
The Big Bang Theory: recensione episodio 7.13 – The Occupation Recalibration
Puntata con protagonisti insoliti il tredicesimo episodio di The Big Bang Theory; costruito su quattro linee narrative diverse non intersecate l’una con l’altra, porta unicamente avanti la relazione ping pong fra Penny e Leonard, con la versione base del “lui insegue lei, lei insegue lui, lui la rifiuta per poi tornare ad inseguirla, ma lei scappa” riformulata sotto l’aspetto della dichiarazione di matrimonio di Penny a cui Leonard non ha saputo rispondere dopo mesi passati a chiederle di sposarlo. Avendo così deciso di dare un senso alla propria vita, Penny abbandona il lavoro di cameriera per tentare con tutte le proprie forze la strada della recitazione, sfoderando un atteggiamento non proprio consono alla dichiarazione appena effettuata, come sottolinea la reazione di Leonard. Il mancato sostegno del partner funge così da escamotage per rappresentare la coppia come una sorta di piccola famiglia in realtà già formata (per usare l’espressione del titolo, la coppia viene ricalibrata), con Sheldon nel doppio ruolo di cane e di bambino, comunque creatura d’accudire, che trova rifugio più accogliente fra le braccia materne (come d’altronde nella reale famiglia Cooper) rispetto ad un rapporto conflittuale col “padre”.
Al termine del loro percorso di maturazione di coppia, che porterà ancora una volta Leonard a scontrarsi con l’incapacità di riuscire a comunicare correttamente i propri pensieri e sentimenti all’altro sesso (leitmotiv del personaggio) e metterà nuovamente a cozzare la forse troppa maturità di uno contro la pseudo sindrome di Peter Pan dell’altra (leitmotiv della coppia), Leonard e Penny si chiederanno in quale direzione sta andando la loro unione, vano e forzato tentativo degli autori di resettare il tira e molla fra i due. La domanda da una parte acquista senso per l’atteggiamento tenuto dalla ragazza, ma dall’altra parte appare oggettivamente forzata per poter completare l’arco narrativo di puntata e dei personaggi. C’è una regola in sceneggiatura “non correre mai immediatamente in soccorso dei tuoi personaggi. Bisogna farli soffrire, essere sadici per rendere credibile ed empatico il loro processo di maturazione”. Qui avviene l’opposto. Di fronte ad una questione basilare della coppia, la risoluzione viene immediatamente servita ai protagonisti, risolvendo il tutto come se nulla fosse successo. Tuttavia, là dove la sceneggiatura scricchiola per impostazione, ancora una volta eccelle nello svolgimento comico, con la costruzione efficace di scene e di battute che riescono a nascondere le pecche del copione.
Una caratteristica questa diffusa in tutto l’episodio: il plot di Sheldon in realtà è un piccolo “what if” (cosa succederebbe se Sheldon fosse costretto a casa da un periodo di ferie?) che riesce ad architettare buone situazioni comiche nascondendo l’imposizione di sceneggiatura di voler piazzare il dottor Cooper perennemente alle spalle di Leonard e Penny per la rappresentazione del piccolo quadretto familiare, spingendolo persino a ricalcare la figura di un piccolo cane (e senza poi alla fine approfondire realmente cosa succederebbe se Sheldon fosse costretto a casa da un periodo di ferie) . Anche il contesto Bernadette-Stuart si avvicina molto ad essere qualcosa fine a sé stesso, a meno che non si riveli essere una semina per un percorso di riposizionamento del fumettista. La dualità fra Stuart e Jesse (il Josh Peck in America divo della televisione per i più giovani, qui in Italia notato, da pochi, unicamente nel film “Fa la cosa sbagliata”) non porta da nessuna parte, così come il plot di Bernadette e del fumetto rovinato, se non a presentarci ancora una volta Stuart come l’unico essenziale sfigato della serie, ancora più sfigato perché altre persone come lui, Jesse, in realtà hanno avuto successo nella vita. Un concetto che ormai è chiaro anche ai muri della mia stanza, più volte rivisto all’interno della serie senza aggiungere niente di nuovo e che viene svolto attraverso nuovamente un’esagerazione dello script, ovvero la rappresentazione della fumetteria di Stuart totalmente deserta, là dove deserta in realtà non lo è mai stata. Una visione fastidiosa che si spera in realtà possa portare ad un processo di nobilitazione del personaggio in futuro.
Infine Amy, Bert, Howard e Raj, una piccola striscia con presentazione-svolgimento-risoluzione sullo sfondo di una domanda fondamentale per la maturazione di uno dei protagonisti: Sheldon sa di essere impegnato in una relazione? Il quesito, oltre a portare dubbi all’interno della relazione Amy-Sheldon (che potrebbero comunque non essere sviluppati nel proseguo della stagione), riporta il duo Howard e Raj indietro di qualche anno, quando ancora il successo con il sesso femminile era un miraggio
7.13 The Occupation Recalibration
impalcatura efficace che riesce a nascondere le pecche del copione
Situazioni già rappresentate più volte ma comunque divertenti
Personalmente ho trovato questo episodio a dir poco – passatemi il termine – frustrante! Ho aspettato per tutta la puntata un colpo di scena che non è mai arrivato. Ok è stato bello vedere Leonard e Penny chiarirsi rispetto alla loro relazione, a prescindere da un lieto fine relativamente veloce che forse dopo tanti tira e molla questa volta ci stava tutto; carina anche l’inedita interazione tra Amy e gli altri all’interno dell’università, a questo punto ha senso fortificare in maniera trasversale i rapporti tra i protagonisti ma… BERT?!?(sorvolando sulla scelta dell’attore per la quale credo si potesse essere un tantino più “generosi “)mi spiegate vi prego che ruolo ha avuto in tutta la puntata se Sheldon non si è nemmeno accorto della sua esistenza perchè ha passato l’intera giornata a fare il cucciolo di Leonard e Penny? (versione del personaggio che ammetto non mi ha mai entusiasmata particolarmente) e addirittura pensa di vivere per sempre con loro! Cosa che in fondo so essere da lui, ma è difficile non immaginarsi una povera Amy fare HARAKIRI con la spada di Dart Fener se avesse udito quelle parole! E’ forse un modo per rassicurare i fan più “nostalgici” della serie fare sempre qualche passo indietro non appena se ne ha la possibilità? E’ ancora così necessario? uff… Il perché di Stuart iperpresente nelle puntate ad oggi sfugge anche a me, ma sono fiduciosa…
Sono assolutamente d’accordo. Mi ha davvero deluso questa puntata. Nonostante qualche momento caruccio, ho aspettato che succedesse quel qualcosa che non è successo. E soprattutto mi ha davvero infastidito che la bomba lanciata l’episodio scorso si sia risolta così, in un nonnulla.