
Scream Queens: Recensione dell’episodio 1.06 – Seven Minutes in Hell
Abbiamo dovuto attendere ben cinque puntate prima che la comica e geniale furia esplosiva di Ryan Murphy inondasse anche la sua più recente creatura. Avevamo, ormai, perso le speranze, ma Seven Minutes in Hell giunge al momento opportuno, tempestivamente come la catastrofe stagionale nei finali di Grey’s Anatomy, fungendo da appiglio in un mare in burrasca, uno scoglio al quale sorreggersi e dal quale ripartire, in vista di un futuro migliore, di una nuova possibilità, nella speranza che, forse, non tutto il male viene per nuocere e tutto sommato vi è sempre la possibilità di recuperare e ricredersi su un prodotto negativamente avvertito agli esordi.
L’episodio, scritto da Murphy, è stato diretto da Michael Uppendahl, nome conosciuto ai fan di Mad Men, The Walking Dead e Weeds, già suo collaboratore in alcune stagioni di American Horror Story, ma soprattutto di Glee. Su quest’ultimo aspetto vorrei, appunto, focalizzare maggiormente l’analisi della puntata: è Glee che si respira, la sua atmosfera, il suo essere grottesco e fuori da ogni logica umana, la sua comicità, i suoi personaggi che cambiano volto e nome (fatta eccezione per Lea Michele, cavallo di battaglia di questo nuovo show), ma che prepotentemente ritornano sotto nuove fattezze a fare da padroni all’interno di un inquietante contesto horror/slasher in cui sentono di avere ancora tanto da raccontare, strappati, ingiustamente, dalla crisi dell’audience alle grazie della FOX.
Si ride, in questi quaranta minuti si ride. Allacciandosi ai cliché più comuni dei teen-drama USA, un pigiama party, indetto da Chanel e Zayday (nuove presidenti della confraternita), diventa lo spunto di partenza per il succedersi di situazioni esplosive e cariche di umorismo, in cui, naturalmente, Red Devil tenta, come meglio può, di mietere nuovamente vittime. Si esplorano maggiormente alcuni personaggi, come Chanel #3 e la sua indefinita cotta per Sam, la lesbica del gruppo, che muore soffocata nella famosa vasca da bagno insanguinata, nonché Hester, il cui ambiguo atteggiamento e la sua ossessione per Chad la rendono sempre più sospetta.
Chiunque, poi, se ci si abbandona alla visione, indiscutibilmente non può non amare Jennifer, la vlogger di candele, che ci coinvolge nel suo contorto mondo in maniera fascinosamente assurda. Dinamiche inaspettatamente assurde, gioco della bottiglia e la vecchie presidenti della Kappa Kappa Tau completano il disegno globale che risulta, a mio parere, ben costruito e finalmente riuscito. Vogliamo più puntate come questa, più azione, più divertimento, in un’escalation di colpi di scena, il tutto giocato, spazialmente parlando, sull’elemento claustrofobia
Unico rimprovero degno di nota è l’assenza della poliziotta Denise Hemphill: con il suo dire avremmo raggiunto, probabilmente, la ciliegina sulla torta.
Per restare sempre aggiornati su Scream Queens con foto, news, interviste e curiosità, vi consigliamo di passare per Scream Queens – Italia e ricordatevi di mettere like alla nostra pagina Facebook per tutte le novità su tv e cinema
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars