
Once Upon A Time: Recensione dell’episodio 6.10 – Wish You Were Here
Fanservice e fanfiction: sono questi i termini che hanno attraversato la mia mente, più di una volta, durante la visione del mid-season finale di Once Upon A Time.
Fanservice, per via di tutte le strizzatine d’occhio di Wish You Were Here alla prima stagione, tra cui ricordiamo l’inquadratura degli occhi chiusi di Emma di fronte alla candelina di compleanno, e l’entrata in scena di Regina nella sala del trono, completa di tema del cattivo e camminata veloce (probabilmente su tapis roulant).
Fanfiction, perché non mi è sembrato di assistere ad un episodio originale di Once Upon A Time, bensì mi è parso di trovarmi di fronte ad una fanfiction qualsiasi, scritta non dagli sceneggiatori che un tempo amavamo, ma da un comune fan, e preceduta, come di consueto, da una lista di tag. Tra questi ultimi, quelli che ho subito ricollegato alla puntata sono stati: AU, ovvero Alternative Universe e OOC, cioè Out Of Character.
Ebbene, non è questo ciò che una fan, per altro di vecchia data come me, si dovrebbe aspettare da una serie. Non dovrei giungere alla conclusione che le idee per OUAT siano decisamente finite e che si stia facendo di tutto per – passatemi il termine – mandare avanti la carretta. E visto che le idee non ci sono, gli unici espedienti rimasti sono quelli che userebbe un qualsiasi scrittore di fanfiction: invece di far proseguire la trama, la si mette in pausa, si trasferiscono tutti i personaggi in un universo alternativo – in questo caso, il mondo del desiderio di Emma – e si assiste alle conseguenze che la nuova ambientazione avrà sui personaggi (ed in effetti, ci siamo trovati di fronte ad una versione completamente diversa della nostra Savior).
È bene quindi fare luce sui punti più importanti di questa prima parte di stagione, ma senza sviscerarli eccessivamente, visto che quando si parla di Once Upon A Time o si usa un po’ di leggerezza o si rischia un’embolia. Arrivati a questo punto, infatti, è giunto il momento di dare la pagella del primo semestre anche ai personaggi di questa serie, premiando i pochi, buoni scolari e rimandando i tanti insufficienti a marzo.
Rimandati e promossi (ma non a pieni voti) della 6A
In realtà, l’inutilità è una condizione che riguarda praticamente tutto il cast di OUAT, a partire dalla sua protagonista, Emma Swan. Anche in questo episodio, la situazione della Savior non si è evoluta molto: grazie al desiderio espresso dalla Evil Queen infatti, Emma è stata catapultata in un mondo fittizio in cui la Regina Cattiva è stata sconfitta fin dal principio, così Snow e Charming sono cresciuti ed invecchiati insieme alla propria figlia.
Insomma, si è dato spazio all’AU di cui parlavo sopra, un AU completo di imbarazzanti vestitini rosa da principessa (che proprio cozzano con l’età di Jennifer Morrison), citazioni a Biancaneve e i Sette Nani e folte chiome (finalmente) grigie per i Charmings.
Sicuramente è stato commovente assistere alla scena in cui Emma, credendo di aver perso i propri genitori, si è disperata di fronte a Regina, eppure non posso fare a meno di pensare che la nostra protagonista, un tempo complicata e diffidente, abbia ormai ottenuto il suo tanto agognato “lieto fine” (villains scatenati a parte) e che quindi la sua maturazione sia giunta agli sgoccioli.
Lo stesso dicasi per i cattivi.
È dall’inizio di questa sesta stagione che mi chiedo quale sia il ruolo di Tremotino, oltre a quello di giocattolo sessuale della Regina Cattiva e di padre e marito dell’anno. Mi spiace parlare sempre del passato, ma mi mancano i tempi in cui Rumple tesseva le fila di ogni storia ed era una sorta di narratore onnisciente, una figura al di sopra di tutti i personaggi. Nonostante gli sceneggiatori ci abbiano dato il contentino di rivedere il vecchio Tremotino nel mondo parallelo, ciò che ci resta del “fu” cattivo nel presente, è poco più di un plot-device, utile solo al conflitto con la moglie e all’introduzione di nuovi personaggi – ovvero Gideon e la Black Fairy.
E proprio a proposito di Belle, strano a dirsi, ma devo fare un passo indietro rispetto a qualche recensione fa, in cui avevo espresso tutto il mio disappunto nei riguardi di questo personaggio.
Da quando ha ripudiato il marito, infatti, Belle si è finalmente ritagliata uno spazietto indipendente all’interno della trama di OUAT. Agendo solo ed esclusivamente negli interessi del proprio figlio, la donna ha dimostrato di possedere un coraggio vero e genuino, che forse non le avevamo mai visto sfruttare. Magari sarà proprio l’arrivo di Gideon a sbloccare la situazione dei Rumbelle, che stavolta, alleandosi per salvare il proprio figlio, potrebbero ritrovare l’amore perduto.
In conclusione, cosa dire (che non sia già stato detto) di questo mid-season finale?
La puntata si è mossa all’interno di schemi già visti e rivisti nelle altre stagioni, banali fino alla noia ed è stata coronata da momenti di sana perplessità: mi riferisco, ad esempio, all’uscita di scena di Aladdin e Jasmine, due personaggi utili come un termosifone ad agosto, e al desiderio espresso da Charming, tanto aperto ad una libera interpretazione da risultare del tutto superfluo. (D’altro canto, nessuno ha mai contato sul Principe Azzurro per la sua intelligenza.)
Questa prima parte di stagione, inoltre, ci ha persino privati del piacere di assistere a quei dolceamari momenti CaptainSwan, che una volta sapevano tenerci sulle spine – mentre ora che la coppia si è stabilizzata, sono andati perduti in un mare di melassa buonista.
Praticamente, per il risveglio dal torpore in cui la puntata mi aveva fatto cadere, devo ringraziare solo l’apparizione (un po’ scontata ma piacevole) di Gideon, nuovo probabile villain, ed anche il ritorno/non-ritorno di Robin Hood, la cui presenza ha impedito ad Emma e Regina di attraversare il portale per Storybrooke.
Auguro quindi a tutti i fan di OUAT un lunghissimo periodo di letargo fino a marzo 2017 e spero che nel frattempo, il riposo porti consiglio ai creatori di questa serie.
Voto: 2/5 – Wish You Were Somewhere Else
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