
Mommy: la recensione
Una donna vedova e allo sbando si ritrova a fare i conti con il figlio adolescente affetto da sindrome di iperattività. Tra i due si insinua Kyla, la timida e balbuziente vicina di casa che instaura un legame intimo e affettivo con madre e figlio.
Che Xavier Dolan avesse talento da vendere ce n’eravamo già accorti con i primi film da lui diretti a soli vent’anni. Che questo talento avesse trovato conferma in Tom à la ferme, il dramma esistenziale presentato al Lido nel 2013, era chiaro a tutti. Ma che con Mommy, quinto film del regista franco-canadese, l’asticella del suo cinema si fosse ulteriormente alzata fino a raggiungere vette inaspettate per un regista così giovane, beh, questa è un’assoluta sorpresa.
Sorprende, dicevamo, ma al tempo stesso ammalia e incanta la maturità con la quale Dolan riesce a costruire l’evoluzione di un rapporto tormentato, disturbante e, talvolta, violento tra Diane, la madre, e Steve, il figlio. Un rapporto che, però, sotto uno strato di pura follia, racchiude amore e protezione e che si completa con l’arrivo nelle loro vite di Kyla. La vicina sogna una vita diversa e troverà in Diane e Steve un riscatto sociale per via di una vita che l’ha messa troppe volte ai margini, quei margini stretti nel quale Dolan imprigiona i suoi personaggi nel formato “da cellulare”.
Il cinema di Dolan è vitale, coraggioso, pieno di energia, rivoluzionario. Sì, rivoluzionario, perché con i suoi lungometraggi e ancor di più con Mommy si accantona definitivamente la nozione di spettatore passivo. Il pregio più grande di Dolan è quello di riuscire a farci sentire parte integrante del film, soffrendo e gioendo con i protagonisti, non a comando, ma in una maniera del tutto naturale. È un ragazzo che osa, che va al di là della mera sperimentazione cinematografica. Dolan ha capito che i tempi (moderni) corrono ad inesorabile velocità e che il cinema deve riuscire a tenere il passo. La cinematografia contemporanea sta subendo una rivoluzione e quella rivoluzione ha un nome preciso: Xavier Dolan.
Recensione di Mommy
Rivoluzionario
Valutazione globale