
The Following: Recensione dell’episodio 1.11 – Whips and Regret
Questa settimana l’universo di The Following incontra quello delle 50 Sfumature e, se proprio vogliamo essere pignoli, anche di Io sono Leggenda – anche se non c’è nessun Will Smith a far impazzire il battito cardiaco. Diciamo soltanto che lo show si fa sempre più interessante e, una volta tanto, i produttori non hanno paura di prendere qualche decisione drastica per smuovere le acque. E’ una cosa rischiosa, certo, ma certe volte bisogna correre il rischio.
Dopo aver lasciato che Roderick portasse via Claire, benché lei non si sia esattamente lamentata a riguardo, Ryan Hardy torna tra le braccia della sua donna preferita. No, non parlo di Molly ma della Vodka, fedele compagna di tante notti insonni. Mentre ancora si domanda “sto sognando o son desto” receve un’inaspettata chiamata da un vecchio amico. Non so voi, ma io ritengo che – per uno che è ricercato in tutti gli stati ed è condannato per l’omicidio di chissà quanta gente – Joe Caroll passi fin troppo tempo a telefono, ma è soltanto una mia opinione. I due parlano del più e del meno, si mandano un po’ al diavolo a vicenda e, quando ormai la conversazione è agli sgoccioli, viene interrotta dall’arrivo del detective Debra Parker. La mora cerca di tirare su il collega e gli racconta della nuova pista che hanno su Joe: un server a New York da cui la setta trasmette il terrificante sito internet con cui recluta i nuovi membri. Pare, inoltre, che lei abbia “bisogno di lui”, visto che mezzo corpo della polizia, l’FBI e pure Washington non sembrano darle abbastanza supporto tattico. Dunque i due viaggiano fino a New York, dove trovano la scopamica di uno dei membri della setta – Vince – e, attraverso la sua collaborazione, provano a incastrarlo. Oh, ho menzionato che la ragazza gestisce un club in cui si pratica sesso estremo? No, niente Christian Grey ragazze, solo uomini calvi di mezz’età.
Naturalmente, tra un inseguimento in auto e un capanno sperduto nei boschi, Vince riesce a sfuggire alle grinfie della polizia in ogni caso, lasciando in vita la ragazza arrabbiata. Nella fuga, lascia dietro tre delle reclute della setta, che erano in fase di “addestramento”: il capanno sperduto, infatti, non è altro che un centro di allenamento in cui i suoi membri vengono messi alla prova e dimostrano la loro lealtà.
Nel frattempo, nella Residenza vittoriana Caroll, Claire finalmente arriva nel luogo dove tengono prigioniero suo figlio. Ora, sarò troppo intelligente io ma… davvero si aspettava che la portassero nel loro covo e le lasciassero vedere il figlio così, come se nulla fosse? Ovviamente, no. Joe è troppo furbo per fare qualcosa del genere e, invece, invita la ex-moglie a cena, facendole capire – con i suoi affascinanti sottintesi – che se vorrà rivedere il figlio, dovrà provare di nuovo dei sentimenti per lui. Claire, che sembra aver conservato ancora un briciolo di amor proprio, rifiuta. Joe, tuttavia, le concede comunque di vedere Joey. In effetti, chissà quale astuto stratagemma si cela dietro questa inaspettata grazia? Joe avrà davvero deciso di riunire madre e figlio per bontà d’animo (come no!) o avrà un piano che noi ancora non conosciamo? Io opto senz’altro per la seconda.
L’episodio, nel complesso, è stato ben manovrato, non si è trascurato nessun aspetto, né nella fazione dei buoni che in quella dei cattivi. E’ da apprezzare quando, con così tanti personaggi, si riesce a dar spazio a tutti e anche a introdurre visi nuovi (ormai Game of Thrones docet). Speriamo che la prossima puntata ci regali nuovi scioccanti scorci del passato amoroso di Ryan, nuove cenette intime a casa Caroll – Emma e Jacob allo stesso tavolo potrebbero essere esilaranti! – e nuovi omicidi da decifrare!