
Taormina Film Fest: Tao Class con Jeremy Renner
Dopo che i maschietti si sono rifatti gli occhi con la bellezza sofisticata di Rebecca Hall, adesso è il turno delle femminucce (soprattutto quelle più giovani) di ammirare il sexy Jeremy Renner, protagonista di una Tao Class al Taormina Film Fest.
Sale la temperatura non solo tra le stradine dell’assolata cittadina siciliana, ma anche all’interno del Palacongressi dove senza troppi indugi Tiziana Rocca – General Manager della kermesse – introduce l’Occhio di Falco di casa Marvel.
Tra un sorriso e l’altro, Jeremy diventa subito serio quando sconsiglia al giovane pubblico in sala che voglia intraprendere la sua stessa carriera, di farlo senza il giusto impegno, perché recitare non è solo glamour, ma è un lavoro impegnativo che richiede grande studio,. ‘Fatelo se veramente siete appassionati’. Continua puntualizzando che c’è bisogno di molta concentrazione per fare l’attore, perché debbono convergere molti fattori: il set, la sceneggiatura giusta, quello che ti chiama perché vuole te.
Come intuisce le potenzialità di una buona sceneggiatura allora? Il due volte nominato all’Oscar confessa che ‘ogni volta che leggo una storia devo sentire qualcosa, ci deve essere qualcosa che mi sfida’. Jeremy, poi, ammette che ha accettato di interpretare Clint Barton/Occhio di Falco perché è un eroe con i piedi per terra, non avrebbe acconsentito ad impersonare un supereroe con poteri sovrannaturali.
Alla domanda cosa faccia Jeremy Renner per essere così amato dai colleghi Avengers, l’attore scherza dicendo che li paga bene. In realtà sul set e fuori si sono stretti dei forti legami con gli altri attori, perché sono persone straordinarie.
Affleck, che considera un grande regista, lo ricorda più in veste di collega, poichè erano sempre in scena insieme, e anche lui lo ha lasciato molto libero. Sorride nel ricordare l’unica scena di The Town, in cui Affleck lo guardò con occhi pieni di ammirazione, occhi del regista invece che quelli di un attore.
Arriva il tanto atteso momento delle domande in sala!
Alla prevedibile domanda su quale sia il suo pensiero in merito all’uso eccessivo e criminale delle armi in America (vista la strage di Orlando dei giorni scorsi, ndr), Renner si dichiara incompetente ad esprimere un giudizio perché sebbene i suoi personaggi facciano uso di armi nei film, quella è finzione, questa è realtà. Secondo la sua esperienza di vita, avendo vissuto in un ranch dove c’erano delle armi, l’uso delle stesse deve servire per difendersi non per attaccate, e puntualizza che lui non ne ha mai fatto uso per cacciare gli animali.
Jeremy riflette giusto un attimo, poi ci risponde che non è una scelta inusuale per lui, perché ‘adesso voi mi conoscete per i ruoli d’azione, ma all’inizio ho fatto diversi film concentrati sui personaggi’. In sostanza ‘mi interessano sempre le storie, i personaggi in cui potersi riconoscere e non gli effetti speciali… E questo mi permette di fare la mia casa di produzione, infatti in The Founder volevo capire la psicologia di questo personaggio che ha creato il colosso McDonald. Inoltre a me come attore, visto che gli anni passano, viene difficile interpretare ruoli nei film d’azione, quindi probabilmente con il tempo mi sposterò verso film che sono più incentrati sul personaggio e sulla storia’.
Cosa gli è rimasto di tutti questi film d’azione che ha fatto? ‘Diventare più sicuro di me ed imparare più velocemente il copione’.
L’occasione è buona per scoprire, infine, che il ruolo che lo ha messo più a dura prova sotto il profilo fisico è stato quello in The Bourne Legacy, anche perché Jeremy sottolinea che non usa controfigure e per quella parte ha dovuto allenarsi otto ore al giorno, a differenza del giorno d’oggi, in cui mangia ‘pasta e granita’. Il pubblico in sala però mostra di gradire il suo aspetto fisico ugualmente!
Dopo un tale apprezzamento Jeremy Renner non poteva congedarsi dai fan senza prima concedere loro qualche autografo e foto.