Dopo il “frullatore“, è il momento del waterboarding.
Problemi di bipolarismo? Mai sottovalutare l’efficacia della tortura da annegamento controllato.
Persi nel marasma, è ancora una volta il titolo dell’episodio a soccorrerci nella confusione: struggle è il conflitto primordiale tra genitori e figli, l’inconscio desiderio di parricidio (figurativamente parlando, ma negli Hamptons non troppo) per rinascere liberi dalle colpe dei padri, per perdonare o condannare una volta per tutte. La testa sott’acqua è la metafora esatta per trasmettere quella sensazione di soffocamento contro cui si combatte per riemergere adulti indipendenti.
Ma struggle è anche la nostra personale lotta per ritrovare quel filo narrativo sempre pronto a sfilacciarsi. New entry, re-exit e nuove storyline certo non aiutano, ma se possono spazzare l’inutile sotto il tappeto, ben vengano.
Padri & figlie
Emanda è diventata pazza? Emanda ha un ematoma al cervello? No, semplicemente Emanda non ha mai chiuso col passato (ma và?) e in un angolo remoto della sua mente non ha mai perdonato il padre per averla messa in questo Grayson-casino. Un po’ estemporaneo e un po’ piombato dal cielo, ma questo sviluppo nell’identità della nostra eroina è psichiatricamente corretto. Peccato che, come sempre, arrivi dal nulla e a nulla porti. Rassegnamoci a cogliere l’attimo: complesso edipico famiglia Carke, check.
Conrad Grayson è sicuramente in debito con l’universo e la sua pena è quella di avere due figli deficienti. Mettiamo da parte per un momento il putridume narrativo in cui è finito Daniel e lasciamolo al suo whiskey. Soffermiamoci su Charlotte. A parte il nepotismo sfacciato con cui si procura uno stage a Voulez, vogliamo davvero continuare con la solfa della piccola spia che si lascia manipolare come niente fosse, crede alle persone sbagliate e tende tranelli in cui cadrà lei stessa? Dove sono i tuoi geni materni, Charlotte? Questa ragazza è tutta suo padre (David Clarke però, quello gonzo). Complesso del boccalone, check.
Madri & figli
Grandi notizie dal lurido Stowaway: Jack ha scoperto il parrucchiere! E le T-shirt della sua taglia, ma questo forse farà dispiacere a qualcuno. Ah sì, ha anche una madre biologica alcolizzata riapparsa dal nulla che, guarda caso, è stata sposata con Conrad Grayson, e che Emanda ha riportato negli Hamptons durante un’amnesia. Questa top avvocatessa in tailleur sembra uscita da una qualsiasi puntata di Beautiful e per questo la benediciamo come la giovane Sally Spectra. Ebbene, la giovane Sally Spectra riappare con una scatola (TUTTI hanno una scatola negli Hamptons), che testimonia l’infinito amore per il figlio che ha ignorato per trent’anni. Il rancoroso Jack non la prende bene, ma nel corso della puntata si riaddolcisce – sarà per le faccette molli o la pena che suscita la pessima recitazione di Gail O’Grady – e trionfa la voglia di famigghia. Vi sembra finita qui? Certo che no! La giovane Sally Spectra nasconde infatti un intrallazzo con David Clarke, ma si fa presto a sentire odore di colpo di scena; l’unica cosa che si nasa è l’ennesima new entry da salutare tra un paio di episodi. La tensione tra i due è quanto di più inconsistente possa esserci, e il disinteresse che produce può essere perdonato sono se corrisponderà a uno stravolgimento portentoso nelle finanze di Jack Porter. Complesso del figlio ritrovato, check.
Patrick è così orgoglioso delle sue schifezze su tela, che abbocca subito all’amo di Victoria: partirà per la Toscana (esiste una meta più ovvia per un aspirante artista americano?), lascerà per sempre gli Hamptons e speriamo sia la volta buona. La settimana scorsa ha ucciso suo padre, questa settimana si è riconciliato con la vita. L’addio ologrammatico del figlio perduto, la luce del tramonto, lo sbrilluccichio delle lacrime di Queen V, tutto molto trash, ma con emozione. Complesso vittima di morbosità incestuosa, check.
Episodio dopo episodio le relazioni continuano ad essere un po’ arraffazzonate, prive di sviluppi consistenti. Struggle non fa eccezione e si dimostra l’ennesima occasione perduta per solidificare la trama. Eppure andiamo avanti, infinity x infinity… Passami il cognac, Nolan.
La linea comica non le appartiene. Scrive di trash e di serie in costume. Se poi sono trashate in costume, ancora meglio. Ogni tanto twitta @Lucia_Rino
La risate Puci, come sempre!!! Vogliamo parlare della scatola alla fine? Ma dai… mi sembrava uno di quei momenti alla Gadget del terzo millennio di 007… penne esplosive e macchine parlanti 🙂 Ma lol!!!
La risate Puci, come sempre!!! Vogliamo parlare della scatola alla fine? Ma dai… mi sembrava uno di quei momenti alla Gadget del terzo millennio di 007… penne esplosive e macchine parlanti 🙂 Ma lol!!!