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Once Upon a Time – 1.11 Fruit of the Poisonous Tree

OUAT è una serie che mi ha colpito fin dal pilot. Ha avuto momento un po’ lenti. Ma la sua natura particolare ha contribuito a renderla sopportabile nonostante uno sviluppo orizzontale un po’ ingessato. E questo significa che il lato fantasy e favolistico della serie è il lato forte dello show, come del resto è giusto che sia, visto il titolo della serie. Certo, comincio a pensare che di questo passo ci vorranno almeno 4 stagioni per sconfiggere la maledizione. Se riescono ad arrivarci, meritano una valanga di premi.

“Fruit of the poisonous tree” è un episodio che segue perfettamente la mia premessa. Lo sviluppo orizzontale è decisamente limitato. Dopo il bacio di David e Mary Margaret (che speravo avrebbe risvegliato “qualcosa”) questa settimana abbiamo Emma che si mette in combutta con Sidney, ormai redattore fallito, intento a far crollare l’immagine di Regina. Ci provano, i due, scoprendo che il sindaco sta tramando qualcosa, una costruzione che pensano essere una sua casa secondaria. Si scopre invece che Regina ha fatto costruire nel parco un nuovo castello gioco per i bambini (a modello del suo nel mondo fantasy), dato che quello di legno in cui giocava sempre Henry era stato abbattuto da una tempesta. Effetto collaterale della tempesta: Henry ha perso il libro, che aveva nascosto sotto il castello e che non ha più trovato al suo ritorno.

Insomma, Emma e Sidney non ci fanno una bella figura, ma si promettono di non demordere e di continuare a cercare di affossare Regina. Si scopre alla fine che l’ex redattore in realtà è sempre stato in combutta con Regina.

Anche questo episodio non tradisce la sua natura, dimostrando che la storia fantasy è più interessante. Sidney in realtà era il Genio della Lampada! Che mix di storie! Non smettono di stupirmi. Beh, la lampada viene trovata proprio dal Re buono del regno, ovvero il Padre di Biancaneve. Proprio così. E lui, da buono che è decide di usare il suo primo segreto per liberare il Genio e il secondo per regalare il terzo al Genio. Che a sua volta, conscio del fatto che si paga caro ogni desiderio, decide di non esprimerlo.

Purtroppo arrivato a castello farà la conoscenza della Strega Cattiva, che ancora non si è rivelata come tale. La fellona si fingerà innamorata e farà innamorare il povero Genio, che arriverà ad uccidere il Re Buono per suo conto! Quindi scopriamo che non è stata colpa di Biancaneve, lei non c’entra proprio niente. Non avevamo grandi dubbi, ma non si poteva sapere, in altri episodi si è sempre stati un po’ vaghi. Comunque. Il Genio sta per essere scoperto ed allora decide di usare quel desiderio che gli era rimasto, chiedendo di restare per sempre al fianco di Regina. Ed ecco così che la sua anima viene intrappolata in tutti gli specchi di Regina.

Incredibile come gli autori riescano a mescolare tutte le favole e rendere la narrazione comunque molto credibile. Apprezzabile davvero lo sforzo. Che riesce, a dispetto degli effetti su schermo verde che sono sempre piuttosto imbarazzanti per il 2012. Ma del resto i soldi sono soldi. Non ci si può fare niente. Mi chiedo però se sia sempre necessario ricercare spazi così particolari e quindi finti quando invece con meno si potrebbe “avere di più”. Forse è una scelta consapevole. Vedremo.

In ogni caso l’episodio ci fa capire quale sia il peso dello Specchio Incantato e quale sia quindi il legame che unisce lo Specchio alla Strega Cattiva. E di conseguenza Sidney a Regina.

Un buon episodio che quasi non sposta le cose di una virgola, ma che si fa guardare dall’inizio alla fine.  Ah, il “frutto dell’albero avvelenato” è un gioco di parole. Di base è un modo di dire americano, quando in una causa legale si ottengono prove illegalmente (che poi è ciò che cercano di fare Sidney ed Emma), ma è anche chiaramente legato all’albero di mele che si vede nel Castello, quello che la Strega Cattiva ha presumibilmente piantato e coltivato.

Alessandro

Pianoforte a 9 anni, canto a 14, danza a 16 anni. Poi recitazione. Poi la scuola professionale di Regia Cinematografica. Poi l'Accademia di teatro di prosa. Anche grafica, comunicazione, eventi di spettacolo. Ma qui soprattutto un amore sconfinato per le serie tv americane e inglesi, con la loro capacità di essere le vere depositarie moderne della scrittura teatrale antica anglosassone.

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