
Scorpion: Recensione dell’Episodio 1.01 – Pilot
Se c’è una cosa in cui gli americani eccellono è la passione per l’eccesso. Ve lo ricordate Fuori in 60 secondi, con un’Angelina Jolie dai capelli biondi ossigenati e Nicholas Cage dal cappotto di pelle? Se avete visto quel film ricorderete lo stereotipo dell’eroe in difficoltà che riesce a sfoggiare delle doti strabilianti – volare in macchina, per dirne una – e salvare se stesso e gli altri da una situazione che sembrava senza vie d’uscita. Scorpion ripropone, in parte, quello stesso stereotipo perfezionista che, tuttavia, a differenza del ladro di macchine dal cuore d’oro, pone come giustificazione un IQ sopra la media (addirittura superiore a quello di Einstein) e fa ruotare la storia intorno ad un gruppo di geni super dotati ma emarginati che vengono incaricati di salvare (come se niente fosse) i passeggeri di 56 aerei che, senza il loro aiuto, morirebbero, provocando una catastrofe.
Il protagonista indiscusso è Walter O’Brien, un ex bambino prodigio che aveva hackerato la NASA, adesso a capo di un gruppo di cervelloni che tentano di usare le loro menti brillanti per guadagnarsi da vivere. Elyes Gabel (che forse qualcuno ricorderà come uno dei Dothraki al servizio della Kahleese) veste perfettamente il ruolo del leader dalla mente brillante, capace di risolvere enigmi con la stessa velocità a cui viaggia la luce ma impossibilitato dalla sua mente ad avere qualsivoglia relazione sentimentale. All’inizio dell’episodio lo vediamo mollare la sua ragazza durante una pausa dal lavoro, poiché lo ritiene un impiego produttivo del suo tempo, e poi analizzare con freddezza e in maniera tutt’altro che delicata l’aspetto e la vita di Paige, una cameriera che si scopre essere la madre dell’ennesimo genio incompreso, che tuttavia è soltanto un bambino. La carenza di Walter nel comunicare con gli altri viene meno quando si tratta del piccolo Ralph, con il quale instaura un immediato legame. Volendo sorvolare sulle probabilità che aveva un genio (il quinto genio al mondo, secondo l’agente Cabe Gallo) di trovare un altro piccolo prodigio in una tavola calda sperduta di Los Angeles, il rapporto tra i due sembra essere davvero salutare per entrambi. Se poi vogliamo essere puntigliosi sembra quasi scontato che tra Walter e Paige debba necessariamente nascere qualcosa, in futuro, ma non avendo IQ elevati come quelli dei protagonisti non facciamo ipotesi avventate.
Il primo episodio si focalizza interamente su quello che il trailer della serie ci aveva illustrato: 56 aerei, un sistema in avaria, la necessità di resettare il sistema non corrotto e sostituirlo a quello danneggiato e salvare così 20.000 anime. Ad ingaggiare Walter e il suo team è l’agente Cabe Gallo (Robert Patrick) che aveva già lavorato con il piccolo prodigio in passato. E’ infatti questa precedente partnership a spingere Walter a rifiutare di aiutarlo, inizialmente, poiché le pressioni del governo avevano causato la morte di 200 civili a causa sua e di un suo design non perfezionato a dovere. Stavolta sembra, tuttavia, che la collaborazione sia destinata a durare, tanto è vero che la fine dell’episodio vede Walter accettare l’offerta del governo di lavorare con Gallo a casi che richiedono una mente ‘superiore’. Con lui vengono ingaggiati inoltre il ‘calcolatore umano’, Sylvester Dodd, il genio della meccanica asiatico (sennò che gruppo di geni sarebbe?) Happy Quinn e dallo specialista nei comportamenti umani Toby Curtis.
