
Outlander: 5 (ottimi) motivi per recuperare la serie TV con Caitriona Balfe e Sam Heughan
È alquanto semplice elencare i motivi per recuperare Outlander. Perché, che l’abbiate letto o meno dalle pagine della Gabaldon, non potete dire di conoscere davvero i period drama e le storie d’amore in generale finché non avete avuto modo di ammirare Outlander. In pochissime parole, si tratta di una saga nata dalla penna della scrittrice statunitense Diana Gabaldon. I primi libri sono stati pubblicati nel 1992, per arrivare sugli schermi grazie a Starz nell’agosto del 2014. Eh si, ne è passato di tempo!
La serie tv, realizzata e sviluppata per Starz da Ronald D. Moore, segue le vicende di Claire Randall (Caitriona Balfe), infermiera nella Seconda Guerra Mondiale e appassionata di storia e piante curative. Durante la propria luna di miele “riparatrice” con il marito Frank (Tobias Menzies) tra le montagne Scozzesi, toccando una pietra presso il sito di Craigh na Dun viene catapultata nel passato. Addio 1946, benvenuto 1743. Wait, what?
Si potrebbe obiettare che di viaggi nel tempo ne abbiamo avuto abbastanza, così come di period drama soltanto in parte accettabili. Perché allora uno spettatore dovrebbe sedersi davanti al proprio schermo e lasciarsi stregare dalla Scozia del 1743 e dai muscoli di Sam Heughan? Beh, avrei 6 ottime ragioni, in questo caso, ma per lasciarvi tempo a sufficienza di rimettervi in pari, ve ne darò soltanto 5. Eccoli, dunque, i miei personalissimi (e discutibili, se preferite) motivi per recuperare Outlander.
1 – Le ambientazioni sempre nuove e affascinanti

La prima stagione di Outlander aveva raccontato delle difficoltà di una donna moderna nel 1743. Claire era stata catapultata in un mondo distante 200 anni da tutto ciò che conosceva e amava. La Scozia era stata il palcoscenico di questo viaggio fantastico, con i suoi campi sterminati, le montagne, uno stile di vita unico e affascinante.
Da allora Outlander ha saputo reinventarsi e adattarsi non soltanto alle esigenze di un pubblico sempre più avido di novità ma anche ai cambiamenti radicali dei libri di Diana Gabaldon. È infatti curioso come entrambi Jamie e Claire abbiano camminato (e continuino a farlo, con l’arrivo della quarta stagione) sul filo di un rasoio a ridosso di momenti storici fondamentali. La coppia attraversa momenti storici fondamentali come l’insurrezione giacobina, la corte francese a pochissimi anni dalla Rivoluzione Francese, quindi il commercio degli schiavi nelle Indie Orientali.
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Uno dei motivi per recuperare Outlander è proprio il puzzle di momenti storici differenti, ciascuno incorniciato con sfarzose ambientazioni, costumi appropriati e mai “poveri” di materiali o colori. In Scozia si ha affidamento ad abbigliamento tradizionale, con tessuti a scacchi e scaldacollo di lana. In Francia i vestiti sono barocchi, fastosi, strabordanti di colori e particolari. Tutto, naturalmente, completato da attrezzi di scena e accessori imperdibili. Tanto di cappello a Terry Dresbach per un lavoro incredibile.
2 – Storyline dinamiche e mai scontate

Non è facile confrontarsi con una serie tv che parla, senza troppi giri di parole, di viaggio del tempo. Ancora più difficile è associare questa idea alla razionalità dello spettatore. Per fortuna è la stessa Claire, con i suoi dubbi e pensieri, a dare voce a tutto quello che ci frulla nella testa, dalle domande più banali a problemi più complessi.
La prima stagione aveva stregato con un ritmo di episodi serratissimo ed è qualcosa che continua a fare anche nelle stagioni successive. Forse un pò lenti gli episodi centrali della seconda stagione pre-Culloden, ma è qualcosa che si perdona facilmente! Perchè il viaggio nel tempo riesce a fornire l’espediente per storyline intrecciate, sovrapposte, mai davvero scontate. Claire e Jamie si trovano, si perdono, si ritrovano, si riperdono. La loro vita viene toccata e influenzata da una miriade di personaggi diversi, tutti in grado di avere una propria caratterizzazione.
Non esiste momento che non lasci lo spettatore a bocca aperta, episodio che non si desideri discutere con i propri amici o su uno dei tanti gruppi dedicati alla serie tv sui social. Perchè tra i motivi per recuperare Outlander non può mancare la storyline, studiata e meticolosamente trascritta dalla mente brillante di Diana Gabaldon. Nel corso di tanti, tantissimi anni.
3 – Personaggi che non mancano di stupire

Dopo tante stagioni (sono 4, con la 5 e la 6 già confermate!) uno dei rischi che una serie tv corre spesso è quello di annoiare. Non soltanto per un’ambientazione sempre uguale – cosa che, come già detto, non tocca assolutamente Outlander – ma anche per i personaggi stagnanti. Sebbene sia certa che potremmo stare anche delle ore a guardare un reality con soltanto Jamie e Claire che si rincorrono per le sale di Lallybroch, ancora una volta il problema non si pone.
Ogni stagione si premura di introdurre personaggi intensi, drammatici, variegati. Che restino nella storia per un mero episodio o per un intero arco narrativo, l’impatto che hanno sullo spettatore, nel bene o nel male, è innegabile. Basti pensare a Lady Geneva Dunsany (Hannah James), che è riuscita a lasciare un segno nonstante non sia apparsa che in un singolo episodio. Lo stesso si può dire per Lord John Grey (David Berry), Annalise (Margaux Châtelier) o la dolcissima Bree (Sophie Skeleton).
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Certo, non avete idea di chi siano tutti questi personaggi – non ancora, almeno! Eppure uno dei motivi per recuperare Outlander è proprio conoscerli. Ciascuna delle storie dei protagonisti di Outlander merita di essere vista, scoperta, compresa e commentata, talvolta. In alcuni casi il giudizio non può che essere unanime – si, parlo proprio di te, Black Jack Randall – mentre in altri non si può che confrontarsi con l’incertezza.
4 – Un mondo che non ha paura di evolversi

