
The 100: Recensione dell’Episodio 2.01- The 48 e 2.02 – Inclement Weather
In un futuro probabilmente (non) molto lontano, i sopravvissuti del genere umano abitano nello spazio, su di una stazione spaziale chiamata ‘Arca’, dove si sono rifugiati dopo una tremenda guerra nucleare. A corto di ossigeno e provviste, decidono di mandare un gruppo di 100 ragazzi sulla terra, nella speranza che questa sia ancora abitabile. Dopo che il gruppo dei cento sopravvive a indigeni, mostri marini e quant’altro – o almeno, buona parte di loro, gli abitanti dell’arca decidono di raggiungerli e quindi questa smette definitivamente di esistere e tutti si ritrovano, di nuovo, sulla terra. La scorsa stagione avevamo lasciato Clarke intrappolata in qualche sorta di laboratorio bianco, Abby e Kane avevano raggiunto illesi la Terra, mentre Jaha era rimasto nello spazio, apparentemente senza speranze di sopravvivere. Il destino di Bellamy e Finn, come del resto quello di Raven, ci era ignoto.
The 48
La premiere della seconda stagione non perde tempo e ci informa subito del destino dei sopravvissuti dell’originario gruppo dei cento. Clarke, insieme a Jasper e altri, per un totale di 48 persone (da qui il titolo) è in realtà ospite all’interno di Mount Weather, dove sembra sopravvivere un nucleo ristretto di persone che vive in relativa ricchezza ma che è incapace di sopravvivere alle radiazioni esterne e dunque non può uscire da lì. La serie ci ha ormai abituato a smentire, in poco più di qualche secondo, realtà che pensavamo inalienabili. Alla convinzione che non ci fosse nessuno sulla terra sono subentrati i terrestri e, adesso, ai terrestri primitivi e barbari sono subentrati questi degni eredi dei Padri Pellegrini. So che il mondo mi vorrebbe ottimista ma, proprio come Clarke, anche io metto le mani avanti e mi faccio due domande. Com’è possibile che questo gruppo sia riuscito a sopravvivere? Le provviste, la difesa, le armi, tutto sembra ricondurre ad un piano ben congegnato e che, con un po’ di sana e teorica realtà, sappiamo impossibile aver ottenuto senza aver lottato. Nulla è mai davvero come appare ed è per questo che Clarke non cede alle smancerie di Dante Wallace né tantomeno ai suoi regalucci – come se quattro tempere in croce potessero risolvere la situazione! Clarke è una ragazza normale, mica Picasso! Direi che, regali o meno, resta comunque molto più interessata alla sorte dei suoi amici che a disegnare la prossima Gioconda.
Per finire, Jaha, ormai rassegnato all’idea di morire, sente un debole vagito in lontananza, realizzando che sull’Arca non è rimasto soltanto lui ma, probabilmente, un bambino. Direi che sarebbe stato quasi scontato lasciarlo morire, dopo l’eroismo dimostrato per salvare la sua gente. Scontato e facile, aggiungerei: con Jaha morto non ci sarebbe stato lo sviluppo dell’ennesima storia parallela della serie e, ormai si sa, alla CW le cose semplici non piacciono, quindi o tutto o niente.
Inclement Weather
Nulla sembra quindi andar bene agli originari 100: Bellamy rinchiuso e incapace di aiutare i suoi amici; Finn impotente di fronte alla sofferenza di Raven; Raven stessa a rischio di perdere l’uso delle proprie gambe. Ma, lo sappiamo, se ci vuole un lampo di genio non sarà mai la mente maschile a partorirlo e così è proprio Raven a dare a Finn la spinta necessaria a fare quello che va fatto: bisogna liberare Bellamy e andare a salvare Clarke ad ogni costo. Al posto di Finn avrei tentennato almeno un pochino – siamo comunque parlando della ragazza che ami, che stai lasciando per andare a salvare quella con cui l’hai tradita – ma lui coglie la palla al balzo e, spinto da ormoni o dal senso del dovere, decide di organizzare la grande fuga. Questo mette in moto quello che aspettavamo fin dall’inizio della stagione: Bellamy viene
Il piccolo problema con cui ben presto questi fuggiaschi si scontreranno è ovviamente la realtà: Clarke non è prigioniera dei terrestri ‘selvaggi’ ma di quelli un po’ più civilizzati e decisamente più masochisti. Scopriamo infatti cosa li rende tanto strani e, finalmente, sia noi che Clarke possiamo tirare un sospiro di sollievo scoprendo che tutti i sospetti su questa comunità idilliaca erano più che fondati. Dopo essersi appositamente ferita, Clarke finisce in infermeria e nella stanza scopre il modo in cui gli abitanti di Mount Weather sopravvivono se esposti alle radiazioni esterne. Hanno una prigione di terrestri, quelli guidati da Anya, tra cui anche quest’ultima, usati come sacche di sangue viventi. Dopo questa immagine, oltre agli incubi, posso di certo dire che sappiamo come ribattezzare questa stagione televisiva: la stagione
Tutto si sta muovendo, gli ingranaggi iniziano a girare e questa seconda stagione di The 100 (composta, per ora, da 16 episodi) promette davvero bene! Bellamy e il suo gruppo si stanno dirigendo a salvare Clarke e ci vorrà poco per loro per realizzare che lei e gli altri non sono dove credono. Clarke, a sua volta, escogiterà senz’altro un piano per andarsene, anche se ancora non sappiamo se sarà lei a fuggire o gli altri a salvarla, dandole così una possibilità di fuga. Che fine farà Jaha? Ed Abby, come si comporterà Kane con lei, ora che è stata artefice della fuga della sua cosiddetta ‘sacca di informazioni’ vivente? Oh, non vediamo l’ora di scoprirlo!
P.S. Il secondo episodio nasconde una gradevole sorpresa: finalmente una sigla anche per questa serie. Ammettiamolo, non male come sigla!
2.01- The 48 e 2.02 - Inclement Weather
Entusiasmante
Valutazione Globale
Ma no Winny che non sei solo! Avevo seriamente considerato di mollarla la serie, più o meno verso il quarto episodio della prima stagione, ma poi – proprio come dici tu – quella continua scarica adrenalinica e il movimento incalzante delle diverse storie mi ha convinto del contrario. Sono felice di non aver mollato! Se da una parte è vero che alcune cose sembrano fin troppo facili, è anche vero che si tratta d ragazzi che sono riusciti a sopravvivere da soli sulla Terra per molto tempo e quindi hanno sviluppato quella naturale avversione verso qualsiasi cosa che sembri o troppo facile o troppo bello per essere vero. Da lì l’onniscenza di Clarke. Octavia… beh, lì non ci sono spiegazioni razionali, quindi possiamo solo aspettare e vedere cosa ne sarà di lei – di nuovo separata da Lincoln, pensa te!
Non vedo l’ora di scoprire come si evolveranno le cose!