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Person of Interest: Recensione dell’episodio 4.22 – YHWH

Il mid season finale di Person of Interest ci aveva lasciato con una bellissima puntata che ha trattato in particolare di uno scontro tra la Macchina e Samaritan che avevano messo in atto un gioco di potere: le due AI erano state descritte come due divinità in opposizione tra loro perché dotate di moralità ed idee diverse. Da quella puntata molta strada è stata fatta e molti avvenimenti sono accaduti in questa avvincente serie tv, ma si può dire che il leitmotiv di questa quarta stagione (ed in particolare della seconda metà) è stato proprio l’avanzamento di macchine artificiali create dall’uomo che arrivano a svilupparsi talmente tanto da poter essere considerate Dio visto quanto assumono capacità di controllo sulla quotidianità della vita degli uomini. Tutto ciò condito con salse di etica (tecnologica e non). Per sottolineare ancora di più quanto questa tematica sia stata importante in questa stagione, questo finale porta come titolo YHWH, ossia il nome proprio di Dio in ebraico.

AsylumIn questa seconda metà di stagione (ma come sempre è avvenuto dal principio di questa serie) a parte la trama principale, appunto, Macchina vs. Samaritan con Finch, Reese, Root e Fusco in opposizione a Greer & CO, ci è stato raccontato davvero tanto. Le trame sono molteplici, i personaggi sono ricorrenti ed il tutto si interseca in modo perfetto. Ci è stata mostrata la continua lotta tra le bande del crimine organizzato che si contendono il controllo del territorio (che si può riassumere nello scontro tra i due capi Elias e Dominic), abbiamo visto i dubbi che lentamente sono nati nella testa di Control e di come, da leale membra del team Samaritan, sia arrivata a provare a smascherare tutta l’operazione di Greer e della sua macchina e nella loro contrapposizione abbiamo visto personaggi facenti parte dell’organizzazione schierarsi da una parte o dall’altra, abbiamo assistito a defezioni importanti tra i personaggi (e speriamo che Elias non faccia parte di chi ci lascerà), ci hanno raccontato degli intrighi politici che si nascondono dietro ad una manovra che porterà al controllo del mondo da parte di una macchina e ci è stato mostrato lo sviluppo caratteriale dei personaggi e i legami di affetto molto forti tra loro.

Concentrandoci su quest’ultimo punto, sono soprattutto due gli episodi che rappresentano ed esemplificano al meglio characters ben approfonditi e con una forte psicologia che sappiano creare rapporti interpersonali veri e con cui si possa empatizzare (aspetto che ritengo fondamentale in un telefilm) e sono anche le due puntate che più mi hanno colpita in questa seconda metà di stagione. La prima è If-Then-Else, episodio in cui assistiamo alla scomparsa di Shaw. Nelle puntate precedenti avevamo visto il forte legame, anche ambiguo, che stava nascendo tra lei e Root, ma questa puntata conferma l’amore provato l’una per l’altra. La scena finale in cui Root vede chiudersi l’ascensore con Shaw in pericolo è da applausi e brividi veri. Root esce distrutta da questa separazione ed è l’unica che continua a sostenere che la ragazza sia viva e la cerca disperatamente. Ma anche Finch, Reese e Fusco hanno dimostrato sofferenza per la perdita dell’amica, anche se ognuno di loro ha idee diverse sullo sperare o meno che sia ancora viva per non dover soffrire di più in caso di speranza vana. Poi nella penultima puntata solo noi scopriamo che Shaw è viva. Del resto Sarah Shahi si è allontanata per una gravidanza, quindi speriamo che i nostri amici si possano ricontrare presto.

Il secondo episodio è Terra Incognita, in cui Reese cerca di risolvere un vecchio caso della person of interest_422_cCarter rimasto aperto e con una puntata particolare che oscilla continuamente tra il sogno, la realtà ed il ricordo rivediamo la amata detective (e quindi con piacere c’è il ritorno di Taraji Henson) avere discorsi profondi su quello che è stato il suo rapporto con Reese, sul carattere di quest’ultimo e come lui si aggrappi a questo ricordo per salvarsi la vita. Esempio di come la Carter non sia mai stata dimenticata.
Oltre a questi due episodi, vediamo anche Reese e Finch cercare di lasciarsi alle spalle il loro triste passato sentimentale: il primo si avvicina sempre di più alla sua psicologa e lei a lui tanto da innamorarsi l’uno dell’altra (si spera che in futuro potranno approfondire il rapporto), mentre il secondo si invaghisce di una donna coinvolta inconsapevolmente con Samaritan, ma gli va male perché l’unione cozza con la missione.
In generale è proprio bello vedere come siano stati sviluppati bene i rapporti interpersonali ed il legame d’amicizia sincera che c’è tra i protagonisti perché nonostante diversi modi di vedere le cose, le situazioni che vivono li portano a tenere profondamente l’uno agli altri.

Per quanto riguarda la trama principale, la Macchina e Samaritan sono state create da persone con intenti diversi e per questo si può dire che la prima rappresenta il bene (Finch) perché cerca solo di non far morire le persone, mentre la seconda è il male (Greer) perché vuole essere colei che decide sulla vita degli uomini ed uccide chi cerca di opporsi a lei. Le due e i loro creatori hanno giocato al gatto e al topo e il tutto si conclude con la Macchina che viene messa da Finch e Root all’interno di schede RAM per salvarla dalla distruzione di Samaritan. Con tutto ciò si riaffrontano questioni etiche: è giusto che l’uomo crei una macchina che può decidere il destino dell’umanità e che in quanto onnisciente e con potere sull’uomo può essere paragonata a Dio? Può essa avere una moralità anche artificiale e quindi non nuocere nonostante l’enorme potere? Finch ha dubitato spesso della sua creazione e della sua etica nel corso della stagione, pensando anche che fosse meglio che non esistesse, ma vedendo che alla fine la Macchina si scusa perchè crede di averlo deluso, si capisce che lei ha provato ad essere migliore il più possibile anche in quanto sua “figlia” Finch non può far altro che salvarla.

person of interest_422_dInsomma, Person of Interest è arrivata alla conclusione di un’altra ottima stagione. Se devo proprio fare una critica dico che le questioni presentate sono tante e vengono raccontate a volte in modo un po’ intricato e quindi il tutto può risultare macchinoso e non semplicissimo da seguire. Forse è anche per questo che questa è una serie di nicchia e sottovalutata, anche se per regia, sceneggiatura, dialoghi, tematiche trattate, bravura degli attori e storie raccontate in modo avvincente e ricco di suspense, meriterebbe molto di più. Tante domande si aprono in questo episodio che spero vivamente essere un season e non un series finale così da avere tutte le risposte nella prossima stagione.

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4.22 - YHWH

Avvincente

Valutazione Globale

User Rating: 4.6 ( 2 votes)

Jessica

Innamorata di serie tv fin da piccola quando la Vita Vera illudeva di poter continuare ever after a dedicare tutto il tempo a questa passione, il suo primo amore telefilmico è stata Buffy, che ha dato il via a lunghe ore passate davanti allo schermo, seguita a ruota da Battlestar Galactica, Lost e Fringe. Nel quotidiano invece... sì, ok, lavoro, teatro, sport... ma sempre con la testa alle serie tv!

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