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Lucifer: recensione della terza e ultima (?) stagione

‘I’m not evil, I’m the Devil’ sarebbe il messaggio sul biglietto da visita di quel mattacchione ed eccentrico Lucifer, peccato che la FOX sia stata più brava nella parte del Diavolo cancellando la serie alla fine della terza stagione senza così permetterle di chiudere degnamente le storie dei suoi protagonisti.

Ma questa decisione è stata un fulmine a ciel sereno oppure c’erano dei segnali che potevamo farci sospettare un simile epilogo?!

 Lucifer terza stagione: la trama

Il nuovo anno si apre con la figura fantomatica di un nuovo nemico all’orizzonte: “the sinnerman” a capo di un’organizzazione criminale e responsabile del rapimento di Lucifer, il quale si ritrova di nuovo con le ali ma senza la faccia di diavolo. Lucifer non accetta questa nuova condizione convinto che sia frutto di un nemico soprannaturale, guidato dalla mano del Padre, rifiutando il consiglio della terapista Linda di scavare più a fondo sulle ragioni di questo suo radicale cambiamento. Nella ricerca del suo rapitore trova un alleato nel nuovo capitano del distretto Pierce (Tom Welling, Smallville), ma alla fine l’uomo identificato con quell’appellativo si rivela essere una pedina di qualcun altro che Lucifer individua proprio nel capitano della polizia che in realtà è Caino, il primo assassino della storia condannato a vagare in eterno sulla terra, autore del suo rapimento ma non di tutto il resto. Credendo che il ritorno delle ali sia una punizione da parte del Padre, Lucifer si vendica stringendo un patto con Caino per eliminare la sua maledizione permettergli di morire. Il connubio, però, ha breve durata quando Lucifer capisce che potrebbe mettere in pericolo la vita di Chloe.

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Nel frattempo Charlotte torna nella vita dei protagonisti nelle vesti di procuratore, sebbene soffra di un black out, a causa del periodo vissuto all’Inferno, che la fa quasi impazzire fino a quando apprende tutta la verità.

Maze invece cade in una spirale autodistruttiva quando scopre la tresca amorosa tra Linda e Amenadiel e il rifiuto di Lucifer di riportarla “a casa”; finendo per diventare facile preda del piano vendicativo di Pierce che circuisce Chloe facendola innamorare di sé così da fare scomparire il marchio e potere finalmente morire. Il piano si realizza solo per metà quando Pierce decide di vivere la sua vita mortale con Chloe, peccato che la detective abbia dei sentimenti irrisolti verso Lucifer che le impediscono di fare il passo definitivo. Questa scelta metterà in moto una serie di eventi che avranno delle ripercussioni su tutti i protagonisti, costringendoli ad affrontare delle scomode verità.

Lucifer terza stagione

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UN FINALE DI STAGIONE (E DI SERIE) NON CONCLUSIVO

Quando è stato scritto il season finale, gli autori non pensavano che sarebbe stato anche un finale di serie, altrimenti non avrebbero concluso l’episodio 24 con un cliffhanger tanto atteso quanto aperto: Chloe vede finalmente il vero volto del suo partner, il Diavolo, ma sarebbe riduttivo limitare l’episodio a questa scoperta, perché il percorso di crescita e di consapevolezza coinvolge tutti i personaggi: Amenadiel dopo aver assillato tutti per l’intera stagione sul fatto che la redenzione di suo fratello fosse la “prova” per riacquistare le ali capisce alla fine che in realtà è la nostra coscienza ad operare; Maze che ha portato a lungo rancore verso tutto e tutti ed è stata sul punto di sacrificare alternativamente due dei suoi migliori amici alla fine mette a repentaglio la propria vita per salvare quella della traditrice Linda; Lucifer si ostina ottusamente a ritenere che Chloe lo renda vulnerabile perché tiene a lui quando invece era chiaro come il sole che è lui a umanizzarsi a causa dei sentimenti che prova per la detective; Ella vacilla per la prima volta nella propria fede ma in suo aiuto accorre stranamente Lucifer a chiarirle che Dio non c’entra nulla con le disgrazie che avvengono quotidianamente ma sono le nostre azioni che le generano, siamo solo noi da biasimare.

Lucifer terza stagione: una scena

Lucifer terza stagione: una fine preannunciata

Ad uno sguardo approfondito e critico sulla terza stagione, forse si potevano intravedere diversi segni di crisi per la serie della FOX: una scrittura a tratti ripetitiva. Lucifer che riprende a “fare favori”, Maze che fa il doppio gioco, per non parlare dell’episodio in cui Lucifer duplica i momenti topici tra lui e Decker. Troppi episodi filler, una trama orizzontale alternante battute d’arresto ad accelerate improvvise (ci viene svelata presto l’identità di Caino e il suo disegno che però resta sopito fino agli ultimi episodi) quando addirittura troppo focalizzata sulle lovestory (Amenadiel-Linda, Chloe-Pierce), i personaggi a volte sembrano caricature di loro stessi (Lucifer e Pierce casalinghi disperati), ed altri intoppi hanno reso questa stagione meno brillante ed entusiasmante delle precedenti. La svolta negativa è rintracciabile nella instabilità emotiva del protagonista maschile (quando tenta disperatamente di dimostrare di essere migliore di Pierce per farsi scegliere dalla detective), perché un uomo non può farsi amare da una donna rimanendo cazzuto e non diventando un suo zerbino non è dato sapere.

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La terza stagione, però, ha avuto anche delle note positive, perché negli episodi conclusivi riprende vigore e piena linfa l’anima vera dello show. un mix di procedural e soprannaturale, il cui fulcro centrale è stato il personaggio di Charlotte a cui è affidato il messaggio di speranza della serie: bisogna operare altruisticamente non per ricavarne un premio, altrimenti non ci si guadagna il paradiso. E questa nuova consapevolezza interesserà tutti i protagonisti che dovranno rimettere in discussione le proprie certezze, a partire da Chloe che finalmente crede in quella verità tanto sbandierata quanto assurda raccontatale dal suo partner e se lei aveva rassicurato l’uomo che ama di guardare oltre le apparenze metaforicamente intese, sarebbe stato interessante capire, poi, se la donna avrebbe fatto lo stesso anche nei confronti della maschera reale ricomparsa sul volto del  Lord of Hell.

La scelta di portare sul piccolo schermo le vicende dell’omonimo fumetto della Vertigo di DC Entertainment è stata audace, ma ripagata dall’affetto di una considerevole fetta di pubblico che adesso, al fianco di Tom Ellis, porta aventi la petizione #saveLucifer.
Dovremo ancora aspettare un po’ prima di capire se qualche network darà una chance allo show di avere un finale sensato e conclusivo delle proprie storie.

Rita G.

Il suo primo amore sono le serie televisive, sin da quando bambina guardava (rigorosamente di nascosto, perché mamma non voleva) Twin Peaks ed X-Files. Poi un giorno, vide sulla copertina di Ciak proprio X-Files (1^ film) e lo comprò. Da allora il binomio telefilm–cinema non l’ha più abbandonata. Le piace raccontare questo mondo meraviglioso, dove ama nascondersi e sognare e, magari, scrivendo riuscire a fare sognare anche gli altri assieme a lei!

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