Suits: Recensione dell’Episodio 4.09 – Gone

“Because sometimes brothers fight.”

Non credo di poter aggiungere altro a questa frase che, al di là della centralità del grave problema di Fortsman, Louis, le ire vendicative di Jessica e le chiacchierate in bagno, che ormai hanno di diritto il copyright di Donna Paulsen, ha significato tutto non solo per quest’episodio ma per tutti gli episodi di tutte le stagioni fino ad ora trasmesse. Mike ed Harvey si ritrovano con l’acqua alla gola, inseguiti da Cahill e dalla sua voglia quasi ossessiva di dimostrare una loro collaborazione illecita, ma sanno bene di non essere realmente in pericolo fintanto che i documenti che provano la colpevolezza di Louis non verranno a galla. Ma è solo questione di tempo, lo sanno tutti. Entra così in gioco il ‘plan B’ di Mike, che propone ragionevolmente di battere Cahill sul tempo e far si che sia occupato con le loro deposizioni nel mentre della sua crociata contro la Pearson-Specter. Ma come sempre nulla va come sperato e mentre Jessica, Harvey e Mike tentano disperatamente di proteggere lo studio e loro stessi, Louis decide di fare l’unica cosa che ritiene giusta – nonché l’unica che Jessica gli aveva apertamente proibito di fare – e dunque confessa tutto. Non a Cahill, no, sarebbe troppo facile, bensì a Woodall, il mastino grosso e il burattinaio che tira le fila di tutto fin dall’inizio. Se non fosse che è proprio la passività di Woodall di fronte alla confessione di Louis a mettere in allarme tutti, portandoli a collegare finalmente tutti i pezzi del puzzle in cui Woodall altri non è che un burattino lui stesso nelle mani di Fortsman. Si tratta di un evento insperato che, paradossalmente, rende Cahill il miglior alleato di Mike e Harvey, portandoli così a smascherare un governativo corrotto e salvare lo studio.

Ma ciò che rimane invariato in questi quaranta minuti è il destino di Louis, segnato dall’attimo in cui Jessica ha deciso di sbarazzarsi di lui all’inizio dell’episodio. Lo dirò sinceramente perché è la verità: Louis avrà sbagliato ma hanno tutti ragione a dire che, si fosse trattato di Harvey, non si sarebbe mai arrivati a questo. Lo sa lui, lo sa lei e lo sa Louis, perché non è mai stato trattato allo stesso modo del managing partner (sono un po’ dipendente da The Good Wife, di questi tempi, concedetemi il termine) e mai lo sarà. E’ forse questa consapevolezza a spingere Louis a consegnare le proprie dimissioni, con una lettera tanto dolorosa quanto veritiera, in cui libera Harvey dal fardello di dover essere lui a licenziarlo in prima persona. Potrà essere stato un errore, un errore madornale quello di Louis Litt ma non più di quello di Harvey di portare Mike nello studio o di Jessica stessa di assumere il proprio amante. Louis è stato tanto per lo studio, ha sempre fatto di tutto per cercare di emergere dall’ombra smisurata di Harvey ma non gliene è mai stata concessa l’occasione e per questo un singolo errore si è rivelato fatalmente l’ultimo. Che sia una decisione definitiva o che si tratti di un excursus come quello di Donna non lo sappiamo, non ancora comunque, ma siamo certi che Louis mancherà nello studio e mancherà a noi, non di meno.

Il dramma che si consuma in questo episodio non si focalizza solo su Louis tuttavia, benchè sia indubbiamente predominante. Emergono ulteriori conflitti, in particolare quello che vede protagonisti la coppia (scoppiata) Mike/Rachel e Jessica/Harvey. Per preparare Rachel all’interrogatorio di Cahill, Harvey chiede a Mike di interrogarla come farebbe con un qualsiasi testimone. Ma Rachel non è un testimone qualsiasi e, tra una domanda e l’altra, i toni si surriscaldano, riportando i due all’argomento Logan e tradimento. Quello che Mike pensa di aver perdonato alla sua fidanzata resta un taglio profondo che fa fatica a rimarginarsi, mentre per lei dimenticare e lasciarsi tutto alle spalle sarebbe la migliore delle ipotesi. Ciò che Rachel ha fatto è indubbiamente sbagliato ma credo che solo il tempo potrà realmente mostrare ai due come questo evento abbia intaccato la loro relazione e fino a che punto. Mike avrà perdonato Rachel, sicuramente, ma potrà davvero dimenticare? Lei di certo se lo augura.

Litigano anche Jessica e Harvey, per una volta per qualcosa di diverso da Mike. E’ quasi comico vedere come l’opinione di entrambi finisca con il prendere strade diverse nel corso dell’episodio. Se all’inizio entrambi sono d’accordo sul liberarsi di Louis, per la fine dell’episodio Jessica resta del proprio parere mentre Harvey – spinto da Donna, da Mike e dalla faccia implorante di Louis stesso – cambia radicalmente idea. Si rende conto, forse per la prima volta dopo tanto tempo, che Louis è davvero un bravo avvocato ed è davvero una parte fondamentale dello studio. Se ha commesso degli errori è stato per la sua ‘louissagine’ e non per cattiva fede. Quando finalmente i due soci si ritrovano l’uno di fronte all’altro, Harvey combatte duramente per Louis e non perché gliel’hanno chiesto gli altri: vuole che lui resti perché crede in lui, perché ha visto di cosa è in grado di fare per proteggere ciò a cui tiene. Per proteggere la Pearson-Specter, per proteggere la sua casa. Ma naturalmente non è sufficiente e Jessica, il cui potere decisionale non può essere messo in discussione, decide comunque di licenziare Louis, lasciando l’onere ad Harvey, sotto sua esplicita richiesta. Lo scorso episodio abbiamo visto Harvey dirigersi nello studio di Louis con i pugni serrati e la mascella contratta, pronto a sgridarlo, ed in questo episodio il climax di conclude con lui (e Donna) che si dirige verso il suo ufficio per licenziarlo, non volendolo affatto.

Un episodio davvero cruciale, considerato che è il penultimo prima della mid-season finale della prossima settimana, che di sicuro riserverà più di una sorpresa.

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