
The Affair: Recensione dell’ episodio 1.01 – Pilot
Mi sono accostata a questo telefilm un po’ dubbiosa. Prima di tutto perché il tradimento non è uno dei temi che più mi appassionano. E in secondo luogo perché alcuni accenti del trailer facevano intuire una svolta thriller-noir che mi puzzava un po’ di bruciato: parliamo di una cosa seria in modo serio, ma in realtà è tutta una scusa per sciorinare un giallo dalle tinte torbide. Quindi la ragione per cui volevo vedere almeno questo primo episodio era semplicemente il suo cast. Mettete Joshua Jackson in un telefilm e io lo guarderò, prendete Ruth Wilson per una qualsiasi parte e mi farete curiosa, buttateli in pentola insieme e aggiungeteci Dominic West e avrete la mia totale attenzione.
E devo dire che questo pilot la mia totale attenzione l’ha avuta eccome, diritto fino alla fine. La storia è smaccatamente semplice. Abbiamo due coppie: Noah (Dominc West) e Helen (Maura Tierney), Alison (Ruth Wilson) e Cole (Joshua Jackson). I primi si portano appresso 4 figli (due di essi adolescenti più o meno squilibrati), pochi soldi, niente privacy e i soliti suoceri invadenti, insomma, tanto stress che però non sembra minare una buonissima intesa coniugale. Mentre i secondi portano con loro il vuoto devastante di un figlio morto in tenera età, con tutte le rabbie, i dolori e le incomprensioni che questo comporta. Si incontreranno fatalmente in una vacanza estiva negli Hamptons che li porterà, in un futuro non precisato, a rispondere a degli interrogatori in una stazione di polizia per un qualche accadimento non ancora svelato.
Ed è proprio qui che le cose si fanno davvero interessanti. Perché la vicenda ci viene raccontata attraverso gli occhi di Noah prima e di Alison poi (l’episodio è diviso a metà e tratta lo stesso periodo di tempo) e questo ci regala delle sfaccettature narrative molto interessanti. Come sappiamo bene, i ricordi di ognuno sbiadiscono e si confondono e sono strettamente influenzati dal nostro punto di vista personale, che li colora e modifica in base alle emozioni, alle nostre convinzioni e ad una certa censura o ristesura che con il tempo avviene inevitabilmente tra le pieghe del nostro cervello.
L’interrogatorio alla stazione di polizia suggerisce inoltre che sia avvenuto un atto criminale e che uno dei due protagonisti possa esserne il colpevole, gettando così il regionevole dubbio che o Noah o Alison (se non entrambi) stiano mentendo per proteggersi.
Noah ci mostra un matrimonio perfetto dove si descrive come un padre attento e un marito premuroso e paziente e descrive una Alison abbronzata e
Mentre Alison si mostra modesta e impacciata, a disagio davanti all’atteggiamento esuberante e invadente di Noah, che nei suoi ricordi appare quasi come uno stalker. Anche i rispettivi coniugi, che per ora rimangono ancora sullo sfondo, ci vengono descritti con sfumature diverse, sufficienti a suggerire scenari completamente diversi. E’ Cole un marito scostante e violento o un uomo confuso e addolorato?
In questo sta gran parte del fascino del telefilm. Nel cogliere le piccole e grandi differenze dei diversi punti di vista, nella costante incertezza di cosa sia davvero accaduto, di cosa sia vero, falso o semplicemente sfumato. Questa incertezza impedisce anche di stabilire facilmente dove ricada “la colpa” del tradimento e offre due fronti diversi con i quali schierarsi. Interessante anche il fatto che se nel suo racconto Alison sembra la più “indifesa”, nel brevissimo spezzone del presente sembra distaccata e quasi sfrontata.
La regia è pulita, senza fronzoli ma non banale e la fotografia è in alcuni punti splendida. Perfetta soprattutto la qualità della luce limpidissima, che mette in risalto la bellezza dei paesaggi di Long Island, appropriatamente troppo perfetti come sfondo si una vicenda così incerta e complicata. Alzi la mano chi non vorrebbe la strepitosa casa di Cole e Alison?
L’argomento che il telefilm affronta è delicato e si presta a banalità e facili giudizi, ma il ritratto delle due coppie è accurato e approfondito, così da rendere al meglio la complessità di una situazione simile. Resta il dubbio sul misterioso crimine che ci verrà svelato a poco a poco, nella speranza che la parte thriller sia gestita con sufficiente intelligenza da non guastare il tono ottimo di questo primo episodio.
1.01 – Pilot
Intrigante
Valutazione Globale
Anch’io sono rimasta, come te, piacevolmente sorpresa da questo pilot, probabilmente perché nonostante il cast avevo un’aspettativa molto bassa, il trailer non mi aveva convinto per niente. Invece mi è piaciuto il racconto diviso in punti di vista; quello di lei sembra al momento il più realistico rispetto a quello di lui che mostra sin dall’inizio dei strani particolari, secondo me.
Il “chi hanno ucciso”(io voto per il suocero odioso!), credo che ai fini della storia generale sarà poco importante o almeno lo spero. Capiremo solo tra 3 o 4 episodio che strada prenderà la storia. Per ora la recitazione, la scrittura sono una boccata d’aria fresca. Per me è promosso 🙂
Visto il trailer non mi aspettavo nulla, vista l’accoglienza ovunque eccezionale mi aspettavo molto… ecco, diciamo che l’ho trovato meglio del trailer ma meno bello rispetto ai giudizi che si sentono in giro… certo, la narrazione diversificata è interessante, anche se non originalissima, solo poco sfruttata, ma almeno a livello visivo esiste dai tempi di Kurosawa (e secondo me sta storia si ispira un po’ a Rashomon) ….. gli attori veramente bravi, sulla regia io ho qualche cosa da eccepire, nel senso che ogni tanto era troppo “fastidiosa” e invadente, quello che rimane comunque poco interessante, almeno per i miei gusti, è la storia…. ma questi sono gusti personali