
The Last Ship: Recensione dell’Episodio 1.01 – Pilot
Qualche anno fa c’era stato un film (molto inquietante, se volete la mia opinione) che aveva affrontato la spinosa questione di un’epidemia globale che aveva raso al suolo metà della popolazione mondiale. Questa nuova serie, prodotta dall’esperto dell’apocalisse per eccellenza, Michael Bay, vede come centro lo stesso tema, ripercorso attraverso un nuovo punto di vista, quello dell’omonimo libro di William Binkley. Il pilot serve più da incipit e prologo che da vera introduzione alla storia dei personaggi, di cui per ora sappiamo davvero poco. Impossibile da non notare il dottor… ehm, si, comandante Tom Chandler (Eric Dane) a cui viene affidata una misteriosa missione nell’Antartico. Oltre ai 217 membri della ciurma, si unisce a lui una ricercatrice ‘di uccelli’, Rachel Scott (Rhona Mitra), che, in realtà, non è altri che la ricercatrice incaricata di trovare un vaccino per una malattia che si teme possa divenire fatale per il genere umano. Dopo quattro mesi di silenzio radio, la nave del comandate Chandler cerca di comunicare con la propria base, solo per scoprire che essa – insieme a molte altre cose – non esiste più. Il virus che alla loro partenza era a livello due è ora a livello 6 e il mondo, o la parte di esso che è sopravvissuta, è nel più completo caos. Caos da bombe nucleari, governi collassati e famiglie decimate.
Nelle mani del comandante si trova, tuttavia, l’unica persona che potrebbe essere in grado di trovare un vaccino e, per farlo, decide di prendere una decisione non facile: invece che concedere alla sua ciurma di tornare a casa e trovare quelli della loro famiglia ancora in vita, ordina loro di non attraccare e di continuare a navigare. La sua speranza, infatti, è quella di poter concedere alla dottoressa (che gli ha spudoratamente mentito per quattro mesi, ricordiamocelo!) il tempo necessario per trovare una cura.
Dal plot avevo intuito tutt’altra trama, lo confesso, e non sono rimasta particolarmente entusiasta della storia. In sé non si tratta del modo in cui viene raccontata, che è piuttosto adatto a questo tipo di scenario e realtà apocalittica: è propriamente l’idea che mi lascia perplessa, quella di un’epidemia globale. La prima domanda da porsi è: al silenzio radio era seguito anche un silenzio televisivo? In quattro mesi nessuno aveva avuto accesso ad un ipod, ipad, un lettore di VHS? E’ davvero così realistico pensare che, mentre il mondo collassava, la nave non solo ne era beatamente all’oscuro ma, ciliegina sulla torta, si trovava in un’area in cui il virus non era arrivato? Coincidenze? Si, certo, come se ancora esistessero. Per non parlare del fatto che trovo alquanto improbabile la cosa.
Sorvolando lo scenario (che, avrete intuito, non essere di mio particolare gusto) andrebbe spesa qualche parola sui personaggi. Ho tentato, ma con tutte le mie forze, di restare impassibile ad Eric Dane con addosso una divisa: ho fallito miseramente. Quell’uomo è
In conclusione? Un prodotto che promette, e promette molto, con un tema che offre diversi spunti possibilmente da ampliare (i Governi sono crollati tutti? Chi è al potere? Ci sono zombie malati che infettano altre persone? Tom Chandler si ricongiungerà con sua moglie? La spia russa farà qualche danno?) che, ne siamo certi, la supervisione di Bay renderà quanto mai indimenticabili. Una cosa è certa: avremo parecchi rallenty in questa prima stagione.
1.01 - Pilot
Contagioso
Valutazione Globale