
Sense8: Jaimie Clayton parla della seconda stagione dello show
Intervistata da The Hollywood Reporter, Jamie Clayton ha parlato del finale di stagione di Sense8 e di un potenziale universo di “Sensates”.
AVVISO: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA SECONDA STAGIONE DI SENSE8.
Dal momento che la seconda stagione di Sense8 si è conclusa e che non sappiamo quanto ci toccherà aspettare prima di vederne una terza, qualsiasi dettaglio, intervista o backstage su cui possiamo mettere le mani nel frattempo, è di certo il benvenuto.
La serie è, ricordiamo, il frutto della mente delle sorelle Wachowski (Lana e Lilly) e di J. Michael Straczynsk. Dalla seconda stagione in poi tuttavia, è solo Lana a tirarne le redini. La prima stagione ci ha introdotto questi otto estranei sparsi per il mondo, mostrandoci la loro unica connessione emotiva. La seconda stagione ci ha mostrato un gruppo che è diventato unito e che adesso è pronto a lottare contro la BPO, l’organizzazione che da loro la caccia.
Durante le due stagioni ci siamo tutti un po’ innamorati dei “sensates”. Abbiamo assistito con interesse all’evolversi delle loro vicende personali oltre che come gruppo. Tra gli eventi sicuramente più commoventi della seconda stagione, c’è la proposta di matrimonio reciproca di Amanita (Freema Agyeman) e Nomi (Jamie Clayton). Certo, il tutto è passato un po’ in sordina, visto quello che è successo nel finale di stagione. Siamo comunque contenti che le due donne siano riuscite a ritagliarsi un momento tutto loro.
The Hollywood Reporter ha intervistato Jamie Clayton riguardo gli eventi del finale. Riguardo la storia della coppia, conosciuta sul web come “Nomanita”, l’attrice ha detto “Lana è sempre interessata all’idea che la vita va avanti comunque, non si ferma”. Nel bel mezzo della missione per salvare Wolfgang (Max Riemelt) quindi, Amanita dà l’anello a Nomi, solo per scoprire che anche Nomi ne aveva uno per lei.
Sin dalla prima stagione, Sense8 ha sempre puntato sul messaggio di integrazione LGBTQ. La seconda stagione, uscita il 5 Maggio su Netflix, ha continuato su questa rotta in modo anche più profondo. La scena del primo episodio ha sicuramente colpito tutti. Gli otto protagonisti, diversi per genere, razza, religione e orientamento sessuale, rispondono tutti alla domanda “Who am I?” – “Chi sono io?”. “Quel momento sintetizza l’intera serie” ha detto la Clayton. “La battuta di Nomi ‘labels are the opposite of understanding’ – ‘le etichette sono l’opposto della comprensione’ è una delle mie preferito dell’intero show. È così chiara.”
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Di seguito potete vedere un video featurette di Sense8, rilasciato da Netflix.
Jamie Clayton ha parlato per la prima volta fuori dal set del momento della proposta e più in generale degli eventi della seconda stagione. In particolare, se ci siano stati o meno riferimenti ad una terza stagione o a un futuro matrimonio.
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Qui sotto riportiamo l’intervista completa.
COME HAI REAGITO QUANDO HAI LETTO LA PROPOSTA DI NOMI E AMANITA SUL COPIONE?
Mi commuovo persino a parlarne! Abbiamo una troupe fantastica che si occupa del behind-the-scenes e ci sono riprese di noi mentre leggiamo il copione per la prima volta. Eravamo tutti attorno a un tavolo, scherzando e urlando e in generale in un clima davvero animato. È un’esperienza incredibile. Quando siamo arrivati a quella parte del copione, mi è venuta questa sensazione nello stomaco. Ho pensato fosse proprio la stessa sensazione che ti viene quando qualcuno ti fa la proposta, o quando la fai tu. Un senso di calore travolgente. Ho cominciato a commuovermi mentre leggevo quello che sarebbe successo ai due personaggi. Ad un certo punto, stavo piangendo così tanto che non riuscivo più nemmeno a leggere! Tutti sono stati toccati dalla cosa.
COM’È STATO GIRARE LA SCENA?
L’abbiamo girato mesi e mesi dopo aver letto il copione. Il set è molto intimo, siamo nell’appartamento di Nomi a San Francisco (che in realtà si trova a Chicago). Era l’ultima scena della giornata. Ricordo che Lana si è presa il suo tempo con Freema. Freema fa praticamente tutto, la proposta viene da lei. Lana stava parlando con lei e la cosa mi ha fatto capire che era probabilmente qualcosa di molto personale per lei. Molte parti dello show vengono dall’esperienza personale di Lana. Poi Nomi si sporge dal letto e prende la scatola con l’anello.
