
Salem: Recensione degli episodi 2.04 – Book of Shadows and 2.05 – The wine dark sea
Nella speranza di offrire un servizio utile agli avidi appassionati, sulle pagine virtuali di Telefilm Central esiste da tempo anche la rubrica “i cinque motivi per recuperare …” che, come recita il nome, vuole essere un suggerimento a guardare serie tv che sono passate magari sotto silenzio nel mare magno delle produzioni in onda o che, al contrario, hanno riscosso un tale successo da incuriosire chi per qualche motivo se l’è perse. Per “Salem” era toccato a me fornire i cinque motivi ed è quindi con vergognoso rammarico che mi trovo a dover scrivere questa recensione. Perché, come già Katia aveva notato nella sua recensione dei precedenti due episodi, la seconda stagione della serie le cui virtù abbiamo tanto decantato, sta facendo di tutto per smentire le lodi che si era guadagnata.
Perché guardare “Salem” ? “Perché ci sono le streghe” scrivevo qualche tempo fa e ci sono ancora ora e persino più cattive. Ma il problema è che cominciano ad essere solo più cattive senza un piano ben preciso. C’è Mary che, riavuto il figlio ormai di fatto senza più limiti e liberatasi anche del controllo delle tre megere del bosco, sembra avere come unico obiettivo concreto completare il rito barcamenandosi tra la necessità di tenere a bada l’ambizioso Hathorne e assicurarsi che il dottor Wainwright non scopra troppo sulle origini della peste (e il sesso selvaggio è un modo per prendere due piccioni con una fava, senza doppi sensi eh). Il primo episodio aveva promesso una guerra spietata tra streghe, ma bisogna aspettare il finale di questa quinta puntata per iniziare a vedere un qualche scontro serio. Perché l’avversaria di Mary non è quella Mery presto liquidata e ridotta ora quasi ad una caricatura isterica della strega vendicativa che era (ed è un vero peccato che gli autori abbiano investito tanto della prima stagione a creare un buon personaggio per poi abbandonarlo così). Ma piuttosto la tanto potente quanto macabra (era proprio necessario farne una imitazione della Erzbeth Bartory che fa il bagno nel sangue di vergini appese come botti da spillare ?) contessa Von Marburg accompagnata dall’incestuoso figlio Sebastian (ancora la sessualità deviata come sinonimo di stregoneria ?). Quel che manca ancora è una motivazione seria. Se il Gran Rito ha lo scopo finale di riportare Satana sulla terra, perché mai la contessa dovrebbe ostacolare un piano che va a suo tutto vantaggio? Solo per una perversa gelosia? Solo per l’infantile capriccio di dimostrare che dove ha fallito lei non può riuscire una strega di infimo lignaggio? Può bastare come giustificazione ?
Al computo delle streghe si aggiunge quest’anno la timida Anne Hale. C’era una grossa attesa per sapere come si sarebbe sviluppato il suo personaggio date le potenzialità legate alla scelta di trasformare in adepta di Satana una ragazzina ingenua che mal aveva preso la rivelazione sulla natura sua e dei suoi genitori. Solo che questa sconvolgente verità sembra non avere avuto quasi alcun effetto sulla rossa figlia del fu magistrato Hale. Perché Anne, pur consapevole degli immensi poteri di cui potrebbe disporre, resta a trastullarsi tra infantili sogni di amori impossibili, libri di incantesimi scritti come fossero diari segreti di una quindicenne infatuata e ingenuo affidarsi proprio alle persone che dovrebbe temere (seriamente, Anne, ma puoi mai pensare che la regina delle streghe sia la persona più onesta e disinteressata a cui chiedere consiglio?). Ci si sarebbe aspettato qualche tormento interiore o una evoluzione caratteriale e invece abbiamo la stessa Anne della passata stagione arricchita di poteri che impara ad usare solo su ordine di Mary. E invidiata e temuta da Tituba che ripete quanto già aveva fatto con Mercy senza successo (e va bene che errare è umano e perseverare diabolico e per una strega il diabolico ci sta bene, ma se ne poteva pure fare a meno di bissare gli errori della scorsa stagione).
Cinque episodi sono andati in onda finora di questa seconda stagione ed ognuno di essi ha assestato grossi colpi alla credibilità di quanto avevo scritto per invogliare i lettori a recuperare la serie. Speriamo che gli autori ritrovino la strada giusta altrimenti mi toccherà scrivere “i cinque motivi per non recuperare la seconda stagione”.
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2.04 – Book of Shadows
2.05 – The wine dark sea
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