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Lethal Weapon: Recensione dell’episodio 1.01 – Pilot

Se come me siete nati una trentina (abbondante) di anni fa, i film di Arma Letale saranno stati dei compagni fedeli della vostra crescita. Fanno infatti parte di quel gruppo di film che la televisione nostrana non si stancava mai di replicare e che sono diventati, inevitabilmente, dei grandi classici del genere poliziesco-rocambolesco: risate, grandi botte, esplosioni, adrenalina e dei buoni personaggi. Mel Gibson era nel pieno della sua brillante carriera (ben lontano da tutte le complicazioni future) e con Danny Glover formava un duo di poliziotti affiatatissimo: Martin era lo svitato incontrollabile, Roger il padre di famiglia responsabile e serio. Battibeccando tutto il tempo, si bilanciavano alla perfezione uccidendo i cattivi e facendo esplodere cose.

Lethal Weapon Lethal Weapon, telefilm della FOX, non fa altro che riproporre quella stessa dinamica, riportando sullo schermo, senza preoccuparsi di modificarli, proprio quegli elementi che avevano portato al successo i film. E lasciatemelo dire subito, la scelta è vincente.

Se devo essere sincera, non sono un’amante delle resurrezioni. Non ho guardato il reboot di McGyver (e dalla recensione di Mario direi che ho fatto bene) e contavo di schivare anche questo, soprattutto dopo aver visto un trailer che sembrava davvero sopra le righe. Ma destino ha voluto che recuperassi questo pilot al volo e devo dire che ne sono abbastanza felice.
E’ difficile riuscire ad individuare con chiarezza quali siano i delicati elementi che separino un telefilm che funziona da una baracconata. Soprattutto in questi casi dove la trama non è poi così straordinariamente originale, il tono è tutto. E questo pilot parte ad acceleratore pigiato, con un inseguimento rocambolesco nel deserto, con il protagonista che parla al telefono con sua moglie mentre gli sparano e lei sta andando a partorire. Il tutto è alquanto assurdo, ma se ci si trattiene dal roteare gli occhi e ci si abbandona al ritmo, il resto della corsa convince perchè il tono è azzeccato.

Effettivamente c’era una cosa che assolutamente non potevano sbagliare con Arma Letale e cioè la scelta dei protagonisti. Erano quelli che reggevano il film e sono quelli che Lethal Weaponreggeranno tutti questi episodi di indagini poliziesche, perché in fondo pur sempre davanti ad un procedurale ci troviamo. Per Martin Riggs è stato scelto Clayne Crawford (Rectify) e per Roger Murtagh, Damon Wayans (il papà di Tutto in Famiglia). Il primo interpreta la parte di un ex-soldato diventato poliziotto e che si è visto la vita distrutta dalla morte della moglie incinta e il secondo è un poliziotto eccellente, appena rientrato in servizio dopo un attacco di cuore che lo ha quasi ucciso. La coppia è fatta di contrasti. Martin, sconvolto dal recente dolore, è avventato e poco interessato ai pericoli che corre sul lavoro (è praticamente un suicida) mentre Roger, che deve badare al suo cuore, è più prudente e controllato. Dove uno è solitario e un filo beone, l’altro è felice e circondato da una famiglia numerosa e vivace. Cosa li accomuna? Passione e bravura per il lavoro di poliziotto. Crawford ha la giusta intensità per la parte del vedovo sconvolto e riesce a bilanciare bene i lati estremi del carattere di Martin (follia suicida e una ruvida bontà d’animo), mentre Wayans è ovviamente a suo agio nei panni del simpatico e amorevole padre di famiglia, tanto che le scene in cui è circondato dai suoi cari funzionano benissimo.

Il ritmo del telefilm è bello spericolato tra sparatorie e inseguimenti (la scena del rally è decisamente troppo), ma c’è spazio per indagini più classiche che riportano alla mente i polizieschi degli anni ’90. E’ vero, alcuni elementi sono un po’ calcati: a volte si rischia di spingersi nella tamarrata e il dolore di Riggs per la perdita della moglie è bello esposto e condito di una buona quaArma letalentità di melodramma, ma ci troviamo davanti un pilot, dove si sa, alcune cose tendono ad essere un po’ esagerate.

Insomma, pur non offrendo nulla di strabiliatamente originale, Lethal Weapon è un intrattenimento piacevole e convincente. La banalità del caso della settimana (ma lo spazio non era tantissimo) viene ben bilanciata dall’affiatamento dei protagonisti e da un cast di contorno che sembra promettente. Se i procedurali non vi annoiano troppo, io ve lo consiglio.

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Lalla32

Il punto d'inizio è stato X-Files. Poi saltando di telefilm in telefilm ho affinato una passione per quelle storie che hanno in sé una punta di stranezza e di fantastico. Recensisco e curo news di serie sci-fi, ma un'altra mia passione sono i period drama, visto che sono un'avida lettrice di classici. Ultimamente mi sono avvicinata ai drama coreani e me ne sono innamorata e qui su Telefilm Central curo la rubrica Daebak, piena di consigli, spunti e amore per questo mondo.

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