Pretty Little Liars: recensione episodio 4.06 – Under the Gun

“More Mona, more problems” Spencer Hastings

Grandi ritorni nel sesto appuntamento con le Liars di questa settimana, episodio ottimo, ben fatto, forse a tratti confusionario ma migliore rispetto a quanto visto fin’ora, finalmente la trama si addensa e si contorce mentre A ritorna ad essere A e non un incappucciato qualsiasi. Vista la quantità di trama presente in questo episodio è meglio analizzare i vari punti di vista narrativi singolarmente:

Alla stazione di polizia Hannah Banana, ha la conoscenza della legge americana che può avere un bambino di 5 anni, ma certo da una che si è fatta beccare a nascondere una pistola in un capus con un boccale di birra usato come vanga, non ci aspettiamo tanto di più. Cauzione pagata dal paparino (ho già detto dei grandi ritorni?), tutti a casa murati vivi, nessuno può entrare o uscire, la convivenza forzata però porta rivelazioni importanti, mammaHannah si professa innocente e giura di non avere tenuto con sè la pistola; la polizia non le crede, la balistica (scienza di cui Aria non sapeva l’esistenza)infatti ha confermato che la pistola trovata da Hannah e da lei sotterrata è l’arma che ha ucciso Wilden e sopra ci sono le impronte della donna che possiede le Manolo più brutte della storia. Per la signora Marin ormai solo tute arancioni.

Emily viene sostituita nella squadra di nuoto da Shana(grandi ritorni parte 2), se vi state chiedendo chi è quest’ultima non preoccupatevi è una domanda legittima, in pratica è una tizia messa a caso in due episodi alla fine della terza stagione, senza un perchè e che fino ad ora era scomparsa nell’ombra, adesso sappiamo che in tutto questo tempo ha imparato a suonare il violino e ha preso residenza nella ridente cittadina di Ravenswood. Impaurita dal suo ritorno la doppiogiochista Emily sfrutta la situazione di Hannah a suo vantaggio, consegnando il famoso video dell’incidente di Wilden ,in cui compare anche Shana, alla polizia,.A però finalmenti si attiva e le gioca davvero un bellissimo scherzo. Personalmente avrei voluto che A facesse di peggio a Emily perchè è proprio insopportabile in questa quarta stagione.

Spencer deve fare i conti con le notizie che il ritorno di Mona(grandi ritorni parte 3) porta con sè: La nostra piccola Liars appena entrata a far parte del gruppo rivela a tutte che il responsabile della sparizione del suo camper altri non è che “occhi di ghiaccio Toby”. La povera Spencer per riacquistare la fiducia delle amiche, anche se tutte noi le avremmo volentieri lasciate a marcire, si fionda alla ricerca della Matrona della confraternita del campus, a cui corrisponde il numero canticchiato dal pappagallo Tippy, cose che in confronto le trame di “Sherlock” sono Topolino. Bonnie e Clyde(Spencer e Toby) si ritrovano in una seconda dimensione che dovrebbe chiamarsi Ravenswood, in cui tutti i colori tendono al grigio fumo, gli uccelli sono quelli del mio amico Hitchcok e gli abitanti sono attratti da strani canti verso una statua, che a me personalmente ricorda uno degli angeli di Doctor Who (lo so sono irrecuperabile). Nonostante tutti i suoi sforzi Spencer non riesce a carpire informazioni dalla strana signora, in compenso intravede Shana salire sulla macchina di Jenna, il mistero si infittisce.

Ed infine Aria, personaggio utile quanto i gavettoni a Natale, in questo episodio, e la cui trama si può riassumere in poche righe: per recuperare il rapporto con il fratello aiuta un suo compagno di squadra che la bacia e poi la accusa di essere una sgualdrina davanti all’intero spogliatoio maschile, Ezra (grandi ritorni parte 4) cerca di consolarla e lei lo manda a quel paese.

L’unica cosa che posso dire alla fine di questo episodio è :”Alleluja!”, sono tornate con tutti i crismi le Liars con un po’ di pepe e un po’ di storia, in una lunga fila di episodio lenti e statici “Under The Gun”è un’ oasi nel deserto, porta con sè notevoli ampliamenti di trama,e suspance, ottimo livello di tensione narrativa e qualche personaggio che era stato lasciato per strada, infine il merito, a mio parere, di questo episodio e aver fatto tornare A sulla cresta dell’onda, evitando di lasciarla protagonista solo dei tre minuti alla fine, ma ricreando il personaggio che era oltre il cappuccio nero, cioè una burattinaia sempre presente e bugiarda quanto le ragazze che tortura.

L’unico neo dell’intero episodio è il poco spazio dato alla cittadina dell’orrore dove deve svolgersi, lo spin off della serie che prende appunto il nome da quest’ultima Ravenswood, avrei preferito vedere di più e capire maggiormente. Ma forse è proprio questo lo scopo che si voleva ottenere.

Speranzosi che continui su questa scia, ed insieme ad A mascherata da Emily mi dirigo verso la settimana prossima con un ritornato amore per questa serie.

Good Luck

P.S. Un suggerimento per la signorina Fields: se ti fai fare il calco della faccia da uno che sembra Tremotino forse dovresti assicurarti di no lasciarlo nelle sue mani!.