
Nocturnal Animals: Recensione del film di Tom Ford con Jake Gyllenhaal
Titolo: Nocturnal Animals
Anno: 2016
Durata: 115′
Genere: Drammatico
Regia e sceneggiatura: Tom Ford
Cast principale: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Armie Hammer, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon
Nocturnal Animals, il film che ci viene proposto da Tom Ford a Venezia, è un gioiello visuale dalle molte sfaccettature, una, anzi due storie coinvolgenti e una serie di personaggi che conquistano al primo sguardo.
La prima scena si apre con un’esibizione in una galleria d’arte moderna, in cui donne nude e
La storia ingrana la marcia quando, rientrata a casa, Susan trova un pacchetto per lei dal suo ex marito. Poche le parole nel biglietto di accompagnamento e con esso un libro, Nocturnal Animals, che suo marito ha dedicato e ispirato a colei che una volta era sua moglie.
Nocturnal Animals si dirama in due storie: quella del libro e quella della realtà
Leggiamo il libro con Susan, attraverso Susan, e con lei affrontiamo il viaggio del protagonista cartaceo, Tony (Jake Gyllenhaal), e sentiamo il dolore di lui attraverso i sentimenti di lei. Il tutto viene intervallato da pochi ma essenziali flashback, che ci raccontano i punti salienti della vita che la protagonista ha vissuto con Edward Sheffield (Jake Gyllenhaal anche lui), autore del libro e suo ex marito.
Susan è una donna che non dorme mai, un Nocturnal Animal, come viene spesso chiamata. Ansiosa a causa di una vita ormai priva di passioni, si trova ad affrontare un fantasma del passato, recapitatole a casa come un regalo di Natale poco gradito. Scopriamo il passato di Susan ed Edward, quanto lui l’avesse spinta a seguire la sua passione per l’arte e come lei non fosse riuscita a fare altrettanto con lui, preferendo una vita diversa. Una vita che aveva sperato l’avrebbe resa più felice.
Lontana da tutto e da tutti, Susan sostiene di cercare la realtà, mentre recrimina a lui di essere un sognatore. La rottura è drastica, forte, penosa, spezza il cuore di Edward che, nonostante questo, le manda la bozza del suo libro a lei dedicato.
Il romanzo arriva nel momento perfetto della vita di Susan, un periodo in cui il suo matrimonio è messo in discussione, in cui l’arte non riesce a ispirarla. Arriva in un momento di angoscia per una persona che non sa dove sbattere la testa.
La storia affrontata sulle pagine non richieste è quella di una famiglia in partenza per il Texas. Un padre, una madre ed una figlia decidono di viaggiare di notte. Come nel perfetto thriller da manuale, l’idea non si rivela delle più brillanti. Spinti fuori di strada, un gruppo di malviventi, capeggiato da un devastante Aaron Taylor-Johnson, li prende in ostaggio e gioca con loro come solo un gatto con il topo potrebbe fare. È il momento in cui il dramma apre ma chiude anche il suo primo atto.
Tutto va velocemente a rotoli e Tony si trova impotente davanti a quello che succede alla sua famiglia.
Il dolore della perdita è il filo conduttore che unisce realtà e carta nel film di Tom Ford
Il libro entra sotto la pelle di Susan. Non la lascia mai e con lei non lascia mai neanche te.
Susan soffre con Tony, proprio come il suo ex marito soffrì quando si lasciarono.
La definizione visiva che ci propone Tom Ford è davvero potente, piena di riferimenti, in una composizione in cui tutti gli elementi si sposano in modo perfetto. Niente nella composizione della scena è lasciato al caso, proponendo una qualità visiva nuova.
D’altra parte è la bravura del regista si vede anche negli elementi del parallelismo tra la storia cartacea e la realtà filmica, che presenta l’autore come un personaggio invisibile in questa storia di morte e tragedia. Edward ha infatti messo nel libro tanti elementi del suo passato insieme a Susan, per lei. Il libro per noi rappresenta il filo rosso che lega la realtà del film, i flash back sulla coppia e la storia del libro stesso.
Qui si trovano quindi i personaggi definiti della storia: una donna insicura che si è rifugiata in una vita agiata invece di avere il coraggio di seguire le proprie passioni ed un uomo terribilmente innamorato e idealista. Poi ci sono i personaggi del libro: l’alter ego Tom, codardo e riflessivo, e Ray, il villain magnetico ed affascinante. Un inquietante Aaron Taylor-Johnson che spaventa e sconvolge lo spettatore, con una carica potente di forza e violenza.
Ma Ford mette anche un po’ di David Lynch in questa opera. Oltre ad alcuni dei must dello stile del regista americano, come la composizione artistica della scena, il velluto rosso, le strade perdute nella notte e un cattivo che ricorda in alcune scene il Bob di Twin Peaks. Tom Ford riesce a dare una nota personale all’opera che trasmette, con dialoghi brillanti, un dramma d’impatto.
A dare il volto a questi personaggi ci sono altrettanti attori incredibili
Non abbiamo paura di dire che Aaron Taylor-Johnson ha fatto un lavoro eccellente con il suo personaggio, pazzo, violento e truffatore. L’attore riesce a dare spessore a Ray, regalando la performance migliore di tutto il film.
Al contrario, Jake Gyllenhaal si allontana dai soliti ruoli di uomo forte e incorruttibile per due personaggi dalla sensibilità palpabile. Sia Edward che Tom hanno paura di agire e si trovano con il cuore a pezzi quando perdono le persone amate. A loro si accompagna Amy Adams, che regala sorprese con una profondità inedita, interpretando questo personaggio insicuro che ha costantemente paura di esporsi.
In definitiva Nocturnal Animals convince, con la sua composizione perfetta e una storia nella storia che lascia lo spettatore perso tra i protagonisti reali e quelli del romanzo, in cui una storyline è il carburante dell’altra.
Visitor Rating: 4 Stars