
Da Mindhunter a Inhumans: il meglio e il peggio di questo autunno 2017
La pausa invernale, incubo di tutti gli amanti dei telefilm (anche se ormai Netflix quasi ci ha messo una pezza), è alle porte e ci sembra quindi giusto incominciare a tirare qualche somma. Confrontandoci in redazione abbiamo messo insieme una lista di quello che secondo noi ha funzionato questo autunno e quello che proprio è da dimenticare. Da piacevolissime sorprese come Mindhunter a orrori annunciati come Inhumans, ecco cosa evitare e cosa recuperare secondo noi.
Chi sono i vincitori?

Mindhunter
Ci ha convinto con il suo stile impeccabile, con un cast azzeccatissimo e con una sceneggiatura intelligente e affascinante. David Fincher non ha deluso le aspettative regalandoci una serie diversa dai soliti ritmi narrativi ma che ci ha assolutamente stregato.
Absentia
Una serie crime passata un po’ in sordina, ma che con una trama intelligente e impeccabile ha coinvolto e emozionato fino all’ultimo episodio. Un ottimo ritorno per Stana Katic e un esperimento internazionale che ha funzionato benissimo.
Mr Irving
Mr Robot ci sta regalando una stagione emozionantissima, ricca di episodi indimenticabili. E uno dei suoi pregi è stato quello di aggiungere alla squadra il flemmatico e inquietante personaggio di Irving, interpretato da un meraviglioso Bobby Cannavale. Un applauso anche a Portia Doubleday e alla stua stralunatissima Angela.
Godless
A Netflix tutte le ciambelle escono con il buco a quanto pare, anche quando si butta in generi inaspettati come il western. Godless è stilisticamente perfetto e raccoglie un cast davvero in parte e ben scelto. Un classico che però presenta elementi nuovi perfettamente bilanciati e una trama che, svelando i suoi retroscena a poco a poco, tiene incollati allo schermo.
Karen Page e Frank Castle
The Punisher, nel bene e nel male, è l’ennesima serie Marvel ben fatta. Ma uno degli elementi che senza dubbio ha funzionato meglio è la coppia Karen/Frank. I due hanno poche scene in verità, ma in ognuna di esse sprizzano scintille e l’intensità del loro rapporto è palpabile anche tra esplosioni e litri di sangue. Ci hanno strappato dei gran sospiri e fatto sperare in qualcosa di più. Ship dell’anno?
Will & Grace
Uno dei pochi revival che ha avuto davvero successo e che ha convinto anche la critica. Sempre divertente e intelligente ha saputo riportare sullo schermo dei personaggi tanto amati senza scadere nella banalità e in un ripetersi pedissequo di schemi passati. Anche i buonissimi ascolti lo hanno premiato.
Altri sì convinti: Stranger Things 2, Alias Grace, Suburra e Strike.
LEGGI ANCHE: Best of 2017: Google Play svela film, serie tv, musica, libri, apps e giochi più popolari dell’anno
Chi sono i perdenti?
The Walking dead
I questa stagione gli zombie non ce la fanno. Hanno aumentato le scene di azione per movimentare una trama un po’ stagnante, ma queste sono caotiche e insensate. E non c’è verso di tirare fuori una trama che non sappia di vecchio o già visto. Che sia davvero il punto di non ritorno per The Walking Dead?
Inhumans
Puzzavano di fuffa ancora prima di partire, ma il fatto che gli sia stata dedicata anche un’uscita IMAX nei cinema non ha fatto altro che aumentare la delusione per una serie che non ha convinto in nessun reparto. Insomma, una serie smorta rovinata ulteriormente dalla spasmodica attesa che le si era creata intorno. Un floppone per la Marvel che di solito se la cava sempre bene.
Tutte le nuove serie a sfondo militare
Siamo stati invasi da telefilm su squadre speciali durante questo autunno, ma il giudizio generale è sconfortante. Possiamo anche non parlare di oscenità come Valor che hanno suscitato il riso fin dalle prime scene, ma anche una serie come Seal Team che aveva dimostrato una cura superiore nei dettagli e nelle caratterizzazioni, alla fine si perde in banalità e in trame non approfondite. Tutto da dimenticare.
Dinasty
Un remake moscio e senza idee che non riesce neppure ad essere abbastanza trash per farsi amare. Tanto fumo e niente arrosto.
Tin Star
Non basta la bravura di Tim Roth a salvare un telefilm che non ha anima e non ha trama. Tin Star raccoglie vari stereotipi, li condisce con tanta violenza insensata e pensa che basti creare un antieroe per convincere il pubblico moderno, ma la verità è che non ha sostanza e la serie si trascina senza meta fino ad un improbabile finale.
Il dramma esagerato di This Is Us
Ultimanete sembra di essere finiti per sbaglio in Shondaland con This Is Us che ha aumentato drasticamente la dose di melodramma. Di questa serie amiamo la freschezza e la “normalità”… i troppi drammi stonano e stufano.