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No Tomorrow: Recensione della prima stagione della serie tv con Joshua Sasse

Qualcuno alla CW deve avere senso dell’umorismo. Ma non di quello che ti fa ridere guardando una comedy ma di quello che, viceversa, ti fa quasi piangere. Solo una persona con grande senso dell’umorismo, infatti, avrebbe potuto pensare di unire Chuck, Hart of Dixie e aggiungerci un po’ di sano fanatismo da apocalisse e fine del mondo.

No Tomorrow è una comedy mancata. Non perché non faccia ridere ma semplicemente perché non è riuscita a sfruttare a pieno il suo potenziale. Un potenziale fatto di clichè, simpatia e humor basilare, certo, ma comunque potenziale.

No Tomorrow sfrutta tutte le tematiche care alla CW, con personaggi stereotipati e un po’ di sana apocalisse (con Apoca-liste annesse)

joshua sasse tori anderson
Credit: The CW

No Tomorrow è una serie che cerca di insegnare alle persone di vivere alla giornata. Se c’è un asteroide in rotta di collisione con la terra, infatti, ogni momento potrebbe essere l’ultimo. E’ questa la teoria che Xavier (Joshua Sasse) presenta ad Evie (Tori Anderson) quando i due si incontrano e vengono travolti dal proverbiale colpo di fulmine. Malgrado la ragazza scelga di non credere alle sue assurde teorie apocalittiche, decide ugualmente di buttarsi. Nel farlo crea una propria “Apoca-lista” in cui segnare tutto quello che vorrebbe fare e che, ancora, non ha mai fatto.

Mentre la sua storia con Xavier si articola tra mille avventure, alcune più eccitanti di altre, al lavoro è circondata da una banda singolare di amici. La collega Kareema (Sarayu Rao) con l’unico scopo nella vita di fare meno fatica possibile per mantenere il proprio posto di lavoro; Hank (Jonathan Langdon), il simpatico migliore amico dell’ex di Evie (Jesse Rath); fino alla loro brutale boss Deirdre (Amy Pietz), innamorata alla follia di Hank ma incapace di interagire con il resto del genere umano.

Le tematiche tanto care alla CW ci sono tutte. C’è lo sviluppo di una relazione sentimentale in primo piano, tenera e a tratti dolorosa. Ci sono personaggi secondari con personalità stereotipate ben definite e una buona dose di trame originali. Gli episodi sono quasi tutti autoconclusivi, con bizzarre crociate che intraprendono ora Evie e Xavier e ora l’intera banda, che li porta a concerti anni ’60 e persino a gare di Ballo da Sala. Il tutto senza un necessario nesso logico o una coerenza basilare degli eventi.

no tomorrow
Credit: The CW

La pecca più grande, tuttavia, restano i 40 minuti di episodio. La trama di No Tomorrow si sarebbe meglio adattata ad un format da comedy di 20 minuti, senza dilungare troppo elementi non necessari. In un mondo ideale, certo, ma siamo sulla Terra (anche se non c’è nessun asteroide in traiettoria) e siamo sulla CW (che di comedy da 20 minuti non ne ha viste da almeno dieci anni) quindi niente comedy-format!

Joshua Sasse porta con se tutta l’esuberanza del suo personaggio di Galavant, che ben si adatta al suo Xavier

Allora cosa resta di No Tomorrow: una serie tv da archiviare come un tentativo poco riuscito di far ridere? No, ad essere onesti. Perché le innumerevoli pecche di una serie tv non possono oscurare completamente anche i suoi aspetti positivi. La serie tv resta un prodotto leggero, d’intrattenimento. Si aggrappa con forza a delle interpretazione accattivanti e sincere, quella di Joshua Sasse in primis. Poggia le fondamenta su qualcosa di puramente astratto e fortemente irreale e da lì trae lo spunto per una storia surreale, certo, ma nel complesso tenera e rilassante.

La relazione tra Evie e Xavier, in particolare, è una delle torri difensive della muraglia di No Tomorrow. Joshua Sasse porta con se tutta l’esuberanza del suo personaggio di Galavant (sigh, ci manchi) che ben si adatta al suo Xavier. Un uomo che vive alla giornata, dal sorriso sghembo, barbuto e con il perenne cappellino. Certo, sarebbe l’uomo perfetto se non fosse per quella piccola teoria complottistica circa l’asteroide che dovrebbe colpire la terra: ehi, nessuno è perfetto! La devozione e la forza con cui Xavier crede nella sua idea, andando contro tutto e contro tutti, accettando di buon grado di farsi chiamare pazzo, è ammirevole.

joshua sasse
Credit: The CW

Ammirevole quasi quanto l’importanza di alcune tematiche che la serie tv, sempre in tono leggero, sceglie di sottoporre all’attenzione dello spettatore. C’è in gioco l’intricata rete di relazioni familiari; c’è il tema dei matrimoni dello stesso sesso, il tema dei rapporti tra colleghi (e i relativi codici delle distanze di sicurezza). Il vivere sano, l’affrontare sfide impensabili e l’aver coraggio di provare. L’impavida scelta di sconvolgere la propria vita per inseguire il sogno di una vita migliore, perché no. Un po’ come la stessa Evie decide di fare alla fine, lasciando un lavoro di cui era soddisfatta solo a metà per inseguirne uno più interessante.

Una serie tv leggera, imperfetta ma che insegna l’imprevedibilità della vita

Paradossalmente No Tomorrow non è una serie di certezze ma, come il titolo un po’ ammicca, di imprevedibilità. Nel futuro, nel lavoro, nelle relazioni. La serie tv della CW ci dice che al giorno d’oggi non tutto dipende dalla tecnologia o dagli stereotipi negativi ma anche da altro. Dipende dall’intraprendenza, dal coraggio di provare, dal coraggio di buttarsi. Che sia per un lavoro, per un uomo o per un semplice capriccio. Il coraggio di buttarsi, punto e basta.

No Tomorrow regala 13 episodi divertenti, scorrevoli, mai a pieno soddisfacenti ma leggeri. La leggerezza della serie tv e la magnifica interpretazione dei suoi protagonisti sono le cose che salvano la serie dall’insufficienza. Per quanto sia scettica su un suo ritorno, va bene anche così. La serie tv ha portato i personaggi ciascuno al loro ideale punto di arrivo e, anche se non dovessimo rivederli, potremmo sempre dire di aver imparato qualcosa da loro.

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Katia Kutsenko

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

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