
Scream Queens: Recensione dell’episodio 1.05 – Pumpkin Patch
Scream Queens può essere visto in due modi. O provando a trovare qualcosa di nuovo, rimanendo quasi da subito delusi. O abbandonando per tutto il tempo della visione ogni pretesa e godendo di questa imbarazzante carrellata di ovvietà e no-sense.
L’arrivo di Halloween, o Chanel-o-ween se volete, è stato largamente anticipato nella scorsa puntata, ma vista l’aria che tira dalle parti della KKT potevamo aspettarci qualche intoppo nell’organizzazione della notte più terrificante dell’anno. Perché sì, forse non ve ne siete accorte mie care ragazze, ma c’è un assassino a piede libero e una delle vostre sorelle è stata rapita. Ma se non fosse per Grace che continua a ricordarcelo probabilmente lo avremmo dimenticato anche noi.
Che il tuo nome sia Chanel o Chanel#5 o quello che vuoi, non importa cosa accade a cinque centimetri dal tuo naso, perché l’unica cosa che conta sei tu e il tuo ego. Ed è quindi molto più importante pensare a quale costume indossare o quante lanterne servano per rendere ancora più spettacolare il labirinto ispirato a Shining che ti farà di certo vincere le elezioni per la presidenza della confraternita.
Il film di Stanley Kubrick è di certo una delle maggiori fonti di ispirazione nella vita reale, come sul piccolo schermo, per la notte delle streghe. Ma non vogliamo assolutamente scomodare il più grande regista che questo mondo abbia conosciuto, perché in questa serie come sappiamo tutto quello che dovrebbe farci paura finisce per regalarci un sorriso. E anche se guardando quel labirinto, messo in piedi da Chanel Oberlin per provare che è lei la più figa di tutte, non riusciamo a non pensare all’impareggiabile Jack Nicholson che armato di ascia segue il figlio Danny, veniamo fin da subito sopraffatti dalla banalità e singolarità dei discorsi finendo di nuovo a ridere. Come nella scena in cui la banda di inadatti che Grace ha messo su per salvare la sua amica Zayday finisce per rendersi ridicola prima ancora di iniziare. In realtà la missione è un totale fallimento, visto che non c’è nessuno da salvare. Perché lei è la versione nera di “Duri a Morire”.
La candidata alla presidenza della KKT è già ben lontana dalle grinfie del suo rapitore e pronta a correre di nuovo per l’ambita posizione di capa della banda di weirdo più fashonista del campus.
Dal punto di vista narrativo facciamo un piccolo passo in avanti entrando dalla porta principale nel covo del/dei Red Devil. Lo scantinato di una vecchia donna per bene pagato regolarmente ogni mese e in contanti in cui l’assassino (o gli assassini) nascondono le loro vittime, vive o morte. Dopo il colpo di scena della scorsa puntata, i nostri sospetti su Gigi diventano ancora più corposi quando la donna si ritrova di fronte al Diavolo e prima riesce a colpirlo e poi a lasciarlo sfuggire. La conferma arriva nella scena finale, in cui percepiamo che probabilmente lei potrebbe essere più di un assassino.
Cosa mi è piaciuto? Quando c’è Denise Hampton in scena l’atmosfera diventa ancora più esilarante. E forse anche un po’ puzzolente
Cosa non mi piaciuto? In realtà sarebbe meglio dire “continua a non piacermi” questa svolta del personaggio di Lea Michele. Avrei preferito vederla anche nei vestiti di Hester.
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