
Narcos: i 5 motivi per recuperare la serie tv
Non è la prima volta che mi imbatto in uno show dedicato a Pablo Escobar. Anni fa, più precisamente nel lontano 2004, ho infatti seguito con grande interesse Atlantide, Storie di uomini e di mondi, la serie di documentari di La7 volta ad approfondire la vita di alcune persone famose. Una puntata dello show era incentrata proprio sul narcotrafficante colombiano e devo ammettere che mi aveva subito intrigato per la qualità del servizio e per la ricostruzione dettagliata di un mondo a me alquanto sconosciuto.
Negli anni successivi non ho però più avuto l’opportunità di vedere altri show dedicati al trafficante colombiano capaci come Atlantide di svelarmi dettagli storici senza cadere inevitabilmente nella noia. La serie tv Narcos di Netflix è finalmente riuscita a raccogliere “il testimone”.
Creata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro per il servizio di streaming online, Narcos racconta la nascita del dominio di Pablo Escobar, lo sviluppo del traffico di cocaina nell’America e Europa degli anni ’80 ma soprattutto la missione di due agenti della DEA nel catturare e uccidere il boss.
Sesso, droga, intrighi politici… I dieci episodi della prima stagione non dimenticano alcun aspetto della vita di Pablo Escobar e dei suoi seguaci o nemici e al motto “plata o plomo” (la strategia di Escobar che in italiano è traducibile con “soldi o piombo”) coinvolgono anche i telefilm maniac per niente interessati agli avvenimenti storici colombiani ma comunque appassionati di crime thriller televisivi.
Dopo il pilot ho pensato (lo ammetto!) di abbandonare la visione della serie tv perché la prima puntata, basata più che altro sulla presentazione dei personaggi protagonisti dello show, non mi aveva per nulla intrigato e mi era risultata addirittura un po’ lenta nella narrazione. Alla fine sono andata avanti con la visione degli episodi e devo ringraziare alcuni amici per avermi convinta a farlo, perché ne è valsa veramente la pena! Di episodio in episodio Narcos mi ha stregata tanto che ora mi risulta alquanto difficile (e anche un po’ deprimente) dover attendere mesi per poter vedere il continuo. La seconda stagione è infatti ancora in produzione e verrà trasmessa su Netflix nel corso di quest’anno ma ad oggi la data di ritorno non è ancora certa.
Non avete ancora visto Narcos? Ebbene ecco cinque buoni motivi per recuperare, a mio avviso, questa serie tv se ne avete l’opportunità.
1) La presenza di filmati storici originali
Quasi tutte le puntate di Narcos sono inframmezzate da filmati storici: dall’ascesa dei capi politici americani e colombiani, ai rapimenti e alle uccisioni di agenti della DEA e di persone colombiane famose. Ogni capitolo del Re della Cocaina è caratterizzato da foto e video originali che permettono allo show di risultare non solo un programma di intrattenimento ma anche di attualità.
2) Wagner Moura è stratosferico nei panni di Pablo Escobar
La serie tv mi ha appassionata grazie alle doti di Wagner Moura, l’attore scelto per vestire i panni del protagonista. Classe ’76, l’attore brasiliano è semplicemente perfetto come Pablo Escobar. Carismatico e minaccioso allo stesso tempo, Wagner Moura ha dato vita in modo perfetto al boss dei boss. A quanto pare è persino ingrassato per poter vestire al meglio i panni del trafficante.
Ovviamente non avendo avuto l’opportunità di vedere quest’attore alle prese con altri ruoli, ho subito cercato in rete curiosità e filmografia. Vi segnalo dunque che oltre alla carriera di attore, Moura si dedica anche alla musica; è infatti il cantante della band Sua Mãe. Lo volete sentire all’opera? Ecco un video della band tratto da youtube.com
3) I dialoghi lasciati in lingua spagnola
Buona parte dello show è in spagnolo con sottotitoli in inglese. Che dire? Scelta assolutamente perfetta! Ho adorato questo modo di fare già all’epoca di Lost dove i dialoghi erano lasciati spesso in lingua originale (coreano) e sottotitolati in inglese. Trovare la stessa tecnica anche in Narcos mi ha fatto piacere perchè ha reso la narrazione ancora più credibile, grazie anche al fatto che essendo sudamericani, gli attori non scivolano mai su brutti accenti inglesi.
4) La scelta di due punti di vista opposti per la narrazione
A differenza di altri show, Narcos presenta la storia attraverso due punti di vista totalmente diversi e opposti tra loro: quello del Re della Droga sempre più deciso a raggiungere la vetta del potere politico e regnare in Colombia e quello dei due agenti della DEA che hanno l’obiettivo di incastrare il boss. Avere due punti di vista è un aspetto, a mio avviso, da non sottovalutare perché permette di analizzare la storia e riflettere su quanto accaduto immedesimandosi maggiormente nei protagonisti.
5) Un’ambientazione da favola
Non sono mai stata in Colombia e devo ammettere che vedere uno show ambientato in questo paese mi ha permesso di apprezzare alcuni aspetti naturalistici a me prima sconosciuti. La Colombia è purtroppo un po’ distante e non a portata di mano, ma spero in futuro di avere l’opportunità di visitarla perché essendo racchiusa tra immense distese pianeggianti e selvagge montagne, offre davvero un panorama mozzafiato.
Oramai ho già indicato cinque buoni motivi per recuperare questa serie tv ma prima di lasciarvi devo necessariamente invitarvi a vedere la sigla iniziale dello show. Anche questi primi minuti ti stregano, sia per le immagini/sequenze, sia per la musica scelta. Di seguito il video tratto da youtube, la canzone scelta è Tuyo di Rodrigo Amarante.