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The Americans: Recensione dell’episodio 1.02 – The clock

Il secondo episodio di una serie è sempre un sorvegliato speciale. I pilot sono fatti per dirci tante cose, farcene vedere altrettante e prometterne ancora di più e quindi per natura possono essere più o meno sinceri. Quelli datati quanto me si ricorderanno bene il famoso pilot di X-Files, alla fine del quale Scully era costretta riconoscere l’esistenza degli alieni… salvo poi dimenticarsene e negarla a spada tratta per quasi tutte le restanti stagioni (e grazie al cielo!).
Il pilot di The Americans aveva fatto un ottimo lavoro nel mostrare le sue carte, dicendo e non dicendo quanto bastava per catturare la nostra attenzione e fortunatamente questo secondo episodio procede sicuro sulla stessa linea.

Come detto da Andrea nella recensione precedente, questo telefilm si muove in un territorio delicato. Dove i protagonisti sono spie e sono spie russe. E’ vero che il tempo corre e la storia getta una luce clemente su molti eventi. I russi hanno smesso di essere il nemico da parecchio, eppure far affezionare il pubblico (specialmente quello di casa) alle vicende di Philip ed Elizabeth poteva rivelarsi un compito complicato. Per quel che mi riguarda per ora stanno facendo un ottimo lavoro. Ed è in particolare a questo che si dedica il secondo episodio: a mostrarci più chiaramente chi sono i nostri due protagonisti e a rimarcare più chiaramente i loro ruoli all’interno della narrazione, pur continuando a lasciare abbastanza ombre da non renderli scontati.

Elizabeth ci viene presentata come quella dura e pura: la più decisa e intransigente dei Jennings e la sua fedeltà alla causa The_Americans_102-03sovietica mostra a volte delle sfumature di fanatismo. Nella scena in cui Philip scopre la sua pistola, Elizabeth mette in chiaro che per nulla al mondo vorrebbe compromettere i segreti del suo Paese, neanche davanti alla possibilità di poter restare con la sua famiglia. Philip al contrario non fa fatica ad ammettere che, se sull’altro piatto della bilancia ci fossero i suoi figli, la madre Russia potrebbe andare facilmente a farsi benedire. Lui è quello con più dubbi. Il nemico, visto da vicino, non gli sembra più così terribile ed è per questo che è sempre meno disposto a seguire ciecamente gli ordini che vengono dall’alto, soprattutto quando mettono a repentaglio il benessere della sua famiglia. Ma le cose non sono così semplici. Philip sa bene che in caso di diserzione il suo rapporto complicato con Elizabeth verrebbe distrutto irrimediabilmente e sia la bravura di Rhys che quella degli sceneggiatori ci lasciano intravedere un lato pericoloso di Philip, che sotto le giuste pressioni, potrebbe portarlo ad azioni efferate. Chi per un secondo non ha pensato che avrebbe ucciso la bionda quando lei ha minacciato di rivelare tutto?
Ed entrambi sembravano più che pronti ad uccidere il figlio di Viola pur di portare a termine la missione, eppure la scena di Elizabeth che sveglia sua figlia in piena notte per farle i buchi alle orecchie, mette in luce tutta la sua fragilità e la sua paura davanti alla possibilità di lasciare soli i figli.

Il rapporto tra i due è quindi costantemente in precario equilibrio e sottoposto a pressioni e spinte molto più grandi di loro. Prima o poi le loro convinzioni verranno messe alla prova e gli stessi Philip ed Elizabeth lo sanno bene. Si gettano occhiate incerte, interrogandosi fino a che punto l’altro sarà in grado di spingersi e fino a dove loro stessi saranno disposti ad arrivare.

Ormai, nei telefilm moderni, dove tutto si muove ad un passo concitato, l’operazione di nascondere una cimice in una casa è diventata solo una piccola seccatura. Qualcosa che si sistema in una manciata di secondi con una tuta scura e una finestra forzata (anzi, a volte l’operazione è così irrilevante da avvenire off screen) e quindi è quasi stupefacente che un intero episodio di un telefilm venga dedicato a questo. Con The Americans si tratta di spionaggio vecchio stile e il processo di infilare una microfono in un piccolo orologio si rivela un grosso azzardo, che comporta sedurre la moglie di un diplomatico e ricattare una cameriera, avvelenando suo figlio, per costringerla a piazzare la cimice. La tensione è al massimo durante tutto l’episodio e i Jennings lavorano insieme come una squadra ben affiatata e apparentemente spietata. E noi spettatori rimaniamo tutto il tempo con il fiato sospeso, incerti per chi fare il tifo. Non possiamo fare a meno di sentirci vicini a Viola e a suo figlio, vittime innocenti, ma allo stesso tempo ci auguriamo che i Jennings abbiano successo. E l’incertezza non ci lascia mai. Fino a che punto si spingeranno per il successo della missione? Di forte impatto la lotta tra Philip e il fratello di Viola: poche mosse ad effetto ma tante botte dure.

The_Americans_102-02La missione dei Jennings si svolge in parallelo a quella di Stan e dei suoi colleghi per assicurarsi una talpa all’interno dell’ambasciata russa. Anche lui si muove in territori incerti. Da quello che abbiamo visto Stan è più che disposto a violare le regole per ottenere quello che vuole, eppure la sua aria di benevolo, gioviale vicino ci inganna. Il caviale era un gesto di semplice amicizia tra vicini o l’ennesima prova? Il rischio è davvero passato?

Per questa volta tutto fila liscio e la missione viene portata a termine con successo senza grosse sbavature. Ma fino a quando gli sceneggiatori prenderanno la strada sicura? Quando qualcosa andrà veramente storto? E quando la missione comporterà ben più che  impiantare cimici e sbarazzarsi di russi traditori? E cosa succederà allora? E’ proprio questo che rende il tutto ancora più interessante.

PS: quanto è bella la sigla!? Spettacolo!

Lalla32

Il punto d'inizio è stato X-Files. Poi saltando di telefilm in telefilm ho affinato una passione per quelle storie che hanno in sé una punta di stranezza e di fantastico. Recensisco e curo news di serie sci-fi, ma un'altra mia passione sono i period drama, visto che sono un'avida lettrice di classici. Ultimamente mi sono avvicinata ai drama coreani e me ne sono innamorata e qui su Telefilm Central curo la rubrica Daebak, piena di consigli, spunti e amore per questo mondo.

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