
The Affair: Recensione dell’episodio 1.07- Episode Seven
Niente più bugie, o quasi. In ogni caso questo settimo episodio di The Affair è l’episodio della rivelazione, con Noah e Alison che si trovano costretti, per motivi differenti, a confessare la relazione ai rispettivi coniugi. E se fino ad ora questa serie era stata incredibilmente interessante, nonostante non succedesse niente di particolarmente eclatante se non l’inizio di una relazione extraconiugale tra due sconosciuti, credo fermamente che se gli autori giocassero bene le loro carte potrebbero rendere le cose ancora più interessanti se si concentrassero sulle conseguenze che il tradimento può avere su di un matrimonio, sul rapporto con i propri figli, la possibilità di perdonare ed essere perdonati, il senso di colpa. Affrontare il tradimento in maniera così approfondita, concentrandosi sulla percezione soggettiva di ognuno degli interessati è una novità. Vediamo tradimenti molto spesso in televisione, ma mai nessuno li aveva raccontati così dettagliatamente, entrando nella testa dei protagonisti, cercando di dare una spiegazione soggettiva delle motivazioni che hanno portato ad intraprendere la relazione. Sarebbe, per cui, estremamente pertinente indagare sulle conseguenze del tradimento, viste anche dagli occhi dei colpevoli. Questo è quello che rende la serie una novità e personalmente se c’è stata una cosa che non ho gradito è stata l’introduzione dell’omicidio e delle indagini, che hanno sì permesso agli autori di fare in modo che i due raccontassero la loro relazione, ma ha inserito una qualcosa di superfluo, al quale si dovrà dare una risposta.
La decisione degli autori di far sì che sia Cole che Helen scoprissero del tradimento nello stesso episodio è stata a mio parere una scelta vincente, perché nonostante per la prima volta vediamo Noah e Alison completamente separati, dopo la rottura e la partenza dei Solloway di ritorno a Brooklyn, questo li mette comunque in una posizione simile, ma con sentimenti decisamente diversi rispetto alla fine della loro storia. Da un lato c’è Noah, protagonista della prima parte dell’episodio, che sente molto forte il senso di colpa, tanto da farsi venire un attacco di panico, e cerca disperatamente di trovare le ragioni del tradimento e di capire cosa sia effettivamente successo, nonostante continui a mentire a se stesso e alla moglie, quando scarica la maggior parte della responsabilità su Alison che “Ci ha provato con lui disperatamente” perché “stava attraversando un brutto periodo”. Il senso di colpa ha, in qualche modo, condizionato il suo racconto dei fatti, perché sin dall’inizio Noah ha descritto Alison come una seduttrice che ha fatto di tutto per ammaliarlo, per giustificare il suo tradimento, la classica scusa de “la carne è debole”. Quante volte abbiamo sentito un uomo giustificare un tradimento con “lei ci prova di continuo, è un bellissima ragazza ed io sono sempre un uomo“? Tantissime. Questo non fa di Noah uno st****o completo, perché sicuramente i problemi nella sua vita non erano soltanto i suoi istinti animaleschi spinti dalle turbe ormonali. Il suo matrimonio, che ad occhi esterni poteva sembrare perfetto, ai suoi occhi non lo era e per diverse ragioni, tra le quali l’eccessiva influenza che Helen lasciava ai suoi genitori sulla loro vita familiare, perché Bruce è il tipo di uomo che dopo un aiuto economico pensa di ever comprato i diritti di decidere sulla tua vita, un po’ come nella storia di Whitney ed il bullismo, in cui lui non ha potuto punire la figlia secondo i suoi principi, perché i suoceri si sono messi in mezzo, influenzando anche Helen. Non è la situazione ideale, sicuramente. Helen lo ha capito e nonostante la rabbia, nonostante la ‘distruzione’ di cui parla, ha capito che qualcosa era già rotto, ma può essere aggiustato?
Dall’altro lato Alison non è ancora giunta al senso di colpa, e probabilmente non lo raggiungerà mai. Per lei la relazione con Noah è stata una via di fuga da quella galera che le hanno costruito e che ha collaborato lei stessa a costruirsi intorno. Una galera che va al di là di quello che si pensava all’inizio. Lei e Cole nei primi episodi sembrano semplicemente due persone con dei problemi dovuto alla perdita di un figlio, che ha cambiato entrambi ed ha messo in crisi la loro relazione. Le cose, però, sono cambiate, andando avanti con gli episodi, la galera di Alison ha assunto una veste diversa una volta scoperti gli affari di famiglia (che francamente avrei evitato). Alison è ancora alla ricerca di una fuga e la sua rivelazione è estorta da Oscar e dalla sua lingua lunga, lei non pensa alle conseguenze, ma a come la relazione con Noah le sia sembrata più reale della sua vita in prigione. La famiglia Lockheart sembra quasi una cupola ed anche la madre di Cole, Cherry, è quasi inquietante nelle sue subdole minacce e manipolazioni. A vederlo dagli occhi di Alison si ha l’impressione che sia membro di una setta, dalla quale è difficile uscire, così mentre Noah cerca di trovare una spiegazione dalla quale ripartire per ricostruire il suo matrimonio superando anche i problemi che potrebbero averlo portato al tradimento, Alison sta zitta e torna a casa con Cole, dopo essere stata a Brooklyn dall’amica.
Cole tra le altre cose è un personaggio straordinario, non si riesce a capire se è effettivamente un bravo ragazzo con dei problemi o un subdolo manipolatore come la madre, perché la persona che è scoppiata in lacrime per le strade di New York ed ha aperto un giornale per far sì che il vestito della moglie non si sporcasse, anche dopo aver scoperto di essere stato tradito è una persona di cui diresti “non lo meritava”, ma chi è Cole realmente? La debolezza di Alison appare così evidente in questo episodio, ma non si capisce, però, se sia dovuta alla paura o al senso di colpa considerando che non abbiamo dettagli sulla morte di Gabriel, ma lei ne potrebbe essere responsabile. Obbedisce a Cole, alla sua famiglia come se fosse di loro proprietà, come se dovesse loro qualcosa, anche quando Cole suggerisce di provare a fare un altro bambino, in circostante non ideali, dopo un tradimento, lei obbedisce.
Un altro episodio solido per The Affair, nonostante il perpetrarsi dell’indagine, ma ovviamente dopo averla inserita devono portarla a termine. Il mio problema nasce, però, nel vedere un futuro di alto livello per questa serie dopo questa stagione. E’ davvero una scelta intelligente continuare con una seconda stagione rischiando di mandare all’aria qualcosa qualitativamente straordinario?
1.07- Episode Seven
Solido
Valutazione globale
Bella recensione 🙂 La penso esattamente come te, la serie è originale per come affronta il tradimento ma soprattutto perché non cerca di giustificare il comportamento di nessuno.
Anch’io ritengo la storia a tinte gialle superflua ma a questo punto forse ne capisco di più le ragioni; tutto serviva a caratterizzare meglio la situazione di Allison, come dici tu, quasi vittima di una setta e non di una famiglia, allo stesso tempo anche il personaggio di Cole ne viene fuori più tratteggiato. Joshua jackson tra l’altro mi ha fatto anche commuovere in quella scena sul marciapiede e ha conferito al personaggio una fragilità più spiccata che fino ad ora non era emersa. Fino ad ora il mio bilancio è positivo vediamo come gli sceneggiatori decideranno di concludere.