
Penny Dreadful: Recensione episodio 2×10 – And they were enemies
E poi finisce. Ogni serie tv inizia in un modo che vuole essere spettacolare con una premiere che ha il difficile compito di legare a sé gli spettatori distratti dalla molteplice offerta disponibile con la potenza ipnotica di un incantatore di serpenti. Continua poi con episodi la cui qualità e continuità ne decretano il valore plasmando il giudizio di critica e pubblico. E poi finisce.
Un finale degno di John Logan

Ed è al season finale (o series finale se di un fallimento si è trattato o se di un lungo percorso conclusosi infine dopo anni di successo) che spetta il delicato onere di chiudere le storie narrate in modo coerente ed appassionante. Forse incerto di un possibile rinnovo (infine arrivato), John Logan si carica sulle spalle il pesante fardello. Quello di chiudere questa seconda stagione di Penny Dreadful portando a termine lo scontro tra Vanessa e Evelyn Poole e assegnando ad ognuno dei protagonisti un nuovo percorso solitario.
LEGGI ANCHE: Josh Hartnett parla della chimica con la collega Eva Green
Fortuna che le spalle di Logan sono decisamente possenti perché quel fardello è portato con sicurezza e quello sforzo che poteva essere opprimente si scioglie in una elegante conclusione che fa meritare applausi a scena aperta sia a lui che all’intero cast.
“And they were enemies” è, infatti, un episodio che fa più di quello che ci si sarebbe potuto aspettare. L’angoscioso finale della precedente puntata con il sacrificio volontario del fido Sembene, straziato dalle fauci del lupus dei Ethan. Poi Viktor e Sir Malcolm in preda a tormentose allucinazioni. O Lyle nelle mani di una delle streghe giovani. Fino a Vanessa, sconvolta di fronte alla bambola realizzata da Evelyn e animata da Lucifero lasciava facilmente presagire che questo season finale sarebbe stato completamente incentrato sulla necessaria risoluzione di questi nodi ben più stretti di quello gordiano.
Magistrale (come sempre) Eva Green


E a questo compito assolve in maniera egregia la ormai solita prestazione eccelsa di Eva Green che nel suo colloquio con il demone tentatore riesce a mostrare con naturalezza tutti gli aspetti del carattere difficile della sua Vanessa Ives. Fieramente orgogliosa della indipendenza delle sue scelte. Fortemente legata alla fede nel proprio Dio vissuta come dimostrazione inequivocabile di una purezza non del tutto cancellata dalla conoscenza delle arti oscure o dalla possessione maligna di Amunet. Nostalgicamente desiderosa di una normalità che ha il candore degli abiti e delle luci del sogno ad occhi aperti con Ethan promessole da un cacciatore infernale che pretende di conoscere la sua preda meglio di sé stessa.
Intelligentemente consapevole di non poter restare incatenata a sogni improbabili la cui realtà va costruita autonomamente piuttosto che messa in scena come un dono fasullo. Coraggiosamente cosciente della propria forza superiore a quella del demone stesso che sconfigge infine in un serrato dialogo in quel verbis diablo che è stato il tormentoso leit motiv di questa stagione.
Uno scontro a lungo atteso


È la determinazione feroce di Vanessa a vincere la battaglia da lungo tempo preannunciata. Anche a far sparire sullo sfondo la stessa Evelyn uccisa infine da quel lupus dei per il quale era stato prospettato un ruolo più attivo. Se una pecca si può trovare in questo episodio, è forse proprio l’aver ridotto quasi a comparsa quella Madame Kalì. Personaggio che era stata il villain principale decretandone una fine rapida più adatta ad un personaggio secondario (come giustamente avviene per due delle tre streghe figlie uccise rapidamente da Sir Malcolm e addirittura da un Lyle autore anche di un orgoglioso sberleffo). Ma è una macchia che, seppure ben visibile, non riesce a sporcare la perfetta tensione dell’episodio. Tensione che si è respirata durante lo scontro (che a leggerlo potrebbe sembrare ridicolo) tra una superba Vanessa e un demoniaco fantoccio.
Questa pur squisita portata si rivela essere addirittura solo il primo piatto di una cena raffinata. Una che autori e cast hanno deciso di servire a chi ha accettato l’invito. Meno di metà dell’episodio è, infatti, dedicato allo scontro finale perché molto ancora resta da dire. Il rogo finale della casa di Evelyn (seppur non provocato dai nostri ma dalla invidiosa superstite Hecate) dovrebbe rappresentare un falò inneggiante alla vittoria. Ma è invece un senso di sconfitta quello che aleggia sui personaggi.
LEGGI ANCHE: Penny Dreaful rinnovata da Showtime per una terza stagione
Il confronto con i fantasmi di moglie, figlio e figlia ha dimostrato a Sir Malcolm che la sua sete di avventure e successi è stata placata a spese della sorgente familiare. Una che ha consumato fino a causarne un irreversibile prosciugamento. E questa colpa adesso dovrà sopportare senza neanche più il silenzioso ma sempre presente aiuto di un Sembene. Aiutante che era la muta dimostrazione che i propri peccati non possono essere nascosti. Il viaggio in Africa diventa allora una necessaria espiazione che deve essere compiuta in solitudine rinunciando anche a Vanessa perché, sebbene incolpevolmente, anche lei ha contribuito ad allontanare Sir Malcolm dai suoi doveri di marito e padre. L’ha fatto assecondando la sua ossessionante ricerca di sempre nuove avventure.
Le vittorie nella sconfitta per Ethan Chandler


Confrontarsi con le proprie colpe è quanto deve fare anche Viktor, le cui allucinazioni hanno ricordato la tremenda responsabilità di aver non tanto generato delle creature che non possono morire. Pur non essendo vive, ma di averle abbandonate quando avevano bisogno di lui. Ccome il sensibile John Clare. Creature per cui è responsabile di non averle protette quando erano indifese (il timido Prometeo), di aver provato a farne un diletto personale invece che capirle (come con Lily). Provare a correggere almeno l’ultimo degli errori si rivela drammaticamente fallimentare e la discesa a precipizio nella droga è il segno fin troppo evidente di questa ennesima sconfitta.
Vittorioso potrebbe invece essere definito Ethan. Perché trova infine il coraggio di accettare la propria pena. Lo fa confessando al solerte ispettore Rusk (la cui presenza ossessiva acquista infine un senso) crimini di cui è autore per quanto involontario. Ma la rinuncia a Vanessa e il mesto ritorno in gabbia, come un animale a lungo braccato che infine si arrende per stanchezza più che per debolezza. Verso quell’America oppressiva e quel padre tirannico da cui era fuggito sono macigni troppo pesanti per non affondare nel mare nero di una amara sconfitta.
La solitudine che unisce tutti


Tutti i personaggi di Penny Dreadful sono infine condannati ad una dolorosa solitudine. Solo è Sir Malcolm col cadavere di Sembene. Ma solo è anche Viktor con la droga come unica malevola compagnia. Solo è Ethan con il rimorso di ciò che non potrà mai essere. Solo è John Clare che deve infine rinunciare al sogno di essere accettato per ciò che è e non per ciò che appare. L’esilio volontario tra ghiacci perenni, simbolo del freddo eterno che stringe il suo sensibile cuore, è una condanna scritta dalle cieche bugie di Lavinia. Una che neanche le parole di Vanessa riescono a cancellare (e sarebbe un peccato non assistere più ai duetti tra Eva Green e Rory Kinnear).
Soli sono, in fondo, anche Dorian e Lily uniti in un delirio di onnipotenza splendidamente sottolineato dal ballo insanguinato leggero su un rosso lago di vivido sangue. Sola è, soprattutto, Vanessa in una casa troppo grande dove le luci si spengono per aprirsi però su un mondo nuovo. Un mondo dove, però, si dovrà camminare soli.
Per restare sempre aggiornati su Penny Dreadful con foto, news, interviste e curiosità, vi consigliamo di passare per Penny Dreadful – Italia.
2.10 – And they were enemies
Soli
Valutazione Globale
Recensione bellissima winny, tanto di cappello. Penny è stata per me personalmente la vera sorpresa di questo periodo, una conferma piacevole e originale. Ottimo!
Concordo con Caterina,
recensione molto bella come è stata bello questo finale di stagione. Spero
vivamente che il cast resti invariato per il prossimo anno… sono un po’
preoccupata. Comunque serie bellissima, di vera qualità, sicuramente migliore di
tanta altra roba super blasonata che viene trasmessa! Inchiniamoci tutti
a Eva Green.
Penny Dreadful spaccava nella prima stagione e si difende decisamente bene anche con la seconda. Daje.
Bella recensione.
Se hai visto i nuovi trailer usciti giorni fà e le foto si scena scattate per la 3^serie si può intuire che Lily/Brona PARE si immischierà pure nei primi moti delle sufragette e con Dorian entrerà(per fare danni)in qualche circolo esoterico/massone o giù di lì…vedremo!
Quanto al caro Vicktor mi sa tanto che sarà nei guai nuovamente, visto che alla sua porta si presenta proprio, anzi ADDIRITTURA, il dottor Jekyll e sarà interessante capire come questi due personaggi della letteratura si integreranno…il tema(presunto) del “doppelgänger” ed in linea più generale dell’alter-ego è molto intrigante e la scrittura di “penny dreadful” è perfetta per mostrare ombre e luci nuove di questi temi. Oltretutto l’attore che interpreta Vicktor ha veramente un fratello gemello identico a lui…e chissà che non venga “utilizzato”?
Infine se Ethan è un lupo mannaro allora non ci sono sbarre che tengano e se durante la traversata in nave ci sarà la luna piena è anche probabile che uccida tutti, nel mercantile sul quale è rinchiuso. Se tornerà in Inghilterra sarà per la famosa “causa comune” di cui ha parlato il regista John Logan in un’intervista ricca di spoiler, mesi fà. Logan racconta pure che Ethan verrà aiutato da nativi americani e sappiamo tutti quanto ricca di mistero, magia vera e leggende, sia ricca quella popolazione…soprattutto se i nativi di cui si parla sono del New Mexico(Anasazi in primis)”
NOTA: le mie sono supposizioni mischiate alle idee che mi son fatta vedendo trailer, foto e leggendo le notizie spoilerose comunicate da John Logan…
Staremo a vedere e sarà un bel vedere, almeno per me ;-D
Ciao è stato un piacere scoprirvi e leggervi