Malgrado sia davvero apprezzabile lo sforzo (anche ben riuscito, non fraintendetemi) di Kurtzman e Orci, appoggiati dal vero Walter O’Brien, di ispirarsi ad una storia vera e svilupparne un telefilm di successo, le stesse parole ‘storia vera’ stonano con alcune scelte di copione. La macchina che sfreccia a velocità disumana su una pista? L’aereo che vola alla stessa velocità e il secondo pilota che fa scendere il cavo wireless perché possano collegarlo al computer e scaricare il programma? Sono
1.01 - Pilot
Via con il botto
Valutazione Globale
Mi sono guardata tutti gli episodi fino ad ora trasmessi. E devo dire che lo amo e lo odio in egual misura. Lo spunto è carino la storia è interessante e i personaggi funzionano ma la banalità di come certe situazioni vengono trattate mi sconvolge. Cioè, NO. Tutti parlando di tutto con tutti. Tutti sono psicologi, nessuno si fa i cazzi propri e tutti devono dare suggerimenti su questioni private che non si possono certo discutere in due frasi ad effetto mentre si salva gente o si fanno esplodere cose. Alla fine di ogni episodio tutto viene infiocchettato per bene e i buoni sentimenti trionfano in modo plateale. Mi sembra l’ABC dei sentimenti. Come raccontare i sentimenti ad un bambino di 3 anni, pure un po’ tonto.
Ci sono un sacco di spunti che potrebbero essere approfonditi e trattati con un po’ più di maturità e invece nisba. Devo dire che fanno peggio della CW quanto a sottigliezza ed è tutto dire. Non c’è niente di più irritante di un programma che tratta gli spettatori come se fossero dei cretini…
Oh che bello, non sono rimasta da sola a seguirlo. Io lo trovo particolarmente accattivante come telefilm in cui si fa la scelta – esatto, è una scelta – di ignorare le parti incomprensibili, i calcoli impossibili e le scene finte fino alla punta dei piedi e di godere, al contrario, della bellezza delle relazioni tra i personaggi, del bene che trionfa sempre sul male e delle situazioni senza vie d’uscita che, alla fine, trovano comunque una risoluzione. Al di là dell’evidente carenza sotto l’aspetto razionale e logico (Sylvester che si improvvisa giocatore di baseball quando ha affermato ad inizio episodio di non averci mai saputo giocare?!) mi diverte moltissimo la storia in se e non mi disturba più di tanto quella parte ‘debole’ perchè è come guardare un piccolo film hollywoodiano ogni settimana, con esplosioni e inseguimenti e feste a cui si intrufolano personaggi vestiti da James Bond, con il vantaggio di sapere che ci sarà la seconda e la terza e la decima parte la settimana successiva. In realtà, aspetto con impazienza che quel momento della settimana arrivi.
E poi, per quanto possa essere scontato, io l’avevo detto fin dall’inizio – la prova è nella recensione sovrastante: Paige e Walter… <3
Ma sì, ma infatti l’ho recuperato tutto in fretta e con piacere. Non mi curo delle panzanate scientifiche. Ed apprezzo tantissimo che alla fine siano le relazioni dei personaggi che la fanno da padrone. Ma mi scoccia la rigidità degli schemi.
Oggi Walter sarà preoccupato, e siccome è preoccupato farà una cosa stupida e tutti gli diranno (appena lo vedono, tipo perchè gli è caduta di mano una penna), ma fai una cosa stupida perchè sei preoccupato, Walter! E lui, no no. E due secondi dopo, sì è vero sono preoccupato. Ma tu non preoccuparti che andrà bene. Vero, siamo tutti amici e ci vogliamo bene. Eccheccavolo! Tutto risolto a fine episodio. Insomma, siamo tanto più complicati di così e loro dovrebbero esserlo ancora di più. Provo un po’ di frustrazione.
Se vanno avanti di questo passo poi tra una manciata di episodi non sapranno più cosa inventarsi su sti personaggi.
Il “cavo wireless” è una vera chicca!! 😀
Comunque sto seguendo la serie con piacere, anche se speravo avesse contenuti “tecnologici” più verosimili: invece per l’ennesima volta ci troviamo davanti alla situazione in cui QUALSIASI sistema di protezione si può bypassare in 3 secondi di frenetica digitazione sulla tastiera! -_-‘
Claudio, se da questo punto di vista cerchi una serie seria, ti consiglio Mr Robot se ancora non lo hai visto 😉
Eh sì, spero di vederla al più presto!! 😉