
Shameless: Cameron Monaghan, Noel Fisher e Etan Frankel parlano di Ian e Mickey
Nessuna attuale coppia televisiva ha dovuto superare così tanti ostacoli come i Gallavich. Buzzfeed ha di recente intervistato Cameron Monaghan, Noel Fisher e lo sceneggiatore e produttore esecutivo di Shameless Etan Frankel.
Avevate pianificato già dall’inizio che Mickey sarebbe stato il grande amore di Ian?
Etan Frankel: Abbiamo sempre visto del potenziale nel personaggio di Mickey. La versione inglese di Shameless aveva fatto molto con Mickey, ma sapevamo già dall’inizio che avremmo fatto qualcosa di diverso, semplicemente perché avevamo a che fare con altri attori – i nostri hanno punti di forza diversi, così come i nostri sceneggiatori. Per il suo bene, lo show americano doveva trovare una propria identità. Potevamo andare in qualsiasi direzione. Nell’episodio 1.07, che ho scritto io, Mickey e Ian stanno insieme per la prima volta…
Noel Fisher: Ce le diamo sotto le coperte! Giusto!
EF: Passano dal lottare a fare sesso. Come in una normale relazione.
NF: E abbiamo continuato nello stesso modo per tutto il resto dello show: lottare, fare sesso, lottare, fare sesso, lottare, fare sesso.
EF: A volte il contrario – prima fare sesso poi lottare. Ma una volta che quell’episodio è stato realizzato, tutti abbiamo capito che fosse qualcosa di veramente interessante. Non credo che nessuno di noi sapesse quale direzione avrebbe preso. E quando vedi i due sullo schermo e cosa fanno… se non hai due attori che non solo riescono ad interpretare i personaggi nel modo in cui sono stati scritti, ma che riescono anche a trovare dei momenti sottili per mostrare cosa accade sotto la superficie, non vai da nessuna parte. Noel e Cameron sono così bravi a tenere l’integrità di chi siano questi personaggi dall’inizio, ma anche a mostrarti momenti sottili nel loro percorso in cui iniziano a cambiare. Se li vedete nella prima e nella quinta stagione, loro sono esattamente le stesse persone ma sono cambiati moltissimo. É stata una cosa esponenziale ed è un grande credito da riconoscere a questi due ragazzi.
NF: É un credito da riconoscere anche agli sceneggiatori, perché ci hanno concesso molto spazio nella sceneggiatura. Molto spazio per quei momenti.
EF: Grazie. Come sceneggiatore, quando hai la fortuna di lavorare con attori che sono davvero fare questo tipo di cose, vuoi conceder loro spazio. A volte provi delle cose e non funzionano.
NF: Ma non con noi.
Cameron Monaghan: Mai con noi.
NF: Non stava parlando di noi.
EF: Mai qui. Come sceneggiatore, ti senti sicuro di scrivere una scena sapendo che faranno centro e che troveranno delle cose che non necessariamente avevi intenzione di fare, riesci ad avere dei momenti bellissimi. É eccitante vedere queste cose sul set e dire Wow, non c’era questo momento nella sceneggiatura, ma loro lo hanno fatto diventare un momento.
Vi ricordate di aver parlato, dal punto di vista attoriale, di qualcosa di importante nei primi giorni in cui veniva costruita questa relazione?
CM: Ce lo ricordiamo?
NF: “Spero di vedere più docce di Mickey”.
CM: Si che ne abbiamo parlato.
NF: La prima coppia di bambini quasi senza tetto.
CM: Come uno zombie. La cosa divertente è che Noel fu ingaggiato senza che avessimo mai letto niente insieme, quindi siamo stati fortunati ad avere una buona chimica, perché molto di questo credo che venga da visioni compatibili di come approcciare al materiale. Allo stesso tempo, ciò che rende fantastico lavorare con Noel è che non so sempre cosa farà nella scena. Potrebbe aggiungere qualcosa di nuovo o affrontare la scena da una diversa angolazione o trovare quelle piccole idiosincrasie che Frankel ha citato. Ciò mi da l’opportunità di rispondergli, credo che la maggiore parte della discussione sia non verbale. Molto nel momento, nel sentimento.
NF: Credo sia esattamente corretto – ciò che abbiamo sviluppato, sul set e con gli sceneggiatori, è l’abilità di essere presenti il più possibile, perché dobbiamo passarci la palla e questo, come un attore, è esattamente quello che vuoi. É avvenuto in maniera del tutto naturale tra di noi.
Considerando tutte il percorso, Ian ha avuto un coming-out molto semplice. Il contrario per Mickey. Noel, cosa ti piaceva dei primi giorni in cui interpretavi qualcuno che sapeva di essere gay ma che non sembrava, all’apparenza, intenzionato a vivere la verità?
NF: Dall’inizio, ciò che ho amato ed apprezzato è che Shameless è scritto in un modo che va contro qualsiasi tipo di cliché. Credo sia stato davvero bello da vedere, perché raramente vedi un personaggio come questo, il classico ragazzo del quartiere con cui non devi litigare che alla fine scopri essere gay. É un gran bella combinazione, e lo rende reale, perché le persone non sono cliché.
Pochi personaggi in questo spettacolo si comportano come i loro archetipi televisivi indicherebbero – Etan, nella sala scrittori, come avete realizzato questa cosa?
EF: Non credo che abbiamo mai fatto niente affinché fosse diverso. Penso che si possa rimanere intrappolati nel farlo e rischiare di diventare ridicoli. Tu vuoi che gli spettatori si possano riconoscere in questi personaggi. I Gallavich solo una coppia che sta cercando di trovare un modo per far funzionare la loro relazione. Ci sono molti ostacoli sul loro cammino – molti che riguardano loro stessi e molti entrambi. E queste semplici scene sono per me le più efficaci, perché mostrano le emozioni umane fondamentali.
CM: Sono due teste calde, due personaggi appassionati, e quando si è così appassionati, ci saranno sempre scontri e dramma e tutto ciò che segue – ed è sempre una cosa eccitante da interpretare.
Cosa credete sia più avvincente di questa relazione per i fan?
NF: Ogni volta che hai dei personaggi con così tanti antagonisti – e non parlo solo dell’essere gay ma di qualsiasi altra circostanza che chiunque deve affrontare – hai grandi opportunità di raccontare delle buone storie. Io credo che nel profondo, come Etan diceva, questa è la storia di due persone che stanno trovando il modo di stare insieme, una cosa in cui tutti possono riconoscersi. É una delle maggiori ragioni per cui sono contento di far parte di questo show, perché credo che sia una amorevole lezione.
EF: Per quanto sia contento che la comunità gay abbia davvero abbracciato la storyline, per me, è molto più di questo, ed è per questo che si può davvero riconoscere. Credo che chiunque possa ritrovarsi in questa storia e capire gli ostacoli che questa coppia affronta nel voler far funzionare le cose, qualunque siano le loro convinzioni su se stessi o il bipolarismo o quello che vuoi. Ognuno affronta degli ostacoli in una relazione, e noi facciamo il tifo per entrambi per ragioni diverse – e tifiamo affinché stiano insieme. Abbiamo lavorato molto per rendere gli ostacoli organici, veri, fondati. Da una parte è una relazione molto divertente da vedere, dall’altra spero sia vista anche come una relazione vera.
NF: Alcuni fantastici momenti li ho avuti semplicemente camminando per strada, con le persone che mi incrociavano e mi riconoscevano.
EF: Li hai spaventati?
NF: Credono che sia molto più duro di quanto in realtà sono. Ma molte persone hanno parlato con me di come questa storia, raccontata in questo modo, sia in qualche modo una specie di prima volta per la tv e di quanto sia importante per un sacco di persone. Come attore, questo è come il massimo e Shameless è grandioso perché ci ha permesso di essere parte di questo tipo di storia. É stato davvero fantastico.
CM: Si, già dall’inizio c’è stata una reazione davvero positiva, sia online che di persona. Specialmente online. Non puoi leggere ogni messaggio, ma cerchi di controllare quel che puoi ed è incredibile vedere l’eccitazione e la passione delle persone. É bello sapere che non siamo i soli appassionati. É la più bella sensazione che un artista possa avere.
Ritorniamo agli ostacoli, vorrei parlare di quello che credo sia stato il più grande: Terry, il padre di Mickey.
Nella terza stagione, Terry li becca insieme e forza Ian, sotto minaccia, a vedere Mickey fare sesso con una prostituta. Per quanto fosse dura da guardare, provavi così tanta empatia e dispiacere per quella coppia. Etan, cosa ricordi di quella sequenza di eventi, da quel momento che in pratica ha portato Mickey al coming-out?
EF: Con Mickey in particolare, ci sono tante cose in ballo; c’è il papà, la sua famiglia in generale, il quartiere, e alla fine della giornata il suo dover fare i conti con la propria identità e con chi è veramente. Un sacco di diversi ostacoli, ed è stato importante per analizzarli. Suo padre era il più divertente, perché era così viscerale e violento e ciò che è divertente di quel personaggio è che puoi praticamente fargli qualsiasi cosa. Beh, con i Milkovich in generale puoi fare qualsiasi cosa e funziona.
CM: Tu hai detto che quello è stato il loro più grande ostacolo, ma credo che non lo sarà dopo questa stagione.
NF: Si. Credo che quello che fosse il più grande ostacolo fisico. Credo che arriveranno ostacoli più grandi.
CM: Si, quelle erano circostanze esterne che impedivano loro di poter davvero insieme in modo completo, e ora che possono farlo e che sono in grado di essere a loro agio e aperti a riguardo, ci saranno nuove circostanze sfortunate.
Sulla base di quello che abbiamo visto in questa stagione, suppongo tu stia parlando del disturbo bipolare di Ian. Devo dire che mi è piaciuto molto come è stato protettivo Mickey quando ha detto a Fiona che si sarebbero presi cura di Ian insieme, perché questo è quello che fa la famiglia. Questo è stato un grande momento per lui.
NF: Sì. Per me, Mickey è sempre stato uno di quei personaggi che farebbe di tutto per le persone più care. Se fai parte di quella cerchia, non c’è niente che non farà per te. Questa è una cosa veramente interessante delle ultime due stagioni. Nella quarta, c’è stata questa rivelazione e questa evoluzione all’interno del personaggio che diventa se stesso e difende quello che è ed è in grado di includere apertamente Ian all’interno di quella cerchia. E poi nella quinta, il problema che spunterà non sarà sostenibile. Stranamente, lui è davvero incapace di fare qualsiasi cosa per una di quelle persone della cerchia, e non è facile per uno come Mickey, così protettivo. Deve solo riuscire a stare in piedi e resistere alla tempesta come può, e non è una bella sensazione.
Mickey sembra sempre determinato a trovare un modo per risolvere un problema, qualunque sia. Da una prospettiva narrativa, deve essere divertente vedere quel personaggio affrontare qualcosa che non può risolvere.
EF: Assolutamente. Tanto più che non può risolvere il problema con i pugni. Questo è qualcosa che non può picchiare . Ian ha molto con cui fare i conti, indipendentemente da Mickey. Nella seconda parte della stagione, Ian dovrà capire cosa gli sta succedendo e Mickey dovrà capire come adattarsi a questa cosa, come essere lì per lui – e come non essere lì per lui. É una grande sfida.
CM: Una parola che mi viene in mente è impotente. Ian è un ragazzo che vuole avere il controllo della situazione e non essere dipendente da qualcun altro, anche se è qualcuno che ama, come Mickey. Lui vuole essere autosufficiente. E all’improvviso, quando sente di non avere il controllo della propria mente, sente di essere impotente. É terrificante per lui dover contare su Mickey affinché lui lo salvi, perché Ian non vuole essere salvato. Lui vuole essere in grado di salvarsi da solo. Credo che sarà molto faticoso.
Etan, ci sarà un momento in cui i personaggi saranno essere inequivocabilmente felici?
EF: Due scene!
CM: Abbiamo avuto tre buoni episodi. Ok, l’ho tradito nei primi episodi, ma lui non lo sa.
EF: L’idea che non ci fossero più ostacoli esterni. Tutto è lì per loro ora, se lo vogliono, ed è così che abbiamo iniziato la stagione. Anche con Svetlana, sono una famiglia felice – una famiglia stranamente felice, ma sembra funzionare. E inoltre il bipolarismo è qualcosa che Ian deve capire da solo ed è una cosa che richiede molto tempo. Mickey dovrà capire come adattarsi alla situazione. Sarà un tipo diverso di sfida per loro, ed è una cosa eccitante per uno scrittore. Ora che hanno la possibilità di stare insieme apertamente, cosa possiamo aggiungere al loro rapporto che sia organico e reale, un diverso tipo di sfida per il rapporto?
Uno dei miei momenti preferiti dello show è stato il coming out di Mickey perché, dopo anni passati a preoccuparsi, a nessuno importava di questa cosa.
NF: Adoro il fatto che lo abbiano fatto! Era così reale. C’era un messaggio davvero incantevole nel fatto che si tende a costruire le cose nella nostra testa in maniera esagerata; con Mickey e questa sfida particolare, ci sono stati ostacoli reali nel modo, cose molto reali. Così il coming-out nel bar – OK, una persona ci tiene molto e picchia Mickey, ma la lezione è che ci sarà sempre la quiete dopo la tempesta . È sempre meglio essere chi sei realmente, perché la tempesta finirà.
Quali sono stati alcuni dei tuoi momenti più belli con questi due?
EF: In generale, sono sempre più interessato e mi colpiscono di più momenti non verbali tra i due. Si tratta di due personaggi – soprattutto Mickey, ma direi anche Ian e chiunque in questo quartiere – che non sempre sanno come esprimersi con le parole. Ancora una volta, credo tu abbia bisogno di due attori in questi ruoli che possono esprimere le cose con un semplice sguardo. Per me, questi sono sempre i momenti più potenti: vedendo il turbinio di emozioni in uno di questi due ragazzi, alla fine di una scena, conoscendo tutte le cose che stanno attraversando la testa e il cuore, quelli sono sempre i momenti che hanno la presa migliore su di me.
NF: Adoro l’episodio con Kevin nel bar dopo il coming-out di Mickey; a nessuno importa che tu sia gay. Tutti abbiamo i nostri problemi. C’è una profonda libertà in questo.
CM: C’è un momento focale in ogni stagione. La scena del coming out, la scena in cui combattono nella terza stagione, la prima volta che stanno insieme nella prima;ci sono un sacco di cose grandi, ma credo che in questa stagione ci dei momenti fenomenali in cui vedi l’amore e la passione ma, al tempo stesso, il conflitto per le loro diverse visioni della vita e personalità che a volte si scontrano.
NF: É difficile individuare dei momenti specifici, ma è più il viaggio nel complesso che importa. All’inizio sono ai poli opposti: Ian è l’angelo custode di Mickey e la cosa dura a lungo. In questa stagione, i ruoli si rovesciano: Mickey dovrà diventare quell’angelo per Ian.
CM: In principio, Mickey era perso mentre Ian era sempre il ragazzo con uno scopo, quello che ha sempre saputo esattamente cosa voleva, e ora Mickey ha un obiettivo e Ian è quello che sta iniziando a sentirsi perso. Interessante.
NF: E penso che sia proprio vero, solo in termini di relazioni globali, giusto? È una cosa universale. La gente può capire e immedesimarsi in questi personaggi perché funziona così nelle relazioni.
Etan cosa pensi piacerà di più ai fan di questa stagione?
EF: Questa inversione nel rapporto. Vedere Ian in una posizione in cui non è mai stato in prima e vedere Mickey in una posizione in cui non è mai stato in prima. E come reagiranno a ciò sarà sorprendente, disordinata e complicata. Io tifo per questi due ragazzi, ma fortunatamente renderemo giustizia al fatto che è una situazione davvero complicata. Spero che gli spettatori saranno commossi.