NOMI E AMANITA VOLEVANO ENTRAMBE FARE LA PROPOSTA. COSA DICE QUESTO SULLA LORO RELAZIONE?
È una prova ulteriore di quanto forte sia la loro relazione. Si trovano esattamente sulla stessa pagina, è questo il bello dell’amore. Anche se cominci percorrendo strade diverse, la parte più importante è quando finisci per arrivare nello stesso posto.
SE CI FOSSE UNA TERZA STAGIONE, AVETE PARLATO DI UN POSSIBILE MATRIMONIO IN SENSE8?
È stata la mia prima domanda quando abbiamo letto il copione. Ci sarà un matrimonio? Pensiamo quello che è successo al matrimonio della sorella di Nomi. Cosa potrebbe mai accadere se fosse Nomi a sposarsi? Non so come, quando o dove potrebbe succedere, ma voglio che accada. Sarebbe come un’esperienza per tutti i “sensates”!
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LA SECONDA STAGIONE HA APPROFONDITO LA STORIA PERSONALE DI NOMI E DELLA SUA FAMIGLIA. CHE COSA È STATO IMPORTANTE PER TE QUANDO HAI SCOPERTO DI PIÙ SU NOMI?
Ero molto entusiasta all’idea di rivedere la famiglia di Nomi. Si è parlato di suo padre nella prima stagione, ma non lo abbiamo visto. Quando Nomi fa il discorso alla cena pre-nuziale, vediamo il flashback del suo risveglio all’ospedale e Teagan con il cupcake che gli canta “happy birthday”. È stato un momento davvero speciale. Mi piace il fatto che mostriamo come alcuni membri della famiglia possano sostenere le scelte che fai e altri no. È quello che succede nella maggior parte dei casi comunque.
Dall’altro lato però c’è la famiglia che ti scegli. Sono stata molto felice del ritorno di Bug (Michael Sommers). La dinamica tra questi due personaggi mostra il legame con la sua vecchia vita. Allo stesso tempo però non c’è volontà di giudicare da parte di Bug. Adoro il fatto che vediamo la famiglia di Nomi da un alto, e quella che lei si è scelta dall’altro.
LA PROPOSTA ARRIVA PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI LA STAGIONE STA COSTRUENDO IL SUO FINALE D’AZIONE. PERCHÉ È IMPORTANTE MOSTRARE LE VICENDE PERSONALI DEI PROTAGONISTI OLTRE ALLA STORIA DEI “SENSATES”?
Io e Lana ne abbiamo parlato quando abbiamo iniziato a lavorare su questa stagione. Lei era veramente interessata all’idea che tutte queste cose folli accadessero a queste persone nate come “sensates”. Nella maggior parte degli show di questo tipo, quando una persona ottiene abilità particolari, ti dimentichi le vicende della sua vita di tutti i giorni. Ti chiedi “Quella persona non aveva un lavoro o una moglie? Che è successo a tutto quello?” Questa cosa dei “sensataes” sta certamente accadendo, ma allo stesso tempo le loro vite continuano ad andare avanti.
Lo vedi con il matrimonio di Teagan, quando Kala (Tina Desai) si trasferisce nella sua nuova casa, o quando Capheus (Toby Onwumere) lotta per ottenere l’acqua nel suo villaggio in Kenya. Le vite di tutti vanno avanti. Non possiamo semplicemente mollare tutto ed essere “sensates”. Adoro il fatto che mostriamo le vite di tutti e come essere “sensates” interagisca con questo fatto.
IL MESSAGGIO CHE PASSA DA SENSE8 È CHE GLI OTTO PROTAGONISTI SONO PERSEGUITATI DALLA BPO SOLO PERCHÉ SONO DIVERSI. PERCHÉ UN MESSAGGIO DEL GENERE È COSÌ IMPORTANTE?
È importante. Chiunque guardi lo show da fan ha un’intelligenza tale da capire dove il messaggio voglia arrivare. True Blood, lo show di HBO, fa una cosa molto simile quando paragona i Vampiri a quello che sta succedendo nel mondo quando si parla di LGBT. I poster nella serie dicevano “Fangs must die” – “Le zanne devono morire”. Se sostituisci “zanne” con qualche altra parola, il messaggio è chiaro. Visto che faccio io stessa parte di una minoranza in questo senso, sono molto sensibile a questo genere di cose.
Riuscire ad inserire quel tipo di messaggio è stato davvero geniale. I creatori di Sense8 hanno fatto lo stesso. Gli sceneggiatori stanno mettendo in evidenza il mondo in cui viviamo oggi. È un dono se sei in grado di aprire la tua mente abbastanza da vederlo. Capisci che è davvero il mondo in cui viviamo e che abbiamo la possibilità di cambiare le cose se solo decidiamo di dire qualcosa.
