
Orphan Black: Recensione dell’Episodio 2.01 – Nature under Constraint and Vexed
Se la scorsa stagione questa serie aveva mancato di entusiasmarvi (e non so come avrebbe potuto accadere, ma de gustibus) non potrete resistere al fascino di questa nuova stagione. Senza perdere tempo in convenevoli, la puntata pone sotto la lente d’ingrandimento Sarah, ora in fuga, alla ricerca di sua figlia Kira e di Mrs S., la sua custode. La fragilità di questo personaggio viene enfatizzata da una pioggia battente, che sottolinea il suo senso di perdita: non è solo la sua famiglia a mancarle, è un punto di riferimento, qualcosa a cui aggrapparsi mentre la realtà della sua stessa esistenza le grava addosso come un macigno. Non so come reagirei nello scoprire di essere, letteralmente, una proprietà di qualcuno, ma decisamente faticherei nel ‘keep it together’. Probabilmente cercherei l’appoggio della persona di cui più mi fido, proprio come fa Sarah, cercando Felix e chiedendogli aiuto. Cooperando con le loro menti geniali, decidono che l’unica arma che possono usare contro la perfida Rachel è proprio la forza bruta.
Inutile dire che un sorriso sfugge nello scoprire che la prima persona a cui pensano, nel cercare un’arma, sia Allison, la cittadina modello con marito e figli in periferia. Abbiamo tuttavia imparato che poco di Allison è ordinario. Sotto alla corazza di perbenismo e atteggiamenti di facciata in una società che li richiede come un documento d’identità, abbiamo visto una donna forte e sicura di sé, capace di fronteggiare qualsiasi pericolo o delusione. Ma anche lei ha i suoi punti deboli, tra cui di certo l’aver ‘ucciso’ (anche se definire omicidio quello che è accaduto è davvero un’esagerazione dei fatti) la sua vicina di casa. Con i nervi a fior di pelle, tuttavia, anche la super-mamma trova il tempo di aiutare Sarah nella missione per recuperare la figlia: tra un musical e l’altro (non è Cats, tranquillizzatevi!) raggiungere il suo spacciatore personale, Ramon, e acquista una pistola. Se la fragilità di Sarah emerge quasi subito, quella di Allison è velata da una patina piuttosto consistente e credo che, come al solito, vedremo accumularsi rabbia su dolore prima di vedere lo scoppio di un’autentica bomba nucleare.
On the other side, nella Bat-caverna dei cattivi, Leekie e Rachel, cospirando con un Paul sempre più inetto e succube delle loro pretese, cercano di riportare le pecore all’ovile, Sarah per prima. E’ proprio il buon dottore a dire che il potenziale genetico di quest’ultima sia una miniera d’oro, come quello di sua figlia. Non è tuttavia lei l’unica clone al quale il Dyad sia specificatamente interessato. Cosima, in cura contro la malattia che già ha eliminato due dei loro cloni, si rifugia da Felix mentre Delphine, la cui lealtà ondeggia pericolosamente tra la verità e la menzogna, porta un campione del sangue di Cosima proprio a Leekie. Non è una mossa leale, da quello che ho capito, e dunque viene naturale chiedersi se ancora la bionda dottoressa francese stia mentendo a Cosima o se sia definitivamente passata dalla parte della ragione. Di certo è apprezzabile il suo preoccuparsi per Sarah travestita da Cosima, quando s’intrufola al meeting del Dyad, nella speranza di recuperare sua figlia.
E’ tuttavia un buco nell’acqua. Dopo un confronto quanto mai
Infine considerevole è la fiducia riposta da Sarah in due persone, nello specifico: Paul da una parte e il detective Art Bell. Paul, malgrado il desiderio di spaccargli la faccia per tutto l’episodio, investito del ruolo di tramite tra Sarah e Rachel, si riscatta alla fine, consentendo a Sarah di scappare. I due potranno non essere alleati sulla carta ma è impossibile sorvolare su tutto quello che hanno passato insieme. Proprio come accade con Art. La fiducia che Sarah ripone nell’ex collega di Beth è un azzardo che tuttavia fa appello al buon cuore e alla lealtà dell’uomo, probabilmente al di sopra della corruzione e sfiducia che ormai sembra aver contagiato tutte le persone che fanno parte del mondo dei cloni.
Angolo delle facezie: il premio di “meglio vestita” va a Delphine, questa settimana, con scarpe assolutamente divine. Inoltre assistiamo, colpiti, al nuovo compagno di fumate di Cosima: Felix. Magari nascerà una nuova amicizia, proprio come quella tra lui e Allison, che dite?
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2.01 - Nature under Constraint and Vexed
Da dipendenza
Valutazione Globale
Ottima ripartenza per una serie che fa della recitazione di Tatiana Maslany il suo punto di forza come dimostra il confronto Rachel – Sara, ma anche la sempre spassosa Alison (per il contrasto tra l’ apparente perbenismo e quello che nasconde e per la scena con Ramon).
Paul e Delphine sono due personaggi alquanto travagliati. Lavorano chiaramente per i “cattivi”, ma stanno dalla parte dei “buoni” per motivi chiaramente sentimentali. Diciamo che gli autori possono usare questo loro dualismo per rendere più ragionevoli dei piani potenzialmente assurdi (come avrebbe fatto Sarah a trovare Rachel nella Dyad senza il suggerimento di Delphine e a scappare senza l’aiuto di Paul ?).
Non mi sorprende che Sarah si fidi di Art anche perchè a livello narrativo serviva qualcuno che potesse aiutare i cloni nella loro lotta contro Rachel e i suoi. Vedremo se Ange sarà d’impiccio o meno. Neanche tanto sorprendente che Kira la abbiano i proletiani (con il killer religioso che ha una faccia da psico niente male) perchè altrimenti sarebbero usciti dalla storia, ma se la sono giocata bene l’incertezza fino alla fine. Poco credibile invece che Helena sia ancora viva; pare una scelta messa lì solo perchè il personaggio era piaciuto e per dare una finta madre a Kira, non so, vedremo.
Angolo delle facezie: Felix conciato in quel modo non si può vedere ! 🙂