficiali.
Anch’io la penso come te, anch’io mi sono dato le stesse risposte (quella della visione o di una sorta di auto-esorcismo, di training autogeno al sapore di cianuro), ma devo dire che non mi convince totalmente. Non resta che fare un atto di fede e sperare nei prossimi episodi. Fingers crossed!
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars