
Suits: Recensione episodio 3.16 – No Way Out
Esistono casi in cui non ci sono “vie d’uscita”, in cui la vita riesce ad incollarti al suolo senza possibilità di fuggire dalle conseguenze dei propri errori. Mike Ross ha capito che, dopo tre anni da quando ha conosciuto Harvey Specter, adesso è proprio in questa situazione, non vede vie di fuga effettive se non quella di ripartire da capo, lasciando per sempre l’amico migliore che abbia mai avuto. Il finale della terza stagione di Suits, è proprio questa semplice lezione di vita, intelligente e coraggiosa, perché dopo bene tre anni, gli autori decidono di mischiare le carte in tavola, sconvolgendo la struttura dei personaggi e i loro rapporti che ormai avevano dato tutto quello che potevano dare. Adesso i due protagonisti non vivranno più la loro amicizia in modo “gerarchico” ma dovranno capire come far quadrare il loro rapporto, non lavorando più come squadra, ma come pari. Sono molto soddisfatta di questo ending così inaspettato e sofferto, perché apre nuove porte alla prossima season, dimostrando che non è sempre necessario un cliffhanger per chiudere la stagione.
La parte che però ho gradito meno dell’episodio, riguarda il “come” Mike giunge a questa scelta: la trama verticale. Questo perché ho faticato molto a recuperare nella mia mente tutti i riferimenti al caso Hassington Oil a cui l’episodio si riferiva, rimembravo Ava e Darby, ma tutta la faccenda dei testimoni e del metodo “legale” intrapreso da Mike per corromperli, l’avevo proprio scordato. Credo che questo problema non sia stato solo mio, perché erano fatti che si riferivano alla prima metà di stagione, conclusasi in autunno e che sinceramente non mi avevano entusiasmato.
Tra azioni legali, interrogatori, contratti, clausole e cavilli, si snoda questo finale ad alto impatto narrativo e ricco di tensione. Mike dopo uno scorso episodio, in cui era stato indeciso se accettare o meno la proposta di Sidwell potendosi così sganciare dall’imbroglio su cui ha costruito la sua vita, viene interrogato dal Procuratore Distrettuale Eric Woodal, che pare aver fiutato il suo giochino legale creato per corrompere i testimoni dell’omicidio commissionato da Ava e insabbiato come “attacco terroristico”. Woodal è il maginifico Ivanek che, bravo come sempre, riesce a risultare scaltro e viscido allo stesso tempo; a lui viene affidato il ruolo di “villian” dell’episodio e presumibilmente della quarta stagione. Ma scopo del procuratore non è incastrare Mike ma bensì Harvey; i due cercano in tutti i modi di salvarsi, ricorrendo ai trucchetti di Donna, al coraggio di Luis e alla fedeltà del povero Harold, e alla fine ci riescono, nessuno crolla, non c’è una confessione e di conseguenza non essendoci prove concrete l’accusa è costretta a rilasciare gli arrestati Mike e Harold. Ma Mike deciderà che non vuole più vivere mettendo in pericolo chi è importante e accetterà il lavoro offertogli nello scorso episodio.
Il cambiamento di Harvey, è tangibile, è vero e appare così anche allo spettatore che, messo davanti all’elenco di quante volte l’avvocato abbia infranto la legge dopo l’incontro con Mike, si rende immediatamente conto di quanto sia accaduto in appena tre stagioni e della capacità di scrittura degli autori che sono stati capaci di far evolvere il protagonista in modo impercettibile, ma adesso più che visibile. Se Mike e Harvey non si fossero incontrati a quel colloquio non sarebbero le “brave persone” che sono ora, non avrebbero accanto la famiglia che hanno e le donne che coprono loro le spalle in ogni momento ed il finale di questa stagione vuole proprio sottolineare questo: ci sono giorni in cui non esistono vie d’uscita e l’unica possibilità che hai è di ributtarti nella mischia, partendo dall’inizio, perché solo così puoi non perdere chi ami davvero.
La terza stagione di Suits è stata un po’ meno adrenalinica delle precedenti e meno “legale”, però ha voluto scavare più a fondo nelle
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Good Luck!
3.16 - No Way Out
Potente
Valutazione Globale
L’episodio mi è piaciuto ma forse manca di un po’ di hype per essere un season finale. Sicuramente interessanti però le implicazioni della scelta di Mike e sono curiosissima di vedere cosa succederà nella prossima stagione.
in generale credo che Suits dovrebbe avere una programmazione più costante. Come te non ricordavo bene i dettagli del caso a cui si faceva riferimento e mi ha un po’ annoiato che non lo spiegassero meglio.