Suits: Recensione dell’episodio 3.10 – Stay

“You’re like me, a gladiator of your profession…and this is your arena”

Queste parole espresse da Louis alla fine della puntata potrebbero diventare il motto della Darby Pearson Specter ops scusate; della Pearson Specter così da avvisare chiunque entri nella gabbia dei leoni a ripensare alle sue scelte prima di imbattersi nei gladiatori che ben conosciamo. Primo fra tutti il viscido Tanner che, dopo aver ricevuto ben due sconfitte e un cazzotto in faccia viene chiamato in appello da Ava per cercare di segnare almeno un punto nella sua personale guerra contro Harvey. Ma si sa, vincere fuori casa non è mai facile, specie se gli spalti sono pieni di agguerriti avvocati che cercano in ogni modo di farti distrarre dalla tua missione. Ma c’è da dire che Tanner non è mai stato così debole da lasciarsi intimidire da minacce o inganni, anzi, ha sempre lottato a testa alta usando qualsiasi mezzo pur di battere Harvey.

Questa volta, arruolato dalla pusillanime Ava, cerca di attaccare lo studio per negligenza professionale ai danni della “povera” imprenditrice che è stata schiaffeggiata da tutta New York in queste dieci puntate. Dopo aver rischiato la galera, condanne per omicidio e per corruzione, veramente mia cara Ava non hai ancora capito di che pasta sono fatti quelli che lavorano alla Pearson Specter? Tanner sa bene che anche questa volta sarà difficile vincere contro Harvey ed il suo piano è semplice; puntare sulla persona più vulnerabile del gruppo. Ecco quindi che Scottie viene inquisita in ogni modo per farla cedere, cercando addirittura di comprare le sue bugie pur di toglierla dall’imminente rogo che la aspetta. Il cuore di Scottie non si lascia però comprare e la bella Darbyana rifiuta qualsiasi favore o aiuto anche da Harvey che cerca di farle capire in maniera velata quanto tenga a lei. La carta vincente di Tanner sembra essere Stephen a cui viene fatto firmare un affidavit che dichiara che Scottie e lo studio erano a conoscenza dei mezzi da lui usati per aiutare Ava. Affidavit sembra essere la parola del giorno e infatti gli autori, dopo averla imparata, la fanno propria e la fanno dire almeno una volta a ogni personaggio giusto per farci sembrare più ignoranti e quindi curiosi di capire cosa voglia dire.

Rachel cade anch’essa in balia dell’affidavit e si vede costretta a firmarne uno quando Jessica scopre della sua tresca con Mike. Ma Rachel da suo padre ha preso anche i coglioni e riesce a strappare a Jessica la promessa di assumerla trasgredendo alla regola dello studio che assume i futuri avvocati che sono stati forgiati solo ed esclusivamente ad Harvard. Intanto Donna va a prendersi la sua rivincita in prigione da Stephen e con un abile stratagemma riesce a filmare il suo bluff rendendo vane le sue bugie utilissime al caso di Tanner. Harvey intanto convince Scottie a firmare il divorzio dei due studi per cercare di scombussolare ancora di più i piani di Tanner. Quando però questi viene a conoscenza della cosa inizia a scagliare la sua frustrazione sulla povera Scottie scatenando le furie di Harvey. L’avvocato di ghiaccio non può sopportare di vedere la sua bella messa sotto torchio e durante una deposizione, fa uno straziante discorso ad Ava che decide di ritirare l’accusa levandosi definitivamente dalle pa**e.

La puntata fa perno sulle situazioni amorose che in questo episodio raggiungono finalmente il climax dell’insopportabilità e della sdolcinatezza. L’Amore (con la A maiuscola) mai menzionato nelle scorse due stagioni di Suits, ci viene buttato addosso in dosi forse un po’ troppo eccessive in questa terza stagione. Tutte le questioni in sospeso vengono risolte e tutti (o quasi) i protagonisti hanno il loro lieto fine in sincronia. Primo fra tutti Harvey che si scioglie definitivamente con Scottie e, dopo una cena preparata da lui stesso le dichiara il suo amore e le propone di lavorare assieme. Mike e Rachel, divisi dall’assillante dubbio del futuro della ragazza, possono finalmente amoreggiare sereni dopo che Rachel si è parata il culo per il suo avvenire nello studio. Il mitico Louis decide di abbandonare momentaneamente il suo piedistallo per scendere a baciare la mano a Sheila che in tutti i modi ha cercato di attrarlo nelle sue grinfie. Esilarante all’ennesima potenza la telefonata che fa Louis a Sheila nel quale vuole vedere se la biondona ha ricevuto il suo pegno d’amore tramite un documento legale che garantisce l’esclusività del suo corpo all’innamorata. Alla fine anche Louis riesce a diventare un vero gentleman e dichiara a Sheila il suo amore.

Puntata conclusiva di una metà stagione troppo incentrata sulle vicende di Ava e che non lasciava altri sbocchi per gli altri otto episodi che verranno a Gennaio. Di sicuro il tema di Rachel sarà più volte trattato o, come dice Korsh in questa intervista anche Scottie avrà la sua bella fetta di spazio negli episodi restanti. Il rapporto tra Mike e Harvey si fa sempre più intenso; esemplare la mano sulla spalla di un Mike sconsolato e la possibilità offertagli dal mentore di usare la sua casa per un giorno. Mike però sembra essere sempre più distratto da Rachel e questo mi spiace, soprattutto perché non voglio che Suits diventi una soap opera tra associati in cui la sdolcinatezza regna sovrana.

E se è vero che alla fine di ogni stagione un personaggio in più è a conoscenza del segreto di Mike, anche in questa il truffatore ha il suo ben servito. Louis, lasciato solo nell’archivio degli studenti di Harvard da Sheila non riesce a trattenersi dalle minacce di questa e inizia ad andare alla ricerca delle schede degli associati. Grande stupore quando tra queste non c’è quella di Mike; come si evolverà questo problema? Ci saranno molte strade possibili da seguire, tutte più o meno interessanti. Di sicuro questa era una questione da risolvere prima o poi, Louis era forse la persona più pericolosa a cui riferire la truffa. Il tema principale delle altre otto puntate rimanenti sarà di sicuro Louis e la sua scoperta alla verità; che spiegazioni darà Jessica e cosa sarà costretta ad accettare per fare tenere la bocca chiusa anche a Louis? Dopo aver risolto il problema Mike, saranno capaci gli autori di stupirci proponendoci una quarta stagione all’altezza delle altre?

Per il momento questa terza stazione non è riuscita a stupirmi più di tanto, la monotonia della trama ha influito in maniera negativa sull’interesse delle vicende. La cura dei personaggi invece penso sia di gran lunga superiore alla storia, Louis in primis sta diventando il personaggio più carismatico e appassionate da seguire (che dire sono stato Louisuppato anche io! ).

Aspettando l’inverno (Winter is coming ma basta Fairley) per le ultime puntate,

stiamo tuned !