fbpx
Recensioni Serie TvSerie Tv

Manifest: Un po’ LOST e un po’ Fringe. Recensione del pilot

Prima di partire in quarta con la recensione di Manifest, la domanda che ci stiamo ponendo tutti è: ma dove abbiamo già visto i protagonisti?

Ebbene! Josh Dallas è il Prince Charming di Once Upon a Time. Melissa Roxburgh è apparsa nell’unica e poco amabile stagione di Valor sulla CW. Prima ancora era stata scritturata per il cast dello spin-off mai decollato di Supernatural, Supernatural: Bloodlines. La “mamma” Athena Karkanis è apparsa in diversi episodi di importanti serie tv, inclusi Suits, Covert Affairs, Zoo. Io, tuttavia, ricordo la sua voce nel doppiaggio originale della serie tv-cartone A tutto Reality!. Ditemi che la guardavate anche voi!

Inoltre Luna Bliase è senz’altro nota agli amanti delle comedy: si tratta infatti dell’interesse amoroso prima e poi migliore amica di Eddie in Fresh off the Boat. 

L’ex fidanzato di Michaela, J.R. Ramirez è stato un regular in Jessica Jones. Avete le idee un po’ più chiare adesso? Ottimo!

Un po’ LOST e un po’ Fringe, Manifest: recensione pilot

Le serie tv in grado di rapire dopo un semplice pilot si contano, ormai, sulle dita di una mano. Se vi sfidassi a citarmi cinque serie tv di cui eravate assolutamente certi, senza alcun dubbio, dopo soli 40 minuti?

Difficile rispondere, non è così? Ebbene, contro ogni aspettativa (che, lo ammetto, pensavo mi avrebbe condotto all’ennesima trashata americana) il pilot di Manifest ha fatto molto più che sorprendermi. Mi ha rapito, totalmente.

Oltre a consigli di buoni amici – che, si sa, sono ormai la nostra ultima linea difensiva nella scelta tra le serie tv del catalogo sempre più vasto di novità – a spingermi tra le braccia di questo ibrido di Lost e Fringe è stato il cast. Charming, sempre sia lodato lui e OUAT, veste i panni di uno dei protagonisti. Sempre piacevole ritrovare una faccia conosciuta sul piccolo schermo, soprattutto quella di Josh Dallas. Soprattutto quando non è associata a quella di sua moglie (on e off-screen). Non me ne abbia Emma ma Biancaneve non l’ho mai sopportata. La conseguente apatia nei confronti di Jennifer Goodwin era inevitabile.

Ma tornando al pilot di Manifest… di che diavolo siamo parlando? Scopriamolo con questa (spero esaustiva) recensione. 

C’era una volta… il volo Montego Air 828

pilot manifest josh dallas
Credits: NBC Universal, Manifest recensione pilot

Nel 2004 era tutto iniziato con il volo Oceanic Airlines 815. Nel 2013, siamo a bordo del volo 828 della Montego Air. Dopo che metà dei passeggeri ha scelto di cambiare il proprio volo e partire con un volo successivo (anche io non avrei mica detto no a 400 dollari, we!), una turbolenza misteriosa finisce con il catapultarli nel 2018. Per loro sono passati pochi minuti, per i loro familiari e per il resto del mondo sono trascorsi ben 5 anni. Questo naturalmente, pone le basi di una serie di complicazioni tutt’altro che scontate.

LEGGI ANCHE: Lost: tutto quello che probabilmente non sapete sulla serie TV cult

Appare subito evidente come il perno della storia siano proprio i “sopravvissuti” del volo 828. Legati gli uni agli altri non soltanto dall’esperienza quasi aliena che li ha congelati nel tempo per 5 anni ma anche da misteriosi poteri, si ritrovano tutti a seguire le fila di una vita lasciata a metà.

Ben (Josh Dallas) riabbraccia la moglie Grace (Athena Karkanis) e la figlia, gemella del piccolo Cal che volava in compagnia del padre, Olive (Luna Blaise), ormai adolescente. Entrambe le donne sono andate avanti con le proprie vite, anche se ancora non sappiamo fino a che punto.

Attenti a quei due: Ben e Michaela alla riscossa

pilot manifest melissa roxbrough
Credits: NBC Universal, Manifest recensione pilot

La sorella di Ben, Michaela (Melissa Roxbrough), è anche lei alle prese con un gap temporale di 5 anni. Il suo fidanzato è sposato con la sua migliore amica (oops!) e il suo appartamento, insieme a tutte le sue cose, è stato venduto tempo fa. Come se non bastasse, quello che per gli altri è ormai da tempo sepolto – come il suo incidente d’auto – per lei è un ricordo vivissimo, fresco di poche settimane. Per adesso Michaela e Ben risultano i personaggi non soltanto meglio delineati, ma anche più interessanti.

È infatti Michaela la prima a far presente al fratello che c’è qualcosa di strano in loro dopo il volo quinquennale. La ragazza sente delle voci che la portano a scoprire la location in cui sono tenute prigioniere due ragazzine che proprio il suo ex fidanzato sta cercando. Il legame tra Michaela e Jared (J.R. Ramirez) è evidente. Non ci vuole un veggente per capire che, moglie o non moglie, il sentimento tra loro finirà con il complicare le cose. Perché di sentimento ce n’è eccome! L’ho sentito io attraverso uno schermo, figurarsi loro due in prima persona!

Altro punto a favore di Michaela è il suo carattere. Le protagoniste femminili sono sempre più spesso tratteggiate con contorni battaglieri, impavide di fronte alle difficoltà e in grado di affrontare qualsiasi problema con una fervente determinazione. Ovviamente molte sceneggiature dimenticano che anche le donne più forti possono essere travolte dagli eventi ed essere vulnerabili. In una situazione come questa un qualsiasi altro comportamento non sarebbe umano. Ecco perché Michaela colpisce immediatamente per la sua autenticità. È evidente che sia una donna coraggiosa e forte, ma promette di essere tra le sagome più complesse di questa narrazione.

Come c’entra l’FBI in tutto questo?

pilot manifest josh dallas
Credits: NBC Universal, Manifest recensione pilot

Ancora poco chiaro è il ruolo dei restanti passeggeri del volo. Un po’ come successo con Fringe, è evidente che sta accadendo qualcosa nel sottofondo di questa serie tv legato al paranormale. Ben, Michaela e gli altri hanno tutti sviluppato un sesto senso, se così vogliamo definirlo. Un potere extra-terrestre, una forza aliena. Quella stessa forza che li ha attirati ad un aereo che poi è scoppiato e ha preso fuoco senza che nessuno si fosse avvicinato.

Qualcosa è successo a tutti loro su quel volo. Il grande punto interrogativo adesso è: cosa? Sono stati rapiti dagli alieni, come hanno suggerito i vertici militari al Pentagono? Sono rimasti congelati nel tempo? Hanno fatto un salto dimensionale? Le ipotesi da scartare e in cui scavare sono fin troppe, la fantasia può correre a briglia sciolta. Inoltre non dimentichiamoci che l’FBI è coinvolta e di certo le teorie complottiste non possono mancare con il governo americano coinvolto. Mi piacerebbe pensare che la spiegazione possa essere più complessa di uno scontatissimo rapimento alieno ma chi può dirlo?

Se infatti c’è una cosa che non si può recriminare a questo pilot di Manifest è proprio l’originalità. Eccezion fatta per l’occhiolino neanche troppo velato a Lost e al trait d’union con Fringe, Manifest non si chiude in una scatola di banalità o di trash (la mia principale paura prima di questo pilot).

La sceneggiatura non è pesante, ma non è neppure scontata. Un quarto dell’episodio è dedicato ad un mistero svelato, ma che non si avvicina al canonico procedurale. Possiamo stare tranquilli: nessun Blindapot o CSI: Miami all’orizzonte (per adesso). Credo che agli sceneggiatori prema più sottolineare come i poteri dei protagonisti possano influenzarne la vita e non viceversa.

Ma non dimentichiamoci la dottoressa Bahl

pilot manifest bahla
Credits: NBC Universal, Manifest recensione pilot

Manca ancora da inquadrare la storyline di Cal e della dottoressa Bahl (Parveen Kaur). Il medico, anche lei sul volo 828, era a lavoro su una ricerca sulla tipologia di cancro che affligge Cal. Cinque anni dopo, la sua ricerca è in fase sperimentale e sta già curando decine di bambini. Lo stesso Cal è tra i fortunati, grazie all’insistenza della dottoressa, che può beneficiare del trattamento. Potremmo essere polemici e dire che è fin troppo “comodo” che la ricerca della dottoressa sia stata salvata sul cloud (come ci fosse un cloud tra le nuvole, nel bel mezzo di una bufera spazio-temporale, lungi da me saperlo). Ma d’altro canto è uno dei motivi che lega la dottoressa e il bambino. 

Si tratta di un legame che senz’altro corre il pericolo di uscire dai binari della ripetizione. Insomma, i clichè di tradimenti e famiglie in rovina sono stati all’ordine del giorno per questo pilot (la recensione fino a qui non può che esserne una prova). Eppure un bambino e una dottoressa, che non hanno niente in comune se non il volo su cui si trovavano entrambi e la malattia, per uno la sua maledizione e per l’altra la sua ricerca, fanno si che il loro legame non sia come gli altri. Fanno si che sia un legame diverso, speciale. 

LEGGI ANCHE: Fringe – I 10 episodi più belli della serie tv con Anna Torv e Joshua Jackson

Credo sia possibile che la loro connessione non sia semplicemente con il mondo esterno ma sia qualcosa di più intimo, se possibile. Senza considerare che se davvero Grace ha una relazione con qualcuno, quell’occhiolino degli sceneggiatori ad una possibile storia tra Ben e la dottoressa avrebbe pienamente senso. Insomma, io ce li vedo benissimo insieme! Iniziamo una petizione per far finire insieme Ben e la dottoressa, dai! 

Manifest recensione pilot: non è la solita trashata americana

pilot manifest couple
Credits: NBC Universal, Manifest recensione pilot

Confesso di essere rimasta più che piacevolmente sorpresa dal pilot di Manifest. Questa recensione dovrebbe avervene dato prova. Diciamo pure che è una di quelle serie tv che non vedi l’ora di continuare a guardare la settimana successiva (non sempre è scontato!). I personaggi sembrano funzionare discretamente bene, per adesso, anche se è chiaro che si tratta di una piccola parte di quelli che vedremo nel corso della stagione. C’erano tante persone su quell’aereo…

Per adesso Michaela e Ben vincono il mio personale premio “del pubblico” e non vedo l’ora di scoprire (tra le altre cose) se:

  • Ben e la dottoressa finiranno insieme;
  • se il detective metterà le corna alla moglie;
  • chi sia il nuovo compagno di Grace (io punto sull’agente dell’FBI);
  • come ha fatto quell’aereo ad esplodere;
  • i poteri dei vari passeggeri del volo sono gli stessi o diversi da persona a persona;
  • che prodotto per capelli usa la moglie di Ben?

Ci vorrebbe quasi un Toto-Manifest per stare al passo con le scommesse, dopo questa recensione. Chi gioca?!

Katia Kutsenko

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

Articoli correlati

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio