
The Good Wife: Recensione dell’episodio 5.10 – The Decision Tree
L’hype per questo episodio era altissimo. The Decision Tree, infatti, è il 100° episodio della serie e, leggiucchiando qua e là prima della messa in onda, gli sceneggiatori ci avevano promesso un episodio pieno e scoppiettante e le aspettative non sono state per niente disattese.
The Good Wife è stata sin dall’inizio una serie che ha cercato sempre di sfuggire dalle etichette di un genere. E’ noto per essere considerato da chi non lo segue un legal drama – un procedurale insomma – ma siamo lontani anni luce da questa sterile definizione e questo centesimo episodio dimostra proprio quest’atipicità di un prodotto televisivo estremamente elegante, intelligente, ironico e sempre attuale nei casi che affronta episodio dopo episodio.
Fulcro di questo centesimo, ovviamente, sono Will e Alicia. A seguito della scoperta che Matthew Ashbaugh (il nostro caro John Noble) ha lasciato 12 milioni di dollari in un secondo testamento ad Alicia, la vedova dell’uomo, rappresentata ovviamente dalla Lockhart Gardner, non ci sta è fa causa ad Alicia per dimostrare che il secondo testamento è stato redatto in un modo non regolamentare.
Il caso però è solo una scusa per mostrarci dei flashback in cui Alicia e Will era ancora erano immersi nella loro relazione. Le scene ci confermano quello che avevamo sempre sospettato: tra i due quello più innamorato e ferito è proprio Will. Le scene in cui Will immagina di controinterrogare Alicia al banco dei testimoni sono potentissime ma pongono l’accento su questo mancato equilibro nella relazione tra i due. Will si aspetta/vorrebbe una certa reazione da Alicia che nel contro-interrogatorio reale oltre ad aspettarsi tutte le domande preparate da Will si dimostra la più forte emotivamente. Facendo un passo indietro, in effetti, non ricordiamo un momento in cui Alicia ha ammesso di amare Will, anzi, è probabile che proprio nel momento in cui stava iniziando a provare dei sentimenti più forti per lui abbia deciso di lasciare lo studio e mettersi in proprio, mentre sappiamo bene che, invece, Will era totalmente coinvolto e la commozione e lo smarrimento che vediamo nel suo viso quando suo malgrado è costretto a ricordare quei momenti con Alicia ci confermano questo.
In Will, tra l’altro si è insinuato un dubbio atroce, quello di essere stato usato da Alicia per tutta la durata della sua relazione con lei e anche dopo. Josh Charles ci regala un’interpretazione intensa e passionale, dimostrando ancora una volta di avere troppo poco spazio in questa serie; quando gli sceneggiatori si soffermano sul suo personaggio così complesso, pieno di lati oscuri, ma anche fragile, questo giova alla serie stessa perché ci offre un altro punto di vista. E lo spettatore, pur volendo prendere una posizione, si trova a dover sospendere il giudizio perché, se tra i due il più simpatico è Will senza ombra di dubbio, d’altro canto anche Alicia un po’ di tenerezza la fa.
Fredda e risoluta, sta indossando la maschera della buona moglie e nonostante i King si siano pentiti di questo titolo, ora è più che mai calzante. Spero che nella seconda parte di stagione si indaghi maggiormente nel rapporto tra lei e Peter, rimasto in sospeso fino ad ora, con la speranza di dare una svolta anche alla sua relazione con Will. Marilyn potrebbe essere la chiave di tutto questo? Inizialmente, quando il personaggio è stato introdotto, ho pensato che Peter avrebbe resistito poco, considerato di che pasta è fatto, ma abbiamo visto un paio di sguardi e di ammiccamenti e poi più nulla. E se gli sceneggiatori ci sorprendessero con un colpo di scena? Se Peter e Marilyn avessero avuto una relazione off screen?
Questo sembra più un colpo di scena alla Shonda Rhimes in realtà e, ovviamente, sono pure supposizioni, ma la scena di chiusura dell’episodio, la più esilarante di tutte in cui Marilyn dichiara di voler chiamare suo figlio Peter, facendo quasi strozzare Elie avrà un significato? O è stata inserita solo per strappare qualche risata? Peter, in effetti, è un nome molto comune ma la coincidenza è impossibile da non prendere in considerazione.
Unica pecca resta la storyline di Kalinda. Il personaggio riuscito meglio della prima stagione, tanto da far guadagnare all’attrice che la interpreta Archie Panjabi un Emmy nel 2010, è il più pasticciato della serie. Il problema è che Kalinda non ha subito nessuna evoluzione ma, anzi, con la trama del marito violento il personaggio è sfuggito definitivamente dalle mani d egli sceneggiatori che si sono limitati da quel momento a metterla in panchina facendo fare al personaggio parecchi passi indietro. Il suo rapporto con Damien, ora, sembra ricordare troppo quello con Blake, proponendoci una storyline che ha il sapore di qualcosa di già visto. Kalinda sembra un fumetto: da personaggio interessante e criptico è diventato irrealistico. La scelta di non farla interagire più con Alicia potrebbe, inoltre, servire per sottolineare la vera natura di Alicia che si è legata al dito, a doppio nodo aggiungerei, il tradimento dell’amica ma, comunque, il non indagare più questo rapporto è a mio avviso è una strana decisione.
Klainda a parte, il centesimo episodio di The Good Wife conferma che la serie, ormai giunta alla quinta stagione, è in buonissima salute. Scritta e recitata in modo eccellente, mi lascia sempre stupita ogni volta che mi ricordo che The Good Wife è una serie della tv broadcast che deve, per ragioni commerciali, essere sviluppata in venti e più episodi e quindi chapeau a tutti. Possiamo augurare solo altri 100 di questi episodi.
5.10 - The Decision Tree
chapeau
Valutazione Globale
Santo cielo! Che batticuore!! :O La scena con Will che immagina di interrogare Alicia è da spezzare il cuore. Mai ce lo avevano mostrato così fragile. Quanto sono stati spettacolari gli sceneggiatori quando gli hanno messo in bocca quel “Non mi piaci quando sei debole!”. Un universo racchiuso in poche parole. E poi il sorprendente realizzarsi dell’interrogatorio che rivela un’Alicia completamente in controllo della situazione.
Ufff… per quanto mi piaccia vedere Will macerato dal dolore, gradire avere un altrettanto illuminante sguardo nella mente da zucca dura di Alicia.
L’uscita di Marilyn a fine episodio mi ha strappato uno strillo di divertimento. Io sono sicura al 99% che sia solo una presa in giro. Na c’è stato a pennello.
Per Kalinda non so che dire… non sono mai stata una grande fan del suo personaggio ma ti dò ragione su quello che dici. Per altro mi pare che anche quanto a realzioni femminili le appioppino sempre lo stesso tipo di donna. Capisco che lei è una donna forte e dura e blah blah, ma sempre lo stesso schema? Confermo che è davvero assurdo che non ci sia più stata una mezza scena con Alicia. E’ l’unica cosa che rimprovero.
Questo Damien ancora lo devo inquadrare…