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Mr Robot: Recensione dell’episodio 2.10 – eps2.8_h1dden-pr0cess.axx

Il poeta e drammaturgo italiano Vittorio Alfieri seppe sintetizzare la sua non tanto lunga quanto tumultuosa vita in un breve aforisma. Nella lettera a Ranieri de’Casalbigi scrisse “volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”. L’incapacità di accontentarsi divenne quindi in lui il carburante inesauribile che alimentò l’unica forza che, stando ad un proverbio giapponese, sa attraversare anche le rocce: la forza di volontà. “Si può sconfiggere il generale che comanda tre armate, ma non si può smuovere la ferma volontà di un uomo semplice” è un’altra massima – figlia della saggezza orientale del maestro Confucio – che ribadisce lo stesso concetto, sottolineando quanto inarrestabile possa essere il cammino sicuro di un uomo che ha scelto come sua più fidata alleata una ferrea volontà.

Mr RobotDifficile che Phillip Price, il potente CEO della E-Corp, abbia letto le riflessive opere del saggio compatriota dell’enigmatico Whiterose, inquietante leader della temibile Dark Army, ma la sua risposta sicura al redivivo Terry Colby sembra discendere idealmente dagli aforismi citati poco sopra.
Price fa parte di quell’1% dell’1% che ossessionava Elliot nella premiere della prima stagione, ma come è arrivato ad essere così potente da pensare di poter cambiare le linee nell’aria che tracciano i confini sulla mappa geografica alle sue spalle? Semplicemente, volendolo.
Volendo essere sempre il più potente in ogni stanza in cui si è trovato ed eleggendo come standard minimo ciò che per gli altri è l’irrealizzabile. Perché tutti possono desiderare di lasciare un segno imperituro, ma si limitano a pensare di imprimerlo in chi li ha conosciuti. Invece Price vuole lasciare questa sua eredità non a pochi ma al mondo stesso, ridisegnandolo come se fosse lui stesso un nuovo creatore.
La stessa forza di volontà che animava l’ancora disperso Tyrell Wellick, disposto a fare tutto il necessario (e abbiamo visto in passato quanto questo tutto non escludesse davvero nulla cancellando ogni limite etico) per non far mancare all’adorata moglie il regalo mattutino. La stessa forza di volontà che trasforma la glaciale Joanna nella più inflessibile credente nella possibilità certa di ritrovare il marito scomparso, costi quel che costi (ed ogni prezzo può essere pagato fosse anche con la moneta corrotta del delitto e della minaccia o la gemma preziosa dell’irresistibile fascino). Price, Tyrell, Joanna sono personaggi diversi con percorsi e mete differenti, ma sono tutte dimostrazioni complementari dello stesso potere, quello della volontà.

Mr Robot 2x10Perché volere è potere. Ma bisogna anche fare attenzione a cosa si desidera, perché si potrebbe finire per ottenerlo. Per poi scoprire che un sogno realizzato può essere solo un incubo indesiderato.
A che è servito infatti hackerare il mondo della finanza e sconvolgere l’economia globale se alla fine è ancora la E-Corp a dettare le nuove regole, promuovendo l’uso della propria moneta elettronica e scavalcando così le istituzioni bancarie transnazionali e i governi mondiali? A che è servito cancellare i debiti e i conti correnti se il risultato sono file di nuovi poveri, che si ammassano intorno ai pochi bancomat ancora funzionanti o trascinano carrelli semivuoti come automi senza più ordini da eseguire?
Era questo il mondo che Elliot voleva? “Perché hai creato la FSociety?” diventa quindi la tragica domanda non solo di un’Angela oltre le soglie di un crollo definitivo, ma quella che gli stessi spettatori – come suoi amici immaginari – si trovano a dover porre al loro allucinato hacker. Interrogativo pesante a cui lo stesso Elliot non sa più rispondere, rendendosi conto ormai che il suo piano perfetto ha generato un mostro pericoloso che solo lui sarebbe stato in grado di domare e che, invece, ha colpevolmente lasciato nelle mani inesperte delle persone che gli volevano bene, costringendole a diventare vittime colpevoli del suo bisogno di trovare una nuova pace con il fantasma paterno.
Una domanda a cui ormai non sa rispondere neanche lo stesso Mr. Robot, che significativamente scompare quando è chiaro che il sogno di una società diversa ha partorito il caos di un mondo nuovo, dove però continuano a trionfare quegli stessi vincitori che si voleva sonoramente sconfiggere.

Mr Robot 2x10Un’illusione miseramente crollata. Perché a Elliot è mancata proprio quella volontà che tanto ha reso forti Price e Joanna. E che non è abbastanza presente in Darlene, a cui le parole decise di Cisco riescono ad aprire gli occhi bendati dal delirio di onnipotenza che il successo del 9 Maggio le aveva lasciato.
Uno sguardo dolente che con amara rassegnazione mostra il suo tragico insuccesso, disegnato nei lividi ferali di un Vincent che lei avrebbe lasciato morire pur di non riconoscere che è finita.
Saranno anche passati molti anni, ma Darlene non è ancora riuscita a ritrovare la forza di volontà della bambina che aveva accettato di essere ostaggio della vecchia rapitrice, solo per il desiderio di essere lei la persona speciale in una famiglia che aveva in suo fratello il sole intorno a cui tutti i pianeti ruotano. La prigionia di Elliot l’aveva illusa di poter prendere il suo posto, ma anche di quella nuova famiglia allargata che è la FSociety, il motore immobile che fa muovere tutto con la stessa maniacale precisione di un complesso cronografo resta innegabilmente ed inevitabilmente sempre e solo lo schizofrenico Elliot.

Mr Robot 2x10Non sono solo le vittorie e le sconfitte della volontà a fare di questo episodio uno dei migliori della seconda stagione. Sono anche l’ansia e la tensione, alimentate da una colonna sonora incalzante, a contribuire alla perfetta riuscita di questo che doveva essere il pre season-finale (ma l’episodio doppio della prossima settimana è stato diviso in due episodi singoli) e che, come tale, aveva il compito di far salire alle stelle l’hype per la prossima settimana.
Lavoro svolto in maniera eccellente seminando ben tre rompicapi che animeranno le discussioni sui forum e la caccia agli indizi più svariati e complessi. Dove si trova quindi Tyrell che Elliot è riuscito a localizzare e perché la guardia del corpo di Joanna è tanto sicuro che è l’ultimo posto da cui chiamerebbe? Che sia la casa di quello Scott Knowles la cui moglie Tyrell ha ucciso? È, quindi, un destino di probabili torture quello che lo scomparso Mr Robot voleva nascondere a Elliot?
Un Elliot che deve guardarsi anche dal crollo psicotico di una Angela che ha deciso di confessare. O che ha già accettato l’offerta della sempre più efficiente Dom? Che il bacio in metropolitana sia quello di un Giuda Iscariota, come sarebbe confermato se le persone misteriose che la avvicinano subito dopo sono davvero agenti dell’FBI? O Elliot ha capito tutto e i due sono Mobley e Trenton dopo un necessario cambio di look? Di certo, non può essere solo un caso che alle spalle di Elliot e Angela ci siano poster con la parola phase e disegni che fanno riferimento all’audio. Che vogliano suggerire che il dialogo tra i due è ascoltato da qualcun altro? O che un indizio rivelatore è stato magistralmente nascosto nella traccia audio (e phase è proprio la parola per indicare una tecnica di codificazione)?

Ma la vera domanda resta una sola: Darlene è viva? Dando per scontato che Cisco sia morto (impossibile che sia scampato alla raffica ravvicinata di mitra), è possibile che Darlene sia riuscita a ripararsi in tempo come deve aver fatto Dom e che gli schizzi sul volto della DiPierro siano solo il ketchup della bottiglia che si vede esplodere al centro del tavolo nelle riprese in lontananza?

Mr Robot si avvia verso il finale con più domande che risposte. Ma anche con la ferrea volontà di dimostrare che una seconda stagione può essere un capolavoro come la prima. Chapeau, Sam Esmail!

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Winny Enodrac

In principio, quando ero bambino, volevo fare lo scienziato (pazzo) e oggi quello faccio di mestiere (senza il pazzo, spero); poi ho scoperto che parlare delle tonnellate di film e serie tv che vedevo solo con gli amici significava ossessionarli; e quindi eccomi a scrivere recensioni per ossessionare anche gli altri che non conosco

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