
Supergirl, The Flash, Arrow: compiti, maestre e verifiche di fine anno
Siamo finalmente arrivati nel periodo dell’anno più temuto dal telefilm addicted: Maggio. Il quinto mese è quel mistico luogo in cui tutte le speranze dei fan vengono riversate nel corso della stagione televisiva: la mia coppia preferita riuscirà a sopravvivere il finale di stagione? Come verrà sconfitto il cattivo? Ci lascerà qualche protagonista? Ma, soprattutto, capiremo se questa stagione si confermerà bella o brutta?
Perché in fondo le serie TV sono come i liceali. Ognuna ha il suo stile. C’è quella che è costante tutto l’anno senza mai brillare, che però si regala un’estate senza debiti. Abbiamo la serie che va bene sempre per crollare solo nelle verifiche finali o quella che presa dalla vicinanza estiva decide di rimboccarsi le maniche e risollevarsi. Per non dimenticarsi delle serie secchione, ah che belle le serie secchione! Sempre al di sopra della media e mai deludenti. Ogni tanto penso che ce ne vorrebbero di più anche se mi rendo conto che un mondo senza serie traballanti non sarebbe lo stesso.
Per cui giunti a un passo dal finale di Arrow, Supergirl e The Flash è sembrato doveroso fare una piccola analisi sull’andamento delle tre sorelle Dc in casa The CW. Che tipo di studente rappresenterebbero se fossero liceali e non serie tv? Ma soprattutto con che aspettative arriviamo noi fan al finale?
Con molta calma, iniziamo!
L’ALUNNO COSTANTE
Cominciamo l’elenco con l’alunno di più facile analisi: quello costante e nella media ma con qualche nota di merito. La serie che incarna l’elemento in questione è sicuramente Supergirl. Dopo una prima stagione traballante che si è risollevata solo nelle sequenze finali, la seconda si è dimostrata sicuramente più distinta e stabile. Malgrado l’assenza di Cat Grant, diventata pesantissima dopo la sua comparsa nella puntata della scorsa settimana (qualcuno mi spiega come abbiamo fatto 19 episodi senza il suo humour?), Supergirl ha saputo catturare lo spettatore con un intrattenimento solido e intelligente.
Il fatto che la serie metta sul faro della ribalta elementi femminili variegati e mai banali, in primis le sorelle Danvers ma anche Lena con la sua dolcezza o il forte antagonismo di Rhea e Lillian ha aiutato a regalarle una certa individualità. E’ vero, Supergirl non è l’unica serie TV al femminile di supereroi sul mercato, ma la forte presenza di quote rosa e la loro caratterizzazione ha permesso di analizzare determinate tematiche con un’altra prospettiva. Pensiamo per esempio alla riuscitissima puntata sul giornalismo oppure anche al discorso avvenuto sull’Air Force One tra Cat, Rhea e la Presidente degli Stati Uniti: siamo donne, perché dovremmo risolvere questioni politiche come gli uomini? La guerra è veramente l’unico strumento possibile?
Per quel che riguarda le aspettative dal finale, inutile dirlo ma tutte le carte sono giocate su Kara e Mon-El. Questa coppia creatasi durante la seconda stagione è riuscitissima, la chimica tra i due attori è forte e i personaggi si incastrano come due pezzi di un puzzle. Che conseguenza avrà la cacciata di Rhea sui due ragazzi?
Viene anche da chiedersi cosa ne sarà di Cat Grant, riaverla nello show sarebbe bellissimo ma pare che contrattualmente sia molto difficile, per cui spegnerei le speranze prima di rimanerci troppo male.
Cosa? Qualcuno ha detto James? Veramente esistono delle persone a cui interessa qualcosa di quel personaggio?
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IL MIRACOLATO DI MAGGIO
Continua la nostra carrellata con The Flash, che in questa circostanza ricopre un ruolo consono al suo potere. La serie dedicata al velocista scarlatto pare infatti essersi risvegliata poco prima del suono della campanella finale con uno sprint decisamente importante. Dopo una stagione con un antagonista già visto che puntava sulla coppia sbagliata, pare che la vicinanza col finale abbia fatto del bene alla serie.
La rivelazione sull’identità di Savitar, per quanto traballante forse era la migliore e la più stupefacente tra le opzioni sul mercato. Nessun’altro ci avrebbe stupito e il fatto che la persona dietro la maschera sia un time remnant di Barry rifiutato dai suoi cari rende il tutto sufficientemente amaro e pepato. Certo è che accettare l’esistenza di questa versione di Barry rende necessaria un’abnegazione totale sulla presenza di una qualsivoglia legge temporale, ma questa cosa ce l’eravamo messa via già da tempo.
Riprende punti anche la coppia Westallen. L’avevamo detto più volte che non ci piacevano, non ci convincevano e che tre quarti del fandom non vedevano l’ora che Iris morisse, ma dopo aver visto tutta le fatiche di Barry per tentare di salvare la ragazza ci siamo trovati coinvolti, forse anche troppo. Il finale della scorsa puntata ci ha fatto gridare disperati: veramente dopo una dozzina di tentativi ed escamotage tutti gli sforzi del team Flash hanno portato alla morte di Iris? Riusciremo ad accettare questo? Ma, soprattutto, gli sceneggiatori di The Flash avranno i cosiddetti nel fare la cosa giusta?
Perchè cari lettori, sappiamo tutti qual è la scelta migliore per la serie. Sbarazzarsi di Iris sarebbe un’ottima possibilità per farle riacquistare credito, senza contare a tutti gli sviluppi che si aprirebbero per i vari personaggi. Certo, non oso immaginare il vortice di depressione in cui cadrebbe Barry se ciò avvenisse ma sarebbe come togliere un perno a una narrazione che gira su se stessa da troppo tempo.
E qui il domandone: dove porterà lo sprint finale lo studente disperato che prova a salvarsi la pagella a maggio? Verso il successo, leggasi morte di Iris? O verso il debito estivo, leggasi salvataggio della ragazza con trasgressione di leggi narrative e temporali?
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LO STUDENTE CHE SI FIDANZA PRIMA DELLA MATURITA’
L’ultimo elemento che analizziamo in questo articolo è quello dello studente che si impegna e lavora per gran parte dell’anno per fidanzarsi a due settimane dalla Matura e mandare tutto a rotoli. Ebbene sì, stiamo parlando dello studente stordito dagli ormoni: Arrow!
Anche tale concetto è stato ribadito in più occasioni ma la quinta stagione della serie sull’arciere è stata una vera e propria boccata d’aria fresca. I nuovi personaggi, la morte degli Olicity e dell’occulto hanno fatto del bene ad Arrow. Oliver Queen è tornato alle sue origini oscure e assassine, tutto questo rafforzato da dei flashback in grado di approfondire la trama.
Peccato che tutti questi commenti siano sembrati eccessivi dopo la pausa di Marzo. Le ultime puntate di Arrow sono state infatti abbastanza inconcludenti: i movimenti di Chase sono diventati erratici e insensati, le promesse di Oliver in merito al suo ruolo di vigilante sono andate in frantumi (a cosa serve dire non mi vesto più da Arrow se comunque fai le stesse cose solo con un’altra maschera?) per non parlare dell’ennesimo litigio di Lyla e Diggle, veramente ragazzi, a chi interessa qualcosa di quella coppia?
Ma l’orrore è arrivato con la puntata Olicity. L’avevano chiamata in molti, era stata annunciata ma non ci volevamo credere. Non ce n’era bisogno. Oliver stava avendo una relazione quasi normale con Susan (che fine ha fatto tra le altre cose? Qualcuno ha chiamato la Sciarelli?) e al primo black-out tutti nudi e sudati ed ecco gli Olicity che rinascono come la Mummia di Tom Cruise. Che aria girava nella stanza degli sceneggiatori? Da quanto tempo non aprivate le finestre ragazzi?
Non è ben chiaro a cosa sia servita questa mossa, parrebbe puro fan-service ma resta il fatto che almeno la puntata finale si preannuncia esplosiva. Il ritorno di Slade, la presenza di tutto il cast a Lian-Yu più un papabile litigio tra le sorelle Al Ghul sicuramente aiuta a tenere dritte le antenne dello spettatore. Ma anche qui ci riserviamo il beneficio del dubbio: avremo la conferma di una quinta stagione di buona qualità o arriverà il testosterone a fare piazza pulita come le scorse volte?