
New Amsterdam: La serie TV sulla sanità pubblica negli USA – Recensione della prima stagione
Alzi la mano chi grazie a Netflix sta recuperando finalmente il medical drama di NBC: New Amsterdam?
Secondo me ci sono molto mani alzate, perché solo ieri New Amsterdam era primo tra le serie più viste in Italia su Netflix. Gli attori del cast, che non sapevano che l’Europa e il resto del mondo stava scoprendo questo medical a febbraio del 2021, festeggiano una quantità allarmante di followers nei loro profili.
Tutto molto anticlimatico, visto che il pilot della prima stagione di New Amsterdam ha debuttato su NBC 25 settembre 2018. Tre anni fa!
Ma allora, perchè stiamo guardando tutti New Amsterdam?
Di cosa parla New Amsterdam?
New Amsterdam è un medical drama con un fulcro diverso dal solito a cui siamo abituati.
Non sono solo le malattie dei pazienti curati, che invece appaiono marginali e poco drammatizzate, cosa che apprezzo molto, ma il ruolo che hanno gli ospedali pubblici in America.
Il New Amsterdam, appunto il co-protagonista della serie TV, è uno degli ospedali pubblici più vecchi degli Stati Uniti.
C’è un passaggio, in cui un personaggio ai vertici dell’ospedale dice proprio che gli ospedali pubblici negli Stati Uniti funzionano e restano in piedi perché le persone non sanno della loro esistenza.
Ora, che la sanità sia un problema immenso negli Stati Uniti non è una novità, il paradigma che se hai soldi puoi curarti e se non li hai ti arrangi, nel paese a stelle e strisce è un dato di fatto. L’amministrazione Obama ha portato alcuni miglioramenti, innalzando l’assistenza sanitaria anche alle fasce che non avevano un’assicurazione privata. Ricordate l’Obamacare?
Non è questa la sede per trattare in modo specifico i problemi strutturali ed etici di una mancata assistenza sanitaria per tutti, come diritto inviolabile del cittadino.
Ma New Amsterdam si discosta dai soliti Medical proprio perchè tratta, se pur, bisogna dirlo abbastanza superficialmente e senza approfondire troppo, questo tema scottante.
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Max Goodwin, il “socialismo sanitario”
In linea di massima la qualità del servizio pubblico è molto, molto bassa e c’è una netta distinzione tra gli utenti che frequentano gli ospedali pubblici e quelli privati.
Max Goodwin, il nuovo direttore medico, vuole invertire questa tendenza, il suo obiettivo è quello di riformare la struttura trascurata dalle precedenti amministrazioni, stravolgendo la sua burocrazia per fornire un’assistenza eccezionale ai pazienti.
Vuole la qualità di un ospedale privato, ma per tutti.
Viene accolto e guardato dai colleghi e superiori come un alieno, ma si tratta niente più e niente meno che di accesso alle cure per tutti. Quelli che abbiamo in Italia e che ci sembra quasi scontato.
Idealista, eclettico, simpatico e un po’ fuori di testa il nuovo medical director si farà volere bene ben presto da tutti, riportando ai medici del New Amsterdam la scintilla che li aveva fatti innamorare della medicina.


La prima stagione di New Amsterdam, due storyline forti
La trama della prima stagione corre su due filoni principali: la vita nell’ospedale con i casi dei pazienti e le vicende dei medici protagonisti: Dr. Floyd Reynolds, interpretato da Jocko Sims, licenziato da Max nel primo episodio e poi assunto come primario con il compito di creare un reparto di cardiochirurgia che tenga conto dell’interesse dei pazienti.
Dr. Lauren Bloom, interpretata da Janet Montgomery è un primario del pronto soccorso con qualche problema di tossicodipendenza, la Dr. Helen Sharpe interpretata da Freema Agyeman e primario del reparto di Oncologia, diventerà un’alleata di Max e grande emica, il dottor Vijay Kapoor a cui presta il volto Anupam Kher e Dr. Iggy Frome interpretato da Tyler Labine rispettivamente neurologo e psichiatra.
Tutti personaggi a cui non ci si può affezionare, persone normali, ma tutti sopra le righe come lo è la serie stessa.
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Il dramma personale come trama orizzontale
Parallelamente abbiamo la trama più drammatica: Max ha un tumore alla gola ad uno stadio avanzato. Non è uno spoiler, questa notizia viene resa nota nel pilot della serie, perchè fa parte della trama orizzontale della stagione, ma immagino della serie stessa.
Sembra, sulla carta, una trama particolarmente drammatica, se ci aggiungiamo che la moglie di Max, Georgia, sta per avere una bambina, ma il tutto è affrontato in modo abbastanza equilibrato e lo spettatore tende a solidarizzare con le vicende di Max.
Una serie vecchio stampo, un po’ troppo eccessiva e lunga
Ovviamente c’è un ma, se pur interessante, avvincente, facile da vedere. La prima stagione si vede in una settimana e vi tiene compagnia, ci sono dei difetti chiari e impossibili da negare.
Il primo è sicuramente la lunghezza della stagione, 22 episodi sono veramente troppi per giustificare qualsiasi trama a mio avviso. Ormai siamo abituati a stagioni condensante e ritmate, è vero che a volte questo fa perdere orizzontalità alla trama, non esistono più i cari e vecchi episodi filler. Quindi va bene prevedere più episodi, rispetto agli stitici 8 o 10, ma deve esserci una giustificazione narrativa.
Nella prima stagione di News Amsterdam, ad esempio si nota proprio un calo di ritmo e una dilatazione e riempimento delle storyline, dovuta proprio alle esigenze del numero di episodio. Qualcuno potrebbe obiettare, a ragion veduta, che non sono serie nate per essere viste in una settimana.
L’altro difetto, che fa sorridere ogni tanto in altri casi risulta fastidioso, è l’eccesso. New Amsterdam è eccessiva ed esagerata, qualcuno direbbe trash, ma a me non piace il termine. Lo avevo spiegato nella mia recensione di Bridgerton.
L’eccesso e l’esagerazione possono essere divertenti, ma soprattutto nel finale della prima stagione, mi sono sembrati un po’ troppo.


Come finisce la prima stagione di New Amsterdam?
Non bastava un Max provato da una chemioterapia potenziata, una moglie incinta con complicazioni durante il parto. L’operazione a casa per “legare l’arteria” (medici che leggete, chiedo venia!) e la nascita della bambina per mano di Max (che non si regge in piedi!) e Lauren andata a buon fine in un mare di sangue, era troppo poco.
Boom, NBC ci piazza il cliffhanger di stagione con l’incidente tra ambulanze, in cui qualcuno potrebbe aver perso la vita.
Quando vedremo la seconda e la terza stagione di New Amesterdam?
La seconda stagione di New Amsterdam è andata già in onda in USA e anche in Italia, su Canale 5, quindi se siamo colti dalla curiosità possiamo scoprire agevolmente come è andata a finire. Per vedere la stagione su Netflix invece, bisognerà attendere. Non penso che la piattaforma streaming rilascerà subito la seconda stagione anche se il successo che sta riscontrando la prima, potrebbe accelerare la messa in onda. Su NBC invece sta per iniziare in queste settimane la programmazione della terza stagione di New Amsterdam, che affronterà, come potevamo immaginare, gli effetti del Covid sull’ospedale pubblico statunitense.
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