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Legion: Recensione dell’episodio 1.05 – Chapter 5

«C’est charmant, “parassita”. Si, è proprio il nome che fa per me. Cos’altro sono io nel mondo, se non un parassita? Sai, ti ascolto e un po’ mi stupisco: sembra che piano piano tu cominci a considerarmi un essere reale, non solo il frutto della tua fantasia…» «Tu sei una mia allucinazione. Sei l’incarnazione di me stesso, ma solo di una parte di me… dei miei pensieri, dei miei sentimenti, di quelli vili e inutili. Potresti persino essere interessante per me, se avessi del tempo da perdere con te.»

Nella recensione della scorsa puntata Legion è stato genialmente paragonato da Caterina alle opere di Magritte. Questa volta il paragone che salta alla mente pensando alla natura del rapporto tra David e il suo parassita multiforme (Lenny, Benny, il bambino arrabbiato, King, ecc.ecc.), venuto ormai allo scoperto, è l’incontro tra il diavolo e Ivan Karamazov descritto nelle pagine de I Fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij. Lo scambio di battute tra i due, riportato in alto, potrebbe tranquillamente essere un estratto delle conversazioni tra David e il suo parassita, quest’ultimo presentatosi tra l’altro tutto agghindato proprio come il diavolo nell’allucinazione di Ivan.

Il nocciolo di questo quinto capitolo di Legion è appunto il rapporto tra David e la sua psiche. Il team di mutanti di Summerland ha finalmente capito (e noi con loro) cosa si nasconde – e da quanto tempo – nella mente di Haller: un mostro. Un essere psichico che divora i ricordi della persona che infetta, li altera e modifica la realtà circostante. La coscienza viene quindi divisa in due, senza che il corpo ospitante se ne renda conto e la psiche viene usata come carburante per alimentare quel lato oscuro che tutti gli esseri umani hanno. C’è un motivo per cui David, già nei primi minuti di questo episodio, sembra diverso.

Legion

Più baldanzoso e sicuro di sé, trova un modo per toccare la sua Syd, creando per lui e lei un piano astrale simile a quello abitato da Oliver. Ma questo è solo il preludio: Lenny (una superba Aubrey Plaza) a quel punto sfrutta questo passo in avanti di David per spingerlo ad affrontare la Divisione Tre tutto da solo. O meglio, insieme alla massima potenza. Il risultato è catastrofico: l’essere prende il controllo dei poteri di David e semina il caos. Non ha fatto altro che solleticare il ragazzo con la sua volontà di salvare la sorella. Una giusta causa ribaltata e usata per saziare una sete di sangue. Il mostro si è cibato innanzitutto delle pulsioni di David, ma anche dei suoi poteri, derivati forse dal padre biologico che solo ora scopre non essere quello di Amy.

C’è da notare che quello che abbiamo appreso in questo episodio sembra essere un qualcosa di definitivo, ma potrebbe anche essere un bluff. Finora David non è stato esattamente un narratore affidabile, e quello che abbiamo visto molto spesso è stato confuso con la realtà. Nulla quindi deve essere ancora preso per certo: la divisione netta tra David e Lenny deve essere presa con le pinze. Certo, tutto sembra puntare in una direzione ben precisa. Si profila un villain che ricorda il classico nemico degli X-Men chiamato The Shadow King. Ma alcuni motivi ci spingono a pensare che la trama possa essere meno lineare di così. Si potrebbe azzardare addirittura un tentativo di rendere totalmente cattivo David, trasformandolo nel villain della serie, ma è rischioso ora come ora azzardare cose come questa.

Legion

Abbiamo preso ormai atto dell’unicità della serie da un punto di vista tecnico, e già parlato di tutti i motivi per cui Legion a marzo può già essere definita la serie dell’anno. Eppure non si può non elogiare, ancora, il modo in cui questo show stupisce per le scelte narrative e visive mai banali. La scena senza audio è un qualcosa di sublime, mentre quella finale costringe per l’ennesima volta lo spettatore a interpretare: è realtà o finzione?

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Mario Altrui

Web Content Editor per Telefilm Central dal lontano 2014. Scrivo pareri soggettivi richiesti da nessuno sulle mie serie televisive preferite.

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