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PERCHÉ PENSI CHE LA GENTE REAGISCA DI PIÙ ALLE SCENE DI SESSO PIUTTOSTO CHE A QUELLE DI VIOLENZA?
È una cosa che mi sorprende. Non capisco perché la gente abbia tutti questi problemi con il sesso. Non penso che lo capirò mai. Ma nessuno ha problemi con la violenza. Ho visto show su certi network che vanno in onda alle 9.00 o alle 10.00 di sera. Sono estremamente violenti ma non hanno scene di sesso. Le scene che noi mostriamo sono di persone che fanno sesso ma che non sono davvero lì. Vedi i corpi, ma è una connessione emotiva, non fisica. C’è questa conversazione davvero fantastica tra Nomi e Amanita, quando fanno il pic-nic (nello speciale natalizio). Amanita ad un certo punto dice “Posso sentire altre parti di te” dice. “A volte sei molto sensibile” e Nomi risponde “È Kala”. E Amanita continua “Altre volte sei molto aggressiva” e Nomi risponde “Quello è Wolfgang”.
Sono parti della nostra personalità che ognuno possiede. Quando sei con qualcuno che ami e che ti ama e con cui ti senti al sicuro, se è consensuale puoi esplorare tutte queste parti diverse. Non c’è niente di sbagliato. Il sesso tra adulti consenzienti è qualcosa di meraviglioso e bellissimo. Ma non c’è consenso nella violenza. Nessuno vuole la violenza. Quando il corpo di qualcuno si incastra perfettamente con quello di qualcun altro è come un gioco di Tetris miracoloso, incasinato, divertente e disordinato. In qualunque modo o con chiunque tu voglia farlo. Tutti hanno la possibilità di godersi un’esperienza del genere. Non so voi, ma io non vorrei mai trovarmi in uno scontro a fuoco o una lotta di coltelli.
IN QUESTA STAGIONE I “SENSATES” DIVENTANO MOLTO PIÙ INTERCONNESSI E CI SONO PIÙ SCENE DOVE SIETE TUTTI INSIEME. MOLTE SONO SCENE FISICHE CHE RICHIEDONO DELLE COREOGRAFIE. IN CHE MODO SI SONO SVOLTE QUESTO TIPO DI RIPRESE?
La prima stagione ruotava tutto attorno ai “sensates” che imparavano cosa volesse dire essere “sensates”. Adesso che sappiamo molto di più su come funziona, stiamo imparando a controllarlo, per questo siamo spesso insieme. La coreografia di queste scene è interessante. Per esempio, c’è quella scena in cui Riley (Tuppence Middleton) deve incontrare la vecchia assistente nell’edificio abbandonato e cammina verso il tavolo. Mentre cammina, tutti noi facciamo una comparsa nell’inquadratura. Ci è stato detto di accovacciarci al suolo e portarci le ginocchia al petto. Quando la camera ha cominciato a muoversi, ci hanno dato un colpetto sulle spalle e ci siamo alzati lentamente. L’effetto era di apparire nell’inquadratura in modo fluido.
Quando siamo tutti e otto in una scena, è molto importante fare in modo che tutti facciamo la cosa giusta, o che guardiamo dalla stessa parte, non bloccando nessuno. Quello che viene fuori dopo l’editing mi lascia sempre a bocca aperta. Nella maggior parte dei lavori come attore, giri una scena e hai finito. Con noi, giriamo una scena e due mesi dopo giriamo la stessa scena in una altra location con un diverso punto di vista. Entro nella roulette e vedo un costume che ho già indossato altre sette volte.
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QUAL È STATA LA SCENA PIÙ DIFFICILE DA GIRARE DAL PUNTO DI VISTA FISICO?
La scena più dura è stata in realtà la prima che abbiamo girato. È quella in cui veniamo impiccati tutti quanti (quando Sun è ancora in prigione). L’abbiamo girata in uno studio a Berlino. Era importante che fosse un ambiente sicuro e controllato, ma è stato comunque terrificante. Non ho potuto guardare gli altri membri del cast farlo, mi veniva da piangere. È stato davvero, davvero difficile. Poi abbiamo rivisitato la scena mesi dopo, quando Nomi è nella barca di Bug a San Francisco e viene stordita dalle cariche elettriche, cadendo dalla sedia e in preda alle convulsioni.
Io non avevo nessuna scena di lotta da girare, ma il programma era folle. Tutti eravamo dappertutto in ogni momento. Lana ci vuole sempre lì e spesso non parliamo nemmeno nella scena. Nomi è l’unica che manca dalla scena al ristorante. È stata riscritta all’ultimo minuto. Sbatte la testa cadendo dai tacchi e quindi rimane svenuta durante la lotta. Sono curiosa di sapere se i fan coglieranno il fatto che è una cosa che può succedere.
QUAL È LA PARTE PIÙ IMPEGNATIVA MENTALMENTE ED EMOTIVAMENTE DEL FAR PARTE DI UNO SHOW CHE FA RIPRESE IN TUTTO IL MONDO (16 CITTÀ E 11 PAESI) PER MESI DI SEGUITO?
Il jetlag e il continuo viaggiare ti rendono esausta fisicamente e mentalmente. La troupe è quella che sta via per la maggior parte del tempo, ma nessuno di noi può tornare a casa a volte. C’è stato un periodo in cui non sono riuscita a tornare a casa per quattro mesi. Tutti sono stanchi ed esausti, ma siamo sempre presenti. Dopo che Nomi aiuta Sun (Doona Bae) a scappare di prigione, rubiamo un autobus nel parcheggio. Quella scena la stavano girando all’alba, per avere una luce particolare. Ci presentiamo tutti, ma abbiamo solo una battuta! Avremo aspettato 15 o a6 ore. A volte rimaniamo al campo base, mentre Lana rivede alcune scene. Ma siamo tutti in tutte le città, tutto il tempo.
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LILY WACHOWSKI HA LASCIATO LE REDINI IN QUESTA STAGIONE, QUINDI ADESSO C’È SOLO LANA. COM’È STATO LAVORARE CON LEI NEL RUOLO DI SCENEGGIATRICE E REGISTA?
Difficile ma geniale. Potete vedere il risultato che abbiamo ottenuto. A volte per fare una torta davvero buona, hai bisogno di sporcare la cucina davvero tanto. Quindi, abbiamo davvero sporcato la cucina e adesso c’è questa torta dall’aspetto delizioso da servire al mondo.
IL RUOLO DI CAPHEUS È STATO RIASSEGNATO A TOBY ONWUMERE DOPO CHE AMIL AMEEN HA LASCIATO LA SERIE. PERCHÉ ERA IMPORTANTE TENERE IL PERSONAGGIO?
Abbiamo incontrato Toby mentre giravamo in Messico e non ho lavorato direttamente con lui per un po’. Fa una comparsa a San Francisco e ha qualche scena molto carina. Ma in una o due non c’ero nemmeno, perché mi stava impersonando. Lo adoro, è fantastico e capisce davvero il messaggio dello show. Era disposto a fare tutto quello che doveva essere fatto che portare la storia del suo personaggio direttamente sullo schermo. Era quello di cui avevamo bisogno. Sono felice che lo abbiano trovato perché la storia di Capheus è una delle mie preferite in questa stagione.
L’INTRODUZIONE DI ALTRI “SENSATES” IN QUESTA STAGIONE DI PONE LE BASI PER UN POTENZIALE UNIVERSO SENSE8 TUTTO DA ESPLORARE. LA TUA IMPRESSIONE È CHE LO SHOW POSSA ANDARE AVANTI PER PIÙ STAGIONI.
So che quando hanno lanciato lo show su Netflix, l’arco narrativo era di cinque stagioni. Non so cosa pensino a questo punto. Come cast per noi è stato molto interessante incontrare altri “sensates” e un nuovo cluster. Se il progetto è di cinque serie, è pazzesco pensare a tutte le possibilità che derivano dall’incontro con altri “sensates”. Ma io non sono una sceneggiatrice, sono un’attrice. Questa stagione ha preso una direzione che non avrei mai immaginato. J. Michael Straczynski e le sorelle Wachowski sono spuntati con un’idea su qualcosa che nessuno aveva mai fatto. Ha colpito profondamente molte persone, mentre molte altre lo hanno odiato. È una cosa che adoro. Gli spettatori stavano guardando una storia delle origini nella prima stagione. Adesso possono vedere la storia vera e propria che va avanti.
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La fine di questa stagione è fuori di testa. Tutti noi (tranne Wolfgang) ci ritroviamo per la prima volta insieme fisicamente. Ci sono molte scene in cui ci troviamo insieme emotivamente, visitiamo e condividiamo quello che l’altro sta provando. Ma questa volta è stato diverso come attrice. Ricordo quando sono salita sul retro del furgone e ho avuto un momento in cui ho detto a Freema “Cavolo, siamo tutti qui”. La cosa aveva un peso particolare. Fa eco al momento finale della prima stagione, in cui siamo tutti sulla barca. Adesso invece siamo tutti insieme nel retro del furgone. Forse, se ci dovesse essere una terza stagione, finiremo insieme su un aereo o su un treno! Sembra essere un tema ricorrente. Ma qualunque cosa vogliano, è quello che voglio anch’io.