
Penny Dreadful: Recensione dell’Episodio 2×01 – Fresh Hell
‘Il più bel trucco del Diavolo sta nel convincerci che non esiste.’
– Charles Beaudelaire
La concezione odierna del diavolo – e, in senso più largo, del peccato – è molto diversa da quella di dieci anni fa. Volendo essere esatti, l’evoluzione della concezione di diavolo e peccato, da che se ne abbia memoria, ha continuato a cambiare e trasformarsi, senza mai assumere una forma definita. Nel XV secolo l’Inquisizione Spagnola aveva processato e torturato migliaia di presunte streghe – definite, non a caso, adoratrici del diavolo; la persecuzione delle stesse streghe nella colonia di Salem, nel New England del XVII secolo, accusò delle giovani donne di stregoneria ed adorazione del diavolo a causa di una presunta epidemia.
La Londra vittoriana aveva i suoi demoni, questo non lo si può negare, ma se si fa riferimento all’Inghilterra di Charles Beaudlaire, si deve necessariamente pensare al Decadentismo e all’Estetismo, prima di poter anche solo iniziare a pensare al diavolo. Ma, in fondo, non è proprio il diavolo quello che si cela alla base del Ritratto di Dorian Gray o il Frankenstein di Mary Shelley? Ed è dunque così illogico pensare che possa sposarsi bene con il cupo ma realistico ambiente di una Londra vittoriana popolata di spiriti, vampiri e licantropi? No, certo che non lo è.
Un nuovo percorso sulla vecchia strada

Nella premiere della seconda stagione emerge un’oscurità con cui siamo diventati piuttosto familiari l’anno scorso. Si tratta di una Londra se possibile, ancor più oscura e pericolosa di quella che avevamo lasciato. La prima stagione si era concentrata molto sul modo di intendere l’oscurità, l’anomalia. Vanessa e tutti gli altri si erano scontrati, nel mentre della ricerca di Mina, con cosa comportasse la diversità e come si dovesse convivere con essa.
Da qui una situazione molto peculiare, quella che ci da il benvenuto. Il bivio che era stato offerto a Vanessa è ancora un bivio, poiché è evidente che le sue doti sovrannaturali non solo non siano scomparse ma siano persino amplificate. In tal senso appare insieme inquietante ma affascinante il viaggio in carrozza in compagnia di Ethan, quando parla in una lingua innaturale con creature, evidentemente, innaturali.
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Benvenuta (finalmente) Madame Kali


L’introduzione di nuovi personaggi era uno sviluppo atteso e necessario ed è con gioia che diamo il benvenuto alle figlie di Evelyn Poole. Se c’è una cosa in cui Penny Dreadful eccelle è la capacità di lasciare lo spettatore basito, proprio come accade quando la madre uccide la figlia, colpevole di non essere stata sufficientemente attenta nel loro attacco a Vanessa e Ethan. Una madre, se è di questo che si tratta nel rapporto tra Madame Kali e le sue demoniache figliole, non dovrebbe poter così facilmente freddare una propria creatura, eppure questa lo fa con facilità, persino troppa facilità.
Da qui un interesse quasi morboso di scoprire di più su di lei, sul suo mondo fatto di bagni di sangue e figlie con una predisposizione per il nudo tutt’altro che artistico. Sappiamo per certo che ha un conto in sospeso con Vanessa, che promette di farci vedere le due donne confrontarsi in più di un’occasione e in più che una sola circostanza. Una cosa è certa: Evelyn spaventa Vanessa a tal punto da costringerla a pregare e fumare con gesti frenetici e scattanti.
Un rapporto padre-figlio tormentato


E mentre Londra continua ad essere campo di battaglia tra demoni e esseri (quasi) umani, il dottor Frankenstein continua nell’intento di creare una sposa per la sua creatura. Ossessionato, forse persino troppo, da questo corpo di donna che ha contribuito a privare della vita, si crea un perfetto contrasto tra il desiderio di Victor di riportarla in vita e quello della creatura. A sua volta, il mostro non se ne sta con le mani in mano ma si prodiga per trovare un lavoro. Trovare un lavoro per una persona di aspetto poco gradevole (per essere gentili) non è facile e dunque nasce un’istantanea diffidenza nei confronti di quest’uomo tanto gentile, forse persino troppo gentile.
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Ci sorprende solo in parte quindi scoprire come il motivo dell’assunzione della creatura non sia, in effetti, un gesto dettato dal suo buon cuore – anche se non sono ancora pronta a convincermi che non ne abbia uno – ma un mezzo per un fine. Quasi subito la ragazza che non è in grado di vedere ci fa capire, come del resto lo capisce anche il mostro, che non sempre le persone sono cattive ma, in alcuni casi, la bontà prevale – anche se lui non ne ha conosciuta tanta nella sua vita. Dove porterà il risveglio di Brona? Sarà sempre la stessa o diversa? Tornerà da Ethan o, piuttosto, resterà come oggetto contesto tra Victor e la sua creatura?
Amore, passione o… semplicemente destino?


Probabilmente potremmo preoccuparcene di più, se già non ci fosse Ethan ad attirare le nostre preoccupazioni e le nostre paure. Il licantropo nasconde un passato oscuro e questa concreta possibilità che possa lasciare Londra ci preoccupa, soprattutto vista la chimica evidente creatasi con Vanessa, che non vorremmo scomparisse. Nel corso dell’esorcismo della stagione scorsa avevamo già intravisto quello spiraglio di elettricità tra i due, uno spiraglio che ormai è una fessura ben visibile, da cui promettono di emergere sentimenti e passione. Magari non amore, visto che è difficile parlare di amore con due creature come loro, ma sicuramente sentimenti profondi.
Mancano all’appello Dorian Gray e Malcolm, che appare per pochi istanti in un’intensa scena di scarico di colpe, in cui lui è quello su cui le colpe vengono scaricate e la moglie è quella che le scarica. Una puntata davvero intensa, che preannuncia una stagione oscura e bellissima, nella perfezione di quella Londra vittoriana che già ci aveva stregato la scorsa stagione. Il ritmo scorre frenetico e il sangue non ancora versato pulsa nell’aria: tutti pronti a tornare sulla carrozza del mistero?
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2.01 - Fresh Hell
Oscuro e bellissimo
Valutazione Globale
Io non sono rimasta molto soddisfatta della premiere devo essere sincera. Mi è sembrata poco di impatto. Eva Green a parte, non mi sembra sia servito a molto questo episodio se non a dimostrare la bravura dell’attrice e il prossimo cattivo di stagione…un po’ piattino…che dite?
Ma un pò è vero, sai? Però se ci pensi, anche la prima aveva avuto episodi più o meno interessanti e alcuni erano stati dei piccoli capolavori, come quello dedicato a Vanessa. Suppongo dipenda dal fatto che la serie stessa è particolare, con temi particolari e che tratta quei temi in maniera ancor più particolare. Per giunta è un episodio di connessione tra la prima e la seconda stagione, che sembra più concludere quello che il finale di stagione ci aveva preannunciato. Dalla prossima puntata suppongo si entri davvero nel vivo…
P.S. Eva Greene, ma cosa è quella donna?! *_*