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The Big Bang Theory: Recensione dell’episodio 9.04 – The 2003 Approximation

No, non ci siamo completamente. Se una sitcom non riesce più a strappare nemmeno un mezzo sorriso, può dirsi fallita; ed è quello che sta succedendo a The Big Bang Theory con questa stagione.

Se fino all’ottava, nonostante il palese tracollo, riuscivamo ancora a trovare del buono in alcune delle loro gag, ormai in questa stagione è tutto talmente tanto visto e, soprattutto, prevedibile che ogni scena non si può guardarla con estremo distacco (se non addirittura con noia).

L’episodio, incentrato quasi esclusivamente sul trasferimento di Leonard e sulla reazione di Sheldon, lascia poco spazio per la novità. Più e più volte abbiamo visto come ogni minima variazione nell’ “ambiente” di Sheldon sia per lui motivo di confusione e forse di nevrosi; e sono stati anche divertenti all’inizio, ma alla lunga stancano. Sheldon ormai da solo l’impressione di essere un mega bambino pedante che impedisce agli altri personaggi di farsi una vita.

THE BIG BANG THEORYSenza contare che gli autori hanno voluto darci l’illusione di aver affrontato anche un evoluzione nei personaggi; certo, Sheldon di tutti è stato il personaggio con l’evoluzione più particolare, che fino all’ultimo ha conservato diverse tracce di quel che era stato all’inizio, ma anche solo con Amy ha avuto una buona dose di traumi o variazioni che inevitabilmente l’avrebbero dovuto portare a smettere di battere i piedi per terra. Alla luce di questo dettaglio quindi, non possiamo far a meno di notare come stiano invece forzando i protagonisti a ritornare su vecchi schemi probabilmente perché hanno compreso che questa ‘formula’ non funziona, mentre quella che avevano utilizzato agli esordi sì. In ultima battuta poi ricordiamo anche che non c’è assolutamente nulla di nuovo nel modo di Penny e Leonard di trattare Sheldon come il loro bambino, atteggiamento che sulle prime poteva anche strappare un sorriso, ma che ora risulta solo stucchevole a tratti esasperante.

THE BIG BANG THEORYA dare man forte poi a questa tendenza, c’è anche la storyline di Howard e Raj. I due passano l’episodio cercando di scrivere una canzone per poi dare spazio al solito ‘siparietto’ da moglie e marito quando la situazione inizia a prendere una brutta piega. Anche per loro si parla di visto e rivisto, ancora una volta le battute sono molto prevedibili e banali. Questo loro rapporto di estrema gelosia credo che non abbia più nulla da dirci, come del resto non ce l’ha più la serie stessa.

Speravo che i primi episodi di questa stagione fossero di preparazione a qualcosa, che fossero puramente introduttivi e che quindi fossero tornati anche su vecchi schemi solo per farci riprendere familiarità con i personaggi. Invece ci stiamo trascinando verso il finale di serie consci di avere per le mani un prodotto che non può più trasmetterci niente e, anzi, ad ogni passo ci chiediamo se non sia meglio farla finita e chiuderla qui. Perché, come premettevo all’inizio, per una serie tv, e forse in modo particolare per una sitcom, è fondamentale il rapporto che si crea con il pubblico ed è essenziale essere in grado di far ridere, di suscitare ancora emozione; e questo The Big Bang Theory non è più in grado di farlo, ha perso l’obiettivo quasi fino a snaturare la serie stessa.

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