Spesso le serie TV hanno paura di osare, di lasciarsi andare e affrontare nuovi argomenti o tematiche. Per fortuna non è questo il caso di Outlander, La serie TV, che per tre stagioni ha registrato brillanti ascolti, non si è fermata un attimo. Siamo stati in Scozia, in Francia, nei Caraibi.Abbiamo affrontato le giubbe rosse, rivoluzioni, magia, stregoneria, superstizione, tradimento. Con Claire e Jamie abbiamo amato e sofferto.
Spesso la serie TV ha fatto passi da gigante per non lasciarsi alle spalle il mondo ben costruito della saga di Diana Gabaldon. Questo ha spesso significato muoversi ad un ritmo velocissimo, adattandosi alle richieste di una trama ricca e articolata. Trattenere il respiro non era tra le attività previste.
Da non sottovalutare, dunque, nei motivi per recuperare Outlander, è la continua novità e innovazione a cui le serie TV sottopongono personaggi, storie, ambientazioni. La noia non è contemplata, né nella saga letteraria né in quella televisiva.
5 – Il feeling (on e, soprattutto, off screen) tra Catriona e Sam
Come già accennato, i veri protagonisti della storia, al di là dell’intervento (dal presente e dal passato/futuro) di parecchi personaggi, sono Caitriona Balfe nei panni di Claire e Sam Heughan in quelli di Jamie. Quando una coppia funziona sullo schermo è molto spesso sinonimo di una profonda amicizia anche IRL – in real life.
La conferma? Il feeling tra questi due attori, naturalmente, palpabile ogni qualvolta si trovino nella stessa stanza. In più di un’occasione, sia sul red carpet che nelle interviste della campagna promozionale, per non parlare dei Comicon, i due hanno mostrato di essere in perfetta sintonia tra di loro. Il che è un bene, dato che girare scene come quelle dell’episodio 1.07 (capirete di che sto parlando!) sarebbe stato alquanto imbarazzante altrimenti.
Il risultato di questo meraviglioso feeling, a cui Outlander deve in gran parte il proprio successo, è una quarta stagione alle porte e altre due già confermate. Due personaggi per cui è impossibile non tifare e che riescono a rendere memorabile qualsiasi scena, dalla più semplice stretta di mano al bacio più appassionato. Insomma, se non shippate Jamie e Claire… che vi prende?
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Altri motivi per recuperare Outlander?
Ovviamente tutti questi motivi per recuperare Outlander sono ragioni che, una fan come me, vi cita con facilità e forse perfino troppo entusiasmo. C’è chi vi direbbe che si tratta di una serie TV piuttosto banale, con dialoghi sempliciotti e un espediente come quello del viaggio nel tempo utilizzato banalmente per introdurre sullo schermo il belloccio scozzese dai muscoli d’oro e una trama degna solo di Tempesta d’Amore.
Chi, tuttavia, ha avuto la pazienza di restare con Outlander per qualche episodio in più sa che non si tratta soltanto di questo! Ognuno ha un’opinione, naturalmente, ma la mia resta quella sopracitata: sareste davvero in errore a non recuperare la serie TV… se non l’avete ancora fatto!
Dunque prima di fare qualsiasi critica o elogio è bene puntualizzare, che Outlander per quanto bello e buono, rimane comunque una storia banale e recitata ancora peggio, però se quello che uno cerca è l’intrattenimento sentimentale e i paesaggi scozzesi allora è il prodotto perfetto. C’è stato un bel progresso dal primo episodio e secondo me dall’episodio in cui lasciano il castello l’intera serie migliora, è più divertente e meno lenta, però se c’è un motivo per guardare questa serie è l’episodio 7 “the Wedding” coraggioso, intelligente, sexy, non volgare e bello da vedere. Il resto è voice over noioso, recitazione bruttina, e kilt…COmunque Katia un post sulla serie ci voleva, bravissima!!!
Io non sono d’accordo sulla “recitazione bruttina” anzi devo dire che trovo il cast azzeccatissimo, certo non siamo al cospetto di premi oscar, ma quando lo siamo? Io li trovo nella media, caitriona è più bravina di Heugham ma anche Tobias Menzies non è affatto male.
Parlando della serie, avevo trovato il pilot inutile e avevo abbandonato senza tanti pensieri. Poi spinta dalle recensioni, inglesi e americane, entusiaste l’ho recuperato e ne sono stata felice. E’ stata una visione piacevole, concordo sul fatto che i primi episodi sono lenti ma mai noiosi. Concordo con te Caterina che l’episodio 7 è ben ideato, si vede la mano di Moore. In generale trovo che la serie abbia nobilitato di molto il libro, che invece ho trovato (l’ho letto secoli e secoli fa quindi ricordo anche molto poco) banale, scontato e noioso. Il trattamento riservato alle donne dell’epoca è ben affrontato e non reso “sexy o attraente” come invece, ricordiamoci, fa Game of Thrones.
Il mio bilancio è positivo, Outlander è il mio nuovo guilty pleasure