
Suits: Recensione dell’episodio 5.11 – Blowback
Louis: Get the f***. You read “Lord of the Rings?
Jessica: Four times. I mean, it is about power.
Louis: That’s funny. I always thought it was about friendship.
Torna, dopo un’estenuante attesa che ci ha fatto vagare e fantasticare su mille ipotesi e teorie, il tanto atteso Suits, proprio lì dove lo avevamo lasciato. Mani dietro la schiena, capo chino, privo di qualsiasi sicurezza e pieno di terrore. Così ritroviamo Mike Ross, finalmente braccato e colto sul fatto da quell’azione che 5 anni gli ha fatto indossare i panni di un finto avvocato. Ripeto la parola “finalmente” perché se è vero che il segreto di Mike era il perno e il motore che teneva in vita il telefilm, era finalmente arrivato il momento di dare gas a questa serie che nella prima parte di questa quinta stagione aveva decelerato e perso potenza. Con Blowback si ha una repentina ripresa di quella che sarà la trama che ci accompagnerà fino alla fine di questa stagione sicuramente in salita rispetto alle altre. Ora che il vaso di Pandora è stato aperto e che il segreto di Mike è giunto alle orecchie di Anita Gibbs, tutti i protagonisti dello studio avranno il mirino puntato in fronte e saranno obbligati a muoversi in maniera più che mai cauta per non dare nell’occhio del temibile avvocato. La Compagnia dell’Anello deve agire in comune accordo, sacrificandosi per il bene dello studio e riuscendo a far tornare a casa Harvey Baggins con l’anello.
Blowback è una sorpresa per me, abituato a vedere i problemi e i casi più complessi in Suits risolversi in una puntata, non lasciandoci nemmeno il tempo di godere di quel brivido dietro la schiena che costantemente arriva. Con Mike in prigione, tocca ad Harvey fare la prima mossa, buttandosi per primo sulla graticola di Anita, la quale lo aspetta a braccia aperte per riuscire ad incastrarlo a sua volta in quella rete complottistica che custodiva il segreto di Mike.
E, come ne il Signore degli Anelli, qualcuno dello studio dovrà in futuro sacrificarsi per portare (in questo caso riportare) l’anello, ma alla fine, come sempre, il bene vincerà.
Jessica: And as far as I’m concerned, you may not be Frodo, but you are Samvise Gamgee.
Come ne Il Signore degli Anelli Frodo (Harvey) non può portare da solo l’anello al Monte Fato ma ha bisogno di qualcuno di cui si fida per fargli da spalla e supportarlo fino all’ultimo metro che lo divide dalla sua destinazione. Ecco quindi che il ruolo di Sam viene rivestito da Louis, che per la prima volta cerca di operare veramente per lo studio e per quell’amicizia, lealtà e rispetto che ha nei confronti di Harvey.
E mentre Sauron (Anita) sguinzaglia i suoi sudditi per catturare Frodo (Harvey), un’oscura presenza si nasconde nelle tenebre, mangiato dal potere e dall’invidia, bramoso di vedere lo studio di Jessica fatto a pezzi per prenderne il potere. Chi è in realtà il Cavallo di Troia che ha rivelato il segreto di Mike? Con Jack Soloff messo a cuccia e Trevor e Scottie già dichiarati innocenti, quanto è lunga la lista di quelli che conoscevano il segreto di Mike?
Il sito della Usa Network ci ha risparmiato il compito di stilare questa lista è ha addirittura aperto un televoto dal titolo “Who sold Mike?”, con tutta una lista di potenziali personaggi che potrebbero aver denunciarlo. E se è vero che per il sito la percentuale più alta spetta a Claire Bowden, devo dire che dal canto mio nemmeno Padre Walker e Jeff Malone me la raccontano giusta. Chiunque sia il colpevole farà bene a nascondersi in profondità nelle grotte come ha fatto Gollum, perché quando sarà scovato entrerà nel mirino dello studio Pearson-Spector-Litt.
Con Harvey (Frodo) pronto per il suo viaggio per riaccompagnare a casa Mike (l’Anello), accompagnato dai suoi fidati amici e guidato dalla saggia Jessica (Gandalf? Sacrificio quindi inevitabile?), la Compagnia dello Studio torna a farci sognare, camminando nell’ombra, attenti a non svegliare nemici potenti come Forstman/Soloff, i quali più di tutti bramano la loro caduta.
P.S Non ho citato di proposito tutta la trama riguardante Rachel perché come anche nel Signore degli Anelli, la parte di Arwen è marginale e soprattutto è una gran rottura di balle.
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“una gran rottura di balle”
Come non condividere. Certo che il cervello la ragazza deve averlo devoluto in beneficenza visto come s’è comportata correndo a chiamare paparino. Comunque un po’ di pepe è quel che ci vuole, la svolta ci voleva. Io punto su Sheila come potenziale “spia”. E’ poco quotata però diamine, vuoi che una così maniacale nella precisione del suo lavoro non abbia notato nulla di strano?
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