
The Carrie Diaries: Recensione dell’episodio 1.03 – Read Before Use
“Read before use” è senza dubbio un titolo che fa riflettere. Alle volte siamo cosi eccitati da ciò che di nuovo abbiamo che non facciamo attenzione a come preservarlo, o addirittura a cosa esso realmente rappresenti per noi. È tutta una questione di etichette, tutti ne abbiamo una, come afferma Carrie in questa puntata, ma sarebbe uno sbaglio soffermarsi ad esse e non andare oltre l’apparenza delle cose.
Carrie continua a dividere le sue giornate fra la vita scolastica e New York, ma il suo avvicinamento a Sebastian sempre più osteggiato dal padre giunge ad una rottura quando la nostra protagonista scopre che il ragazzo ha cambiato scuola dopo aver avuto una storia con l’insegnante d’arte. Ma è Sebastian a lasciare Carrie e non il contrario, forse perché la ragazza non ha considerato che la sua etichetta era “fragile” e tutti in fondo vogliamo una seconda possibilità, liberandoci dagli errori del passato. Tutti vogliamo ricominciare anche se non sempre è facile o addirittura possibile, fatto sta che in questa puntata anche Tom si lascia convincere dalle novità e con un amico si reca in un bar per single senza riuscire però a lasciarsi andare. La storyline del lutto famigliare dei Bradshaw è ogni volta più toccante e apprezzo il modo in cui è trattata.
Dopo la rottura con Walt, Maggie viene invece etichettata “melodrammatica” dalle sue amiche. Dovrà fare i conti con i vecchi ricordi della sua relazione e inaspettatamente fare coppia con Dorrit alla ricerca di un criceto. Quest’ultima potrà mai conquistarsi l’etichetta di “responsabile”? Credo che dovremmo ancora aspettare prima di liberarci dei suoi tormenti adolescenziali. Posso comprendere la morte della madre, ma il personaggio della sorella di Carrie risulta a mio parere il meno riuscito e senza ombra di dubbio il più antipatico finora.
Mouse decide di dare una seconda possibilità a Greg ed insieme a Carrie e Larissa partecipa ad una serata a New York sulla Performance Art. Questa è la parte più interessante di tutta la puntata, se c’è una cosa che amo in questo telefilm sono i continui rimandi artistici, letterari, musicali e stilistici dei favolosi anni ottanta. Nessun rimando alla Gossip Girl su Facebook, ne cellulari, ne pc, ne Twitter. Solo modi di comunicare molto più personali e diretti per un’epoca in cui siamo sinceri probabilmente si viveva molto